I diversi volti della città di Bari: risorse e criticità

Proportion, Harmonies, Identities: tre elementi per la valorizzazione del territorio

giovedì 5 ottobre 2017 9.42
A cura di Guerino Amoruso
Con l'apertura ufficiale il 2 ottobre del Workshop PHI 2017 si è iniziato a discutere sugli aspetti della cultura, della politica regionale e delle proiezioni future sulle possibili trasformazioni dei luoghi del centro storico di Bari attraverso una riflessione sui nuovi modelli culturali, sulle caratteristiche dell'arte e della creatività, come processo di valorizzazione sociale e quindi urbana.

Martedì 3 ottobre sono iniziati gli incontri ed i seminari a Bari. Attualmente sono in corso presso lo Spazio Murat i lavori di gruppo sul tema diversi volti della Città di Bari, le risorse e le criticità. Al centro dell'attenzione la riqualificazione di Piazza del Ferrarese. Lo scorso luglio durante i lavori di restyling del futuro Polo delle Arti Contemporanee è tornato alla luce l'Antico Molo di Bari dove fino al 1800 attraccavano le imbarcazioni e secondo l'archivio storico, nel 1837 è stato fondato il primo mercato del pesce. Questo sarà il valore aggiunto per l'edificio, perchè dopo i ritrovamenti ci sono stati ripensamenti progettuali che andranno a valorizzare la storia dell'Antico Porto del Levante. Presente la direttrice ai lavori Anita Guarnieri che ha illustrato la natura del progetto dell'antico porto.

Questo è il punto di partenza secondo il Professore del Politecnico di Bari, responsabile e referente del workshop PHI - Proportion Harmonies Identities - Calogero Montalbano, il quale dichiara che: «Bisogna scoprire i diversi gradi di interconnessione con la comunità aperta della piazza con l'obiettivo di considerare la trasformazione degli spazi, un processo evolutivo che faccia diventare gli edifici pubblici, nuovi contenitori e nuovi oggetti della trasformazione urbana. La società avanza si trasforma ed ha bisogno di nuove interpretazioni dello spazio collettivo».

Il workshop PHI si svolgerà fino al 7 ottobre formando dei gruppi di lavoro sotto il coordinamento di facilitatori che aiuteranno i partecipanti nello sviluppo dei tematismi progettuali. Diverse le figure professionali del Politecnico e dell'Università di Bari che in questo momento stanno partecipando: architetti, Ingegneri, studentesse e studenti di architettura e dell'Istituto Tenico di Bari Santarella al quarto anno della sezione audio - video, impegnati oltre che nei gruppi di lavoro anche nella raccolta video documentata, dei contenuti proposti dagli ospiti del workshop.

«L'iniziativa è stata pensata con l'idea di coinvolgere i giovani - continua il professor Montalbano - che hanno gradi idee per riflettere su temi evoluti nella complessità dello spazio urbano per strutturare attraverso percorsi ben concepiti di programmazione e di progettazione integrata e partecipata, delle linee di indirizzo ricche di esempi e riferimenti, di possibili percorsi che le amministrazioni dovrebbero seguire, per procedere tecnicamente alla trasformazione dei luoghi».

Storicamente quale è l'edificio con delle criticità maggiori?
«Uno degli elementi affrontati dal workshop non è tanto la criticità di un edificio rispetto ad un altro quanto la eterogeneità che tendenzialmente può essere risorsa. Molto spesso soprattutto quando si creano dei punti di forti discontinuità nello spazio, come quello che vogliamo dimostrare, questo non è più capace di accogliere in maniera opportuna le persone che lo devono abitare».

Perchè il collegamento con Lisbona?
«Lisbona è l'università con cui abbiamo costituito questo circuito internazionale alla terza edizione PHI, Proportion Harmonies Identities. Sono i tre elementi fondamentali sui quali abbiamo impostato la riflessione sulle potenzialità dello spazio contemporaneo che non deve dimenticare i valori della storia e della identità dei luoghi. Partendo da questa iniziativa fondata a Lisbona e rispetto alla quale il Politecnico si è reso parte attiva come co-progettista, si è strutturato un modello che stiamo cercando diffondere nel nostro territorio non solo nazionale, ma anche internazionale».