I Pinguini oscurati da Facebook aprono una pagina, e Sgarbi li difende
Il critico d'arte contro la decisione del social network: «Avere un amico cosí importante fa decisamente la differenza»
lunedì 9 dicembre 2019
16.46
I Pinguini tornano dopo che Facebook ha deciso la scorsa settimana di chiudere il loro gruppo, e lo fanno sotto forma di pagina, sempre sul più famoso social network. E Leonardo Cisoria, anima della risposta alle sardina, sottolinea che: «Non era solo una questione di Facebook in quanto, nel momento in cui il gruppo e i suoi contenuti avevano interessato la stampa nazionale e l'opinione pubblica, non era più questione di Facebook ma il voler levare la parola ad un pensiero politico che non è quello allineato. Non è assolutamente vittimismo, anzi, è soltanto un diritto che nessuno ci può togliere. Andremo avanti fin dove nessuno può immaginare, abbiamo le persone giuste, le competenze giuste e, soprattutto, il motivo che ci lega tutti quanti, la possibilità di poter esprimere la nostra opinione nei limiti di quello che dispone la costituzione della Repubblica Italiana».
E In loro difesa arriva anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi: «Siamo circondati da Sardine, le vedi nelle piazze, li vedi intervistati dalla Gruber, ne parlano tutti - dice Sgarbi - per odio a Salvini vanno in piazza, hanno un colore. Ma perché Facebook sospende i Pinguini? le Sardine sì e i Pinguini no? Perché oscurati? Facebook non può stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo, questo è un atteggiamento fascista».
E In loro difesa arriva anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi: «Siamo circondati da Sardine, le vedi nelle piazze, li vedi intervistati dalla Gruber, ne parlano tutti - dice Sgarbi - per odio a Salvini vanno in piazza, hanno un colore. Ma perché Facebook sospende i Pinguini? le Sardine sì e i Pinguini no? Perché oscurati? Facebook non può stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo, questo è un atteggiamento fascista».