Il mondo dell'editoria a Bari tra qualità e difficoltà: la parola a un editore

Alessio Rega: "Uno scrittore emergente deve armarsi di umiltà e voglia di mettersi in gioco"

giovedì 12 gennaio 2023
A cura di Sara Fiumefreddo
Oggi il nostro sguardo si posa sul mondo dell'editoria, che è in continuo cambiamento. Tante sono le difficoltà che affrontano gli scrittori emergenti e altrettante quelle che una casa editrice si trova a vivere per conquistare nuovi lettori e per stabilire rapporti con gli autori. Quali sono gli errori che si commettono più spesso? E soprattutto, le presentazioni di libri, spesso vuote, hanno ancora un ruolo fondamentale?

Ne abbiamo parlato in un'intervista con l'editore barese Alessio Rega di "Les Flaneurs Edizioni".

Come descriverebbe il mondo dell'editoria oggi?
«È un mondo complesso e variegato, molto frammentato. Oltre alle grandi case editrici che hanno dalla loro una forza economica tale che le permette di essere distribuite in maniera massiccia, ci sono tante piccole e medie case editrici che fanno ancora un lavoro sui testi, in alcuni casi quasi artigianale. Le piccole realtà, come la mia, devono giorno per giorno conquistare nuovi lettori e questo è possibile soprattutto lavorando sulle nicchie di pubblico e sul passaparola. La vita media di un libro pubblicato da un piccolo editore è molto più lunga rispetto ai tempi della grande editoria».

Quali sono le difficoltà e gli errori più comuni degli autori emergenti?
«Ovviamente farsi conoscere e farsi leggere. Quello che spesso manca negli autori emergenti è la conoscenza del mondo editoriale e di tutte le sue dinamiche. Mi è capitato, addirittura, di entrate in contatto con autori che non hanno mai frequentato le librerie, che non hanno mai partecipato a una presentazione o banalmente hanno letto poco. In alcuni casi, purtroppo, manca anche l'umiltà e la voglia di mettersi in gioco. Un libro non cambia mai la vita a nessuno, quando accade è una percentuale irrilevante in termini statistici».

Le presentazioni dei libri hanno ancora un ruolo centrale per l'esperienza di uno scrittore e di una casa editrice?
«Dal mio punto di vista, sì. Sono ancora un momento importante per farsi conoscere e anche per stabilire un contatto umano ed emozionale con i lettori. Dal confronto nascono sempre nuove opportunità».

Qual è la strada che gli autori e gli editori dovrebbero percorrere per il futuro?
«La strada è sempre una: la qualità. Cercare di lavorare in maniera professionale e cercare di proporre libri che abbiano qualcosa da dire».