Il disegno di legge anti-omofobia arriva in consiglio regionale. Il popolo LGBT: «Nessun taglio al testo»

Leoluca Armigero (associazione Mixed): «Provvedimento utile a prevenire episodi di violenza e discriminazione tramite l'educazione»

giovedì 6 settembre 2018 14.24
A cura di Riccardo Resta
È in questi giorni al centro delle discussioni del consiglio regionale della Puglia il disegno di legge contro l'omo-bi-transfobia. Le commissioni sono riunite nella sede di via Capruzzi a Bari per analizzare il testo da portare al voto del consiglio, che già negli ultimi tempi si è spaccato sull'argomento. Frange tanto della maggioranza quanto dell'opposizione si sono fermamente opposte a questo disegno di legge regionale, comunicando la propria intenzione di voto contraria e rendendo più che concreto il rischio che il disegno rimanga solo su carta senza tramutarsi in norma.

Per questo il popolo LGBT barese e pugliese, organizzato in diverse associazioni, si è dato appuntamento ai piedi del palazzo che ospita il consiglio regionale. Una manifestazione silenziosa per far comprendere all'organo legislativo della Puglia la bontà di un tale provvedimento, che si configurerebbe come un potente strumento di garanzia dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, oltre che come significativo deterrente per i sempre più diffusi episodi di violenza.

Un testo, sottolineano le associazioni LGBT, che andrebbe convertito con urgenza in legge alla luce dei numerosi fenomeni d'intolleranza, aumentati del 20% negli ultimi tempi, alcuni dei quali, fortunatamente non gravi ma egualmente allarmanti, verificatisi anche nel corso della manifestazione, da parte di alcuni passanti in via Capruzzi. «Siamo qui per supportare questo disegno di legge - dice Leoluca Armigero dell'associazione Mixed lgbti - perché crediamo che non faccia del male a nessuno e che anzi sia molto utile, al contrario di chi quanto ritiene chi l'ha definito folle, ideologico e liberticida. Sono addirittura arrivati a dire che l'omofobia in Puglia non esiste, quando in realtà le cronache hanno raccontato e raccontano di diversi episodi negli ultimi anni».

Sebbene, come sottolinea Armigero, «Questa legge non possa istituire l'aggravante di omofobia per episodi di violenza o discriminazione, come sarebbe possibile solo a livello nazionale», essa ricoprirebbe, qualora approvata, comunque un prezioso ruolo nei luoghi in cui si consuma la vita sociale. «La legge - spiega Armigero - potrebbe aiutare a prevenire episodi di violenza o discriminazione attraverso l'educazione nelle scuole e politiche del lavoro che siano il più inclusive possibile, tendendo a evitare discriminazioni per identità sessuale e orientamento di genere. Il testo, per esempio, prevede un articolo che riguarda il supporto a chi già è stato vittima di violenza omofobica e un altro che riguarda l'analisi dei messaggi pubblicitari, radiofonici e televisivi che, qualora la legge venisse approvata, non potrebbero contenere slogan o riferimenti offensivi e discriminatori».

Il timore del popolo arcobaleno è duplice: da una parte c'è il rischio che la legge venga respinta, dall'altra è concreta la possibilità che dal consiglio regionale esca un testo spurio, mutilato di alcuni fondamentali passaggi. Scenari a cui le associazioni ribadiscono il proprio secco "no": «Hanno già parlato di probabili tagli al testo per quanto riguarda gli articoli 2 e 3, i più importanti perché disciplinano rispettivamente le politiche sul lavoro e sulla scuola. Tagliando fuori questi due articoli si andrebbe a snaturare l'intero senso del disegno di legge», conclude Armigero.
manifestazione associazioni lgbt in consiglio regionale
manifestazione associazioni lgbt in consiglio regionale
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