Guerra degli agricoltori. Coldiretti abbandona i Gal
Sul tavolo dello scontro ci sono i fondi del Psr, il Piano di Sviluppo Rurale
mercoledì 28 marzo 2018
15.00
"Stiamo perdendo competitività. I primi 120 milioni di euro per bandi pubblicati nel lontano 2016, sono bloccati da 2 anni , non ci sono risorse sufficienti a garantire copertura alle 5 mila domande presentate dai giovani, alle 3200 degli imprenditori che intendono investire e a tutte le aziende colpite da Xylella che hanno bisogno di ripartire". E' l'ultimo colpo lanciato alla Regione Puglia dal presidente di Coldiretti regionale, Gianni Cantele che annuncia anche le dimissioni in massa dai Gal (Gruppi di azione locali), in competizione con l'associazione degli agricoltori proprio sui fondi del Psr. "Occorre che l'assessorato all'Agricoltura regionale esca dal 'pantano Psr', mettendo mani alle istruttorie delle domande sulla misura degli investimenti 4.1.a. Il ricorso e la conseguente sentenza del TAR non possono diventare l'alibi per tenere congelata l'istruttoria delle domande che consentirebbe di capire quali progetti sono realmente finanziabili, evitando che gli agricoltori si sobbarchino di costi esosi relativi alla documentazione di bancabilità, cantierabilità, rilascio di permessi a costruire, per poi decadere dalla graduatoria iniziale, pubblicata nell'ormai lontano novembre 2017. ".
"La coerenza di Coldiretti è dimostrata dai fatti – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché, a prescindere dai tecnicismi, è evidente che in questo scenario fatto di migliaia di domande e pochi soldi, tutti debbano fare la propria parte. Coldiretti in blocco ha rassegnato le dimissioni da tutti i GAL in cui era presente a vario titolo. Pensare ad una rimodulazione che passi nuovamente sulla testa dell'imprenditoria agricola è inaccettabile, perché il PSR è e deve rimanere uno strumento economico a disposizione delle aziende agricole. Tra l'altro, è scarso l'avanzamento di spesa, e quella dei GAL è tra le misure PSR più arretrate nella spesa con rischio restituzione risorse a Bruxelles. Tutto ciò dimostra che siamo di fronte ad un gap burocratico che poteva e può essere superato dalla piena applicazione della semplificazione amministrativa".
"La coerenza di Coldiretti è dimostrata dai fatti – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché, a prescindere dai tecnicismi, è evidente che in questo scenario fatto di migliaia di domande e pochi soldi, tutti debbano fare la propria parte. Coldiretti in blocco ha rassegnato le dimissioni da tutti i GAL in cui era presente a vario titolo. Pensare ad una rimodulazione che passi nuovamente sulla testa dell'imprenditoria agricola è inaccettabile, perché il PSR è e deve rimanere uno strumento economico a disposizione delle aziende agricole. Tra l'altro, è scarso l'avanzamento di spesa, e quella dei GAL è tra le misure PSR più arretrate nella spesa con rischio restituzione risorse a Bruxelles. Tutto ciò dimostra che siamo di fronte ad un gap burocratico che poteva e può essere superato dalla piena applicazione della semplificazione amministrativa".