I candidati alla presidenza della Regione Puglia firmano il contratto con Confagricoltura
Cinque punti che i concorrenti si sono impegnati a rispettare in caso di elezione. Sul tavolo Pac, Psr e gestione Xylella
lunedì 14 settembre 2020
16.57
Questa mattina si è tenuto a Bari l'incontro tra i candidati alla presidenza della Regione Puglia e i dirigenti e soci di Confagricoltura per la firma del contratto di rilancio dell'agricoltura. Hanno sottoscritto l'impegno a rispettare, in caso di vittoria elettorale, i cinque punti proposti dall'Organizzazione nell'ordine: il candidato per il centrodestra Raffaele Fitto, la candidata del M5S Antonella Laricchia e il candidato di IV - Az Ivan Scalfarotto. Il presidente uscente Michele Emiliano (centrosinistra) non ha potuto prendere parte alla mattinata perché impegnato a Polignano in una riunione con il sindaco sul focolaio Covid nel paese.
A margine dell'evento il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro ha però precisato: «Ringraziamo chi ha preso parte in prima persona a questo incontro importantissimo per l'agricoltura pugliese, tuttavia entro venerdì prossimo, giorno di chiusura della campagna elettorale, il presidente Emiliano potrà sottoscrivere anche lui il contratto, così come lo potranno fare gli altri candidati alla Presidenza della Regione».
Il contratto sottoscritto si articola in 5 punti che riguardano gli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle infrastrutture idriche, la Xyella, gli investimenti per l'innovazione del mondo rurale, il Piano di sviluppo rurale (Psr), e la Politica agricola comune (Pac) nonché la ristrutturazione e l'adeguamento della Struttura del dipartimento agricoltura.
«Si è chiesto ai candidati alla presidenza della Regione di sottoscrivere un contratto che costituisce un impegno concreto per il futuro dell'agricoltura pugliese con una firma sostanziale e non solo formale. ha detto Luca Lazzàro. La Regione, ricordiamo, è tra le prime in Italia per vocazione e produzione agricola, è quindi essenziale garantire il futuro dell'economia e della società di questo territorio. Sono necessarie politiche agricole mirate vista l'importanza occupazionale e non solo in termini di produzione».
«Questo significa in primo luogo operare significativi interventi infrastrutturali per ciò che concerne le risorse idriche, essenziali per l'agricoltura della regione, importante a tal proposito è la costituzione di una cabina di regia inter-assessorile - ha proseguito il presidente di Confagricoltura Puglia. In merito al Salento, è una realtà che oggi va riconvertita in termini produttivi. Dopo la Xylella, il territorio interessato va rivisto totalmente sia sul piano economico che sul tipo di produzioni future che in ogni caso avranno bisogno di acqua. Intervenire sugli sprechi - specifica Lazzàro - è la base di ogni successivo programma di sviluppo. A tal proposito il riutilizzo delle acque reflue attualmente versate in mare dai nostri depuratori può essere una risorsa in una regione morfologicamente povera d'acqua».
Per quanto concerne la programmazione del Piano di sviluppo rurale (Psr), la stipula del contratto è un impegno che passa anche da un intervento deciso a Bruxelles con la richiesta di risorse aggiuntive che aiutino le aziende agricole a far fronte agli impegni già assunti.
«Vi è la necessità di una politica agricola che punti alle colture mediterranee e non protegga solo quelle continentali largamente estensive, chiediamo inoltre - prosegue Lazzaro - che le risorse già in dotazione pari a un miliardo e 600 milioni di euro siano utilizzate al meglio. Bisogna fare in modo che tutte le misure previste vadano a compimento in tempi rapidi e questo è possibile solo con un'interlocuzione attiva da rafforzare e se necessario da ricostruire con Bruxelles. È un momento decisivo per il futuro dell'agricoltura italiana e pugliese, occorre far comprendere alla politica che l'agricoltura pugliese viste le sue caratteristiche e unicità non può essere posta accanto all'agricoltura rumena o ungherese poiché le produzioni sono sostanzialmente diverse».
Quella della PAC (politica agricola comune) è una scadenza importante, attualmente prorogata, Confagricoltura Puglia è estremamente attenta e pronta ad affiancare il prossimo Presidente di Regione e la sua Giunta nelle scelte che occorrerà porre in essere.
«Abbiamo incontrato il ministro dell'Agricoltura e il presidente Giansanti ha un colloquio costante con il governo su questi temi», conclude Lazzàro, anche i nostri parlamentari europei saranno determinanti e li incontreremo a Bruxelles.
A margine dell'evento il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro ha però precisato: «Ringraziamo chi ha preso parte in prima persona a questo incontro importantissimo per l'agricoltura pugliese, tuttavia entro venerdì prossimo, giorno di chiusura della campagna elettorale, il presidente Emiliano potrà sottoscrivere anche lui il contratto, così come lo potranno fare gli altri candidati alla Presidenza della Regione».
Il contratto sottoscritto si articola in 5 punti che riguardano gli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle infrastrutture idriche, la Xyella, gli investimenti per l'innovazione del mondo rurale, il Piano di sviluppo rurale (Psr), e la Politica agricola comune (Pac) nonché la ristrutturazione e l'adeguamento della Struttura del dipartimento agricoltura.
«Si è chiesto ai candidati alla presidenza della Regione di sottoscrivere un contratto che costituisce un impegno concreto per il futuro dell'agricoltura pugliese con una firma sostanziale e non solo formale. ha detto Luca Lazzàro. La Regione, ricordiamo, è tra le prime in Italia per vocazione e produzione agricola, è quindi essenziale garantire il futuro dell'economia e della società di questo territorio. Sono necessarie politiche agricole mirate vista l'importanza occupazionale e non solo in termini di produzione».
«Questo significa in primo luogo operare significativi interventi infrastrutturali per ciò che concerne le risorse idriche, essenziali per l'agricoltura della regione, importante a tal proposito è la costituzione di una cabina di regia inter-assessorile - ha proseguito il presidente di Confagricoltura Puglia. In merito al Salento, è una realtà che oggi va riconvertita in termini produttivi. Dopo la Xylella, il territorio interessato va rivisto totalmente sia sul piano economico che sul tipo di produzioni future che in ogni caso avranno bisogno di acqua. Intervenire sugli sprechi - specifica Lazzàro - è la base di ogni successivo programma di sviluppo. A tal proposito il riutilizzo delle acque reflue attualmente versate in mare dai nostri depuratori può essere una risorsa in una regione morfologicamente povera d'acqua».
Per quanto concerne la programmazione del Piano di sviluppo rurale (Psr), la stipula del contratto è un impegno che passa anche da un intervento deciso a Bruxelles con la richiesta di risorse aggiuntive che aiutino le aziende agricole a far fronte agli impegni già assunti.
«Vi è la necessità di una politica agricola che punti alle colture mediterranee e non protegga solo quelle continentali largamente estensive, chiediamo inoltre - prosegue Lazzaro - che le risorse già in dotazione pari a un miliardo e 600 milioni di euro siano utilizzate al meglio. Bisogna fare in modo che tutte le misure previste vadano a compimento in tempi rapidi e questo è possibile solo con un'interlocuzione attiva da rafforzare e se necessario da ricostruire con Bruxelles. È un momento decisivo per il futuro dell'agricoltura italiana e pugliese, occorre far comprendere alla politica che l'agricoltura pugliese viste le sue caratteristiche e unicità non può essere posta accanto all'agricoltura rumena o ungherese poiché le produzioni sono sostanzialmente diverse».
Quella della PAC (politica agricola comune) è una scadenza importante, attualmente prorogata, Confagricoltura Puglia è estremamente attenta e pronta ad affiancare il prossimo Presidente di Regione e la sua Giunta nelle scelte che occorrerà porre in essere.
«Abbiamo incontrato il ministro dell'Agricoltura e il presidente Giansanti ha un colloquio costante con il governo su questi temi», conclude Lazzàro, anche i nostri parlamentari europei saranno determinanti e li incontreremo a Bruxelles.