Giornata Contro la Violenza sulla Donne, la Cisl organizza una passeggiata
Partenza domani mattina da Pane e Pomodoro, una marcia contro ogni sopruso aperta a tutti
venerdì 24 novembre 2017
11.22
La Cisl Bari BAT in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, conferma e afferma il proprio impegno contro un fenomeno che, purtroppo, ha segnato negativamente anche il 2017. Non sono sufficienti i progressi negli ultimi anni, sono ancora troppo poche le donne che denunciano, solo il 38%, a causa della paura e della poca fiducia nelle istituzioni che le devono tutelare.
«Occorre far sì che la violenza non resti nascosta - spiega Giuseppe Boccuzzi segretario generale della Cisl Bari BAT - continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale di maggiore rispetto della persona e di informazione e sensibilizzazione a partire dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione».
Per questo il 25 novembre, per la CISL Bari BAT, rappresenta un momento fondamentale di costruzione di sani principi sociali e di difesa dei valori. Una donna violentata, stuprata o uccisa non è un fatto di cronaca nera, è una sconfitta sociale che ci vede tutti corresponsabili. Domani, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne la Cisl Bari BAT ha deciso di affermare il proprio impegno contro la violenza di genere, con un'iniziativa di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, ossia una passeggiata contro la violenza d genere, in famiglia e sul lavoro e contro la tratta ai fini della prostituzione.
L'appuntamento è alle 9,30 nel parcheggio di Pane e Pomodoro, per poi percorrere tutti insieme alcune strade del centro cittadino: lungomare, corso Vittorio Emanuele, via Sparano, via Argiro e ritorno a Pane e Pomodoro. Una iniziativa aperta a tutti coloro che vogliono sostenere il nostro impegno. I maltrattamenti, la violenza in famiglia, lo sfruttamento e le molestie sul lavoro e sulle vittime della tratta, non vanno sottaciuti come "affari privati" , l'unica strada verso la libertà da ogni sopruso e violenza resta l'atto primario della denuncia.
«Dobbiamo - conclude Boccuzzi - dare un taglio al silenzio in modo da far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari. In questo modo si potrà contare pienamente su protezione, assistenza e su un concreto reinserimento socio-lavorativo. E spetta anche al sindacato far sì che le forme di violenza non restino nascoste, continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale che metta al centro la tutela della persona, a partire proprio dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione. Dovrebbe far parte dei processi educativi e della cultura civica di un paese avanzato e moderno come l'Italia, fin dai primi anni dell'infanzia, spiegare che il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento di una comunità. Questo è uno dei compiti che la scuola italiana deve assumere come una priorità, coinvolgendo in questa azione "pedagogica" le espressioni migliori della società italiana».
La missione di un sindacato è anche lavorare per questo, contrattando migliori condizioni per le donne lavoratrici, per il sostegno alla maternità ed al lavoro di cura, ai centri di ascolto, agli asili nido, all'assistenza sanitaria integrativa, perché spesso la violenza si annida nelle frustrazioni dei luoghi di lavoro, nel divario salariale tra uomini e donne, nell'imposizione del lavoro domenicale e dei part- time alle donne in tante aziende, dove le discriminazioni, il mobbing ed il sessismo sono spesso l'anticamera di fenomeni di violenza gravi. Questa è la battaglia sindacale e culturale che la Cisl vuole portare avanti, unendo uomini e donne per una giusta causa, facendo nostro l'invito di Papa Francesco a "stare con gli ultimi", a batterci contro ogni intimidazione, per la libertà e la piena dignità di tutte le donne.
«Occorre far sì che la violenza non resti nascosta - spiega Giuseppe Boccuzzi segretario generale della Cisl Bari BAT - continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale di maggiore rispetto della persona e di informazione e sensibilizzazione a partire dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione».
Per questo il 25 novembre, per la CISL Bari BAT, rappresenta un momento fondamentale di costruzione di sani principi sociali e di difesa dei valori. Una donna violentata, stuprata o uccisa non è un fatto di cronaca nera, è una sconfitta sociale che ci vede tutti corresponsabili. Domani, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne la Cisl Bari BAT ha deciso di affermare il proprio impegno contro la violenza di genere, con un'iniziativa di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, ossia una passeggiata contro la violenza d genere, in famiglia e sul lavoro e contro la tratta ai fini della prostituzione.
L'appuntamento è alle 9,30 nel parcheggio di Pane e Pomodoro, per poi percorrere tutti insieme alcune strade del centro cittadino: lungomare, corso Vittorio Emanuele, via Sparano, via Argiro e ritorno a Pane e Pomodoro. Una iniziativa aperta a tutti coloro che vogliono sostenere il nostro impegno. I maltrattamenti, la violenza in famiglia, lo sfruttamento e le molestie sul lavoro e sulle vittime della tratta, non vanno sottaciuti come "affari privati" , l'unica strada verso la libertà da ogni sopruso e violenza resta l'atto primario della denuncia.
«Dobbiamo - conclude Boccuzzi - dare un taglio al silenzio in modo da far rispettare la donna in tutti i contesti: sociali, lavorativi e familiari. In questo modo si potrà contare pienamente su protezione, assistenza e su un concreto reinserimento socio-lavorativo. E spetta anche al sindacato far sì che le forme di violenza non restino nascoste, continuando e rafforzando la nostra opera quotidiana per un cambiamento culturale che metta al centro la tutela della persona, a partire proprio dai luoghi di lavoro, perché una società più consapevole dei suoi problemi è già a metà strada rispetto alla loro soluzione. Dovrebbe far parte dei processi educativi e della cultura civica di un paese avanzato e moderno come l'Italia, fin dai primi anni dell'infanzia, spiegare che il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento di una comunità. Questo è uno dei compiti che la scuola italiana deve assumere come una priorità, coinvolgendo in questa azione "pedagogica" le espressioni migliori della società italiana».
La missione di un sindacato è anche lavorare per questo, contrattando migliori condizioni per le donne lavoratrici, per il sostegno alla maternità ed al lavoro di cura, ai centri di ascolto, agli asili nido, all'assistenza sanitaria integrativa, perché spesso la violenza si annida nelle frustrazioni dei luoghi di lavoro, nel divario salariale tra uomini e donne, nell'imposizione del lavoro domenicale e dei part- time alle donne in tante aziende, dove le discriminazioni, il mobbing ed il sessismo sono spesso l'anticamera di fenomeni di violenza gravi. Questa è la battaglia sindacale e culturale che la Cisl vuole portare avanti, unendo uomini e donne per una giusta causa, facendo nostro l'invito di Papa Francesco a "stare con gli ultimi", a batterci contro ogni intimidazione, per la libertà e la piena dignità di tutte le donne.