Il centrodestra a Bari risponde a Decaro: «Parole del sindaco sconcertanti»
Dura replica del Governo e degli esponenti locali dei partiti di maggioranza alle parole del primo cittadino
mercoledì 20 marzo 2024
10.30
«Le parole di fuoco del sindaco Antonio Decaro sono francamente sconcertanti. Un sindaco e presidente dell'Anci che compie un atto sovversivo nei confronti di un Ministro non si è mai visto», risponde così il deputato leghista Davide Bellomo alle parole di Antonio Decaro sulla commissione di inchiesta che il ministro Piantedosi ha voluto per valutare un eventuale scioglimento del Comune di Bari.
«Faremo di tutto - aggiunge -, nel rispetto assoluto delle prerogative della prefettura e del ministro dell'Interno, affinché Bari non subisca un'onta che non merita. Ma capovolgere le responsabilità è onestamente inaccettabile. Le conseguenze dell'incapacità amministrativa di Decaro non si potranno certo imputare al ministro Piantedosi o al centrodestra locale, ma a un sindaco che ha fatto le scelte sbagliate, quanto meno in termini clientelari, e non si è accorto, nella migliore delle ipotesi, di quello che accadeva sotto i propri occhi. Decaro in questa brutta storia ha tante cose da farsi perdonare, eviti di pronunciare parole gravissime per un sindaco che è anche presidente dell'Anci, non faccia la parte della vittima innocente e si assuma tutte le sue responsabilità».
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Michele Picaro che ha sottolineato: «È veramente sconcertante leggere le dichiarazioni del sindaco Decaro, che, invece, di dichiarare guerra alla mafia, cosa fa? Si lascia andare al solito vittimismo arrivando persino a mistificare la realtà giudiziaria. Se in 15 anni di governo della città il sindaco Decaro non ha visto, non ha sentito e non ha parlato, il prefetto di Bari non poteva fare altrettanto. Ritenere che la richiesta di accesso ispettivo sia un atto politico è di una gravità inaudita che mina i più elementari principi di rispetto delle istituzioni. Se è così certo della sua integrità, di cosa si duole?»
E Mauro D'Attis di Forza Italia ribadisce: «Davanti ad un'operazione così vasta, con ben oltre 150 arresti, la decisione del ministro Piantedosi di insediare una commissione di accesso per i fatti del Comune di Bari rappresenta un atto dovuto. Oltre al numero di arresti, c'è un decreto di amministrazione straordinaria di una delle società partecipate più importanti di Bari, l'Amtab, dove il condizionamento mafioso nella gestione si sta rivelando sempre più profondo. A fronte di tutto questo, il ministero non avrebbe potuto fare altrimenti: Bari merita chiarezza e il governo ha il compito di tutelare la legalità nella gestione della cosa pubblica al di là del colore politico di chi è chiamato ad amministrarla».
«Faremo di tutto - aggiunge -, nel rispetto assoluto delle prerogative della prefettura e del ministro dell'Interno, affinché Bari non subisca un'onta che non merita. Ma capovolgere le responsabilità è onestamente inaccettabile. Le conseguenze dell'incapacità amministrativa di Decaro non si potranno certo imputare al ministro Piantedosi o al centrodestra locale, ma a un sindaco che ha fatto le scelte sbagliate, quanto meno in termini clientelari, e non si è accorto, nella migliore delle ipotesi, di quello che accadeva sotto i propri occhi. Decaro in questa brutta storia ha tante cose da farsi perdonare, eviti di pronunciare parole gravissime per un sindaco che è anche presidente dell'Anci, non faccia la parte della vittima innocente e si assuma tutte le sue responsabilità».
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Michele Picaro che ha sottolineato: «È veramente sconcertante leggere le dichiarazioni del sindaco Decaro, che, invece, di dichiarare guerra alla mafia, cosa fa? Si lascia andare al solito vittimismo arrivando persino a mistificare la realtà giudiziaria. Se in 15 anni di governo della città il sindaco Decaro non ha visto, non ha sentito e non ha parlato, il prefetto di Bari non poteva fare altrettanto. Ritenere che la richiesta di accesso ispettivo sia un atto politico è di una gravità inaudita che mina i più elementari principi di rispetto delle istituzioni. Se è così certo della sua integrità, di cosa si duole?»
E Mauro D'Attis di Forza Italia ribadisce: «Davanti ad un'operazione così vasta, con ben oltre 150 arresti, la decisione del ministro Piantedosi di insediare una commissione di accesso per i fatti del Comune di Bari rappresenta un atto dovuto. Oltre al numero di arresti, c'è un decreto di amministrazione straordinaria di una delle società partecipate più importanti di Bari, l'Amtab, dove il condizionamento mafioso nella gestione si sta rivelando sempre più profondo. A fronte di tutto questo, il ministero non avrebbe potuto fare altrimenti: Bari merita chiarezza e il governo ha il compito di tutelare la legalità nella gestione della cosa pubblica al di là del colore politico di chi è chiamato ad amministrarla».