Gravina, distrutto da una bomba l'albero di Natale in piazza

Il sindaco: «Isoliamo questi farabutti». Il consigliere regionale Conca: «Un atto intimidatorio»

venerdì 3 gennaio 2020 13.18
L'albero di Natale nella centralissima piazza Scacchi, a Gravina in Puglia, è stato distrutto da una bomba carta. Verso le 4 della notte scorsa l'installazione, che constava anche di una slitta per i bambini e di led luminoso che proiettava messaggi pubblicitari delle attività commerciali limitrofe, è stata fatta saltare in aria da un ordigno piazzato sotto l'albero. La potenza dell'esplosione ha frantumato anche le finestre delle case vicine e la teca a protezione della statua di San Michele, provocando pericolo per i passanti.

albero di natale distrutto a gravina
albero di natale distrutto a gravina
albero di natale distrutto a gravina
albero di natale distrutto a gravina
albero di natale distrutto a gravina

«Mi auguro davvero che vengano subito presi gli autori di questo vile gesto - scrive Alesio Valente, sindaco di Gravina. Carabinieri e Polizia Locale sono al lavoro e di certo acquisiranno anche le immagini delle telecamere della zona. Ma chi ha visto qualcosa o sa, ci dia una mano. Questa città non diverrà mai un campo di guerra. Tutti dobbiamo essere esempio di correttezza. Dobbiamo isolare sempre più questi farabutti».

Mario Conca, consigliere del Movimento 5 stelle in Regione Puglia, commenta: «Quanto successo stanotte in piazza Scacchi non è stata una bravata, questa è mafia, delinquenza vera. Una bomba carta capace di frantumare vetri a distanza e messa sotto un albero che proiettava pubblicità luminosa, oltre che consentire ai bimbi di farsi la foto sull'annessa slitta, è paragonabile a un attentato ad un'attiva commerciale. Che differenza passa tra l'accaduto gravinese e la bomba carta fatta esplodere davanti alla saracinesca del bar di Taranto qualche settimana fa? A chi dava fastidio quel piccolo business luminoso ideato da giovani che si ingegnano per non emigrare? Chiamiamo le cose con il loro nome, tentare di sminuirle ci rende complici. Spero che una piazza cosi centrale fosse schermata da telecamere pubbliche, quelle private puntano sull'uscio e sono poco utili in questo caso, alfine di consentire alle forze dell'ordine di assicurare alla giustizia i malviventi, sempre che non fossero incappucciati e a piedi, motivo in più per non declassare il fattaccio a ragazzata».