«Il centro antiviolenza non richiama chi chiede aiuto», la denuncia di una donna da Bari

La risposta della coordinatrice Marika Massara: «Rammaricata. Oltre 60 accessi in un solo mese, già provveduto ad aumentare il personale»

venerdì 12 gennaio 2024
A cura di Elga Montani
In un periodo storico in cui sempre di più si parla di violenza sulle donne e di femminicidio, fa specie leggere un post di una donna di Bari che racconta che il Centro Antiviolenza cittadino non ha provveduto a richiamarla dopo la sua segnalazione e la sua richiesta di aiuto.

«Voglio segnalare pubblicamente l'enorme vergogna e scandalo di avere un Centro Antiviolenza Bari che dopo diverse telefonate non richiama chi chiede aiuto, nella speranza che questo post possa arrivare a chi conosce queste fantastiche psicologhe o assistenti sociali, o magari proprio a loro», scrive la donna via Facebook.

«Ho chiamato il centro a dicembre per chiedere aiuto e una consulenza legale - racconta a BariViva -, ma non mi hanno richiamato. A gennaio, dato che la situazione era peggiorata ed in mezzo era finito anche mio figlio minore, ho richiamato. Solo dopo innumerevoli tentativi mi hanno risposto, ma nessuno ha dato seguito alla mia chiamata in quanto mi è stato detto dall'operatrice che le psicologhe non avevano risposto».

«Solo in seguito alla mia denuncia sono stata ricontattata e mi è stato fissato un appuntamento - conclude -, ma non è normale che le cose vadano così. Se ci sono problemi di personale, questi non possono pesare sui cittadini, ma deve essere la politica a prendersene carico».

Sulla questione, Marika Massara, coordinatrice del Centro Antiviolenza Bari, spiega: «In seguito alla vicenda di Giulia Cecchettin abbiamo avuto un boom di richieste. Dal 2018 (anno in cui abbiamo iniziato a gestire il centro) ad oggi, annualmente ci troviamo a gestire circa 200 nuove segnalazioni, ma solo nel mese di dicembre ce ne sono arrivate 60».

Per ogni nuova richiesta, lo ricordiamo, il centro mette in moto un percorso specifico che parte dalla consulenza psicologica fino a quella legale e così via. «Ci siamo trovati in una situazione di emergenza che finora non avevamo mai affrontato - aggiunge Massara -. Stiamo provvedendo a risolvere questa questione e colmare questa situazione straordinaria, per questo abbiamo già inserito due nuove figure all'interno dello staff».

«Noi lavoriamo anche sulle urgenze e siamo operative h24 - prosegue - purtroppo dobbiamo anche ragionare su una scala di priorità. È molto importante, ci tengo a dirlo, che le donne che ci chiamano rappresentino la situazione in cui si trovano nel migliore dei modi, così da poter capire il tipo di urgenza con il quale intervenire, fermo restando la loro capacità di comprendere appieno la loro situazione».

«Sono fortemente rammaricata della situazione che si è creata, ma vorrei rassicurare tutti in quanto stiamo già provvedendo a rimediare», conclude Massara.