Il barese Vito Ingrosso nominato Cavaliere della Repubblica
Il capitano della Compagnia carabinieri Molfetta insignito ieri del prestigioso riconoscimento
mercoledì 19 dicembre 2018
8.44
Un prestigioso riconoscimento per il barese Vito Ingrosso, capitano comandante della Compagnia carabinieri di Molfetta. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Consiglio dei Ministri, ha conferito al capitano Ingrosso l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ieri sera il capitano ha ricevuto l'ambito riconoscimento dal prefetto di Bari Marilisa Magno, dal comandante della Legione Carabinieri Puglia, il generale di brigata Alfonso Manzo, alla presenza dei sindaci di Bari e Molfetta, Antonio Decaro e Tommaso Minervini, per essersi distinto, durante la sua carriera militare, per l'alto senso del dovere e per il suo impegno contro la criminalità e in favore della sicurezza negli incarichi ricoperti in Campania ed in Puglia.
Vito Ingrosso, 49 anni, prima di essere trasferito a Bari, nel 2013, ha operato a Cattolica, a Riccione e ha comandato la Tenenza di Cercola, effettuando oltre 1.000 arresti e distinguendosi per aver smantellato, assieme ai suoi uomini, uno dei più feroci e potenti sodalizi criminali dell'area vesuviana, il clan Sarno di Ponticelli, oltre al clan Arlistico-Terracciano e quello dei Fusco-Ponticelli. Al suo attivo anche arresti tra gli affiliati alle cosche del rione Barra di Napoli.
Un lavoro importante che gli è valso i dell'Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Napoli, oltre agli onori tributatigli dalle amministrazioni comunali nei cui territori ha operato e la cittadinanza onoraria di Cercola.
Nel 2014, infine, l'arrivo a Molfetta, dove ha conseguito notevoli risultati (i 17 arresti del blitz "Halloween"), alla pari di Bitonto (dove sono stati fermati vari affiliati ai clan Conte e Cipriano), di Giovinazzo (dove è stato ricostruito il delitto di Gaetano Spera), di Terlizzi (dove è stata stroncata la faida fra i Baldassarre e i Dello Russo-Ficco) e di Palo del Colle (dove è stato fermato un gruppo degliStrisciuglio).
Un quadriennio in cui, tra difficoltà e resistenze, ha conquistato terreno, tanto da meritare gli elogi delle Procure della Repubblica di Bari e di Trani, che si aggiungono ai 7 encomi, di cui 3 solenni, a una medaglia di bronzo al merito di Lungo Comando per 10 anni, ad una Croce d'Argento per anzianità di servizio militare e a due medaglie per le attività svolte durante le missioni in Iraq e in Kosovo.
Ieri sera il capitano ha ricevuto l'ambito riconoscimento dal prefetto di Bari Marilisa Magno, dal comandante della Legione Carabinieri Puglia, il generale di brigata Alfonso Manzo, alla presenza dei sindaci di Bari e Molfetta, Antonio Decaro e Tommaso Minervini, per essersi distinto, durante la sua carriera militare, per l'alto senso del dovere e per il suo impegno contro la criminalità e in favore della sicurezza negli incarichi ricoperti in Campania ed in Puglia.
Vito Ingrosso, 49 anni, prima di essere trasferito a Bari, nel 2013, ha operato a Cattolica, a Riccione e ha comandato la Tenenza di Cercola, effettuando oltre 1.000 arresti e distinguendosi per aver smantellato, assieme ai suoi uomini, uno dei più feroci e potenti sodalizi criminali dell'area vesuviana, il clan Sarno di Ponticelli, oltre al clan Arlistico-Terracciano e quello dei Fusco-Ponticelli. Al suo attivo anche arresti tra gli affiliati alle cosche del rione Barra di Napoli.
Un lavoro importante che gli è valso i dell'Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Napoli, oltre agli onori tributatigli dalle amministrazioni comunali nei cui territori ha operato e la cittadinanza onoraria di Cercola.
Nel 2014, infine, l'arrivo a Molfetta, dove ha conseguito notevoli risultati (i 17 arresti del blitz "Halloween"), alla pari di Bitonto (dove sono stati fermati vari affiliati ai clan Conte e Cipriano), di Giovinazzo (dove è stato ricostruito il delitto di Gaetano Spera), di Terlizzi (dove è stata stroncata la faida fra i Baldassarre e i Dello Russo-Ficco) e di Palo del Colle (dove è stato fermato un gruppo degliStrisciuglio).
Un quadriennio in cui, tra difficoltà e resistenze, ha conquistato terreno, tanto da meritare gli elogi delle Procure della Repubblica di Bari e di Trani, che si aggiungono ai 7 encomi, di cui 3 solenni, a una medaglia di bronzo al merito di Lungo Comando per 10 anni, ad una Croce d'Argento per anzianità di servizio militare e a due medaglie per le attività svolte durante le missioni in Iraq e in Kosovo.