Il "Samara challenge" arriva anche in Puglia, diverse città nel caos
Episodi si sono registrati nelle province di Bari e Bat. L'Ordine degli psicologi: «Branco contro il singolo per ridere della paura»
giovedì 5 settembre 2019
11.51
Arriva anche in Puglia il cosiddetto "Samara challenge", fenomeno diffuso in tutta Italia fra i giovani che si travestono come la bambina protagonista del film dell'orrore "The Ring" per spaventare i passanti in strada e scappare senza essere rintracciati. Diversi episodi si sono verificati nelle province di Bari e Bat: disordini e caos si sono registrati per le strade di Andria, Trani, Barletta, Molfetta e Terlizzi.
Intenso il lavoro delle forze dell'ordine per riportare la calma nei luoghi interessati da questa nuova moda giovanile, particolarmente amplificata dal tam-tam sui social. Un gioco che, però, può avere anche risvolti penali per chi indossa il lenzuolo bianco, la lunga parrucca nera e occulta il proprio volto con il trucco proprio dell'inquietante personaggio cinematografico: sugli autori, se identificati, possono pendere le accuse di procurato allarme, molestie e violenza privata, fino anche a blocco del traffico stradale e dei mezzi pubblici nei casi più estremi.
Una pericolosa ragazzata o un problema sociale? Sul tema si è espresso l'Ordine degli psicologi della Puglia, che invita a non dare troppa enfasi a questo gioco che sta spopolando tra i giovanissimi e rischia di diventare pericoloso. Spiega il presidente Antonio Di Gioia: «Ancora una volta è il branco ad aggredire il singolo, con il solo scopo di spaventare l'altro e deriderlo. Non possiamo immaginare però con quali modalità possa essere fatto, la polizia non esclude l'utilizzo di armi pericolose». Il presidente dà una chiave di lettura di questo "gioco" e dice: «Allo stesso tempo, è spaventato anche chi mette in atto il gioco travestendosi, tentando di esorcizzare la propria paura attraverso l'adrenalina che nasce dalla reazione incognita del passante. C'è chi può spaventarsi molto e basta, o chi può reagire anche in modo violento e aggredire fisicamente gli autori, come già successo in altre città italiane». Continua Di Gioia: «C'è la voglia di esorcizzare la paura di chi mette in atto questo gioco, vedendola negli occhi dell'altro, ma nello stesso tempo la paura si vive. L'adrenalina sale vorticosamente in un gioco sottile tra desiderio e paura».
Secondo lo psicologo Di Gioia, «Occuparsi della gestione delle emozioni, è importante per evitare che attraverso l'imitazione di questi giochi sui social si possano vivere sensazioni negative come la paura in maniera non funzionale, scatenando il panico. Per alcuni giovani si sta smarrendo il vero "senso della vita",un malessere che lascia spazio alla noia e all'insoddisfazione. Le emozioni, anche quelle più oscure, sono una componente essenziale nella formazione della personalità di ciascuno e vanno gestite in maniera costruttiva per evitare traumi e situazioni di disagio in età adulta».
«La prevenzione deve iniziare dalle scuole, bisogna intervenire nel sostegno della genitorialità, sia per gli adolescenti che per gli adulti, in modo tale da mettere al corrente tutti sui rischi reali che qualcosa come un gioco apparentemente innocuo può scatenare», dice Massimo Frateschi, componente del consiglio dell'Ordine degli psicologi di Puglia.
Intenso il lavoro delle forze dell'ordine per riportare la calma nei luoghi interessati da questa nuova moda giovanile, particolarmente amplificata dal tam-tam sui social. Un gioco che, però, può avere anche risvolti penali per chi indossa il lenzuolo bianco, la lunga parrucca nera e occulta il proprio volto con il trucco proprio dell'inquietante personaggio cinematografico: sugli autori, se identificati, possono pendere le accuse di procurato allarme, molestie e violenza privata, fino anche a blocco del traffico stradale e dei mezzi pubblici nei casi più estremi.
Una pericolosa ragazzata o un problema sociale? Sul tema si è espresso l'Ordine degli psicologi della Puglia, che invita a non dare troppa enfasi a questo gioco che sta spopolando tra i giovanissimi e rischia di diventare pericoloso. Spiega il presidente Antonio Di Gioia: «Ancora una volta è il branco ad aggredire il singolo, con il solo scopo di spaventare l'altro e deriderlo. Non possiamo immaginare però con quali modalità possa essere fatto, la polizia non esclude l'utilizzo di armi pericolose». Il presidente dà una chiave di lettura di questo "gioco" e dice: «Allo stesso tempo, è spaventato anche chi mette in atto il gioco travestendosi, tentando di esorcizzare la propria paura attraverso l'adrenalina che nasce dalla reazione incognita del passante. C'è chi può spaventarsi molto e basta, o chi può reagire anche in modo violento e aggredire fisicamente gli autori, come già successo in altre città italiane». Continua Di Gioia: «C'è la voglia di esorcizzare la paura di chi mette in atto questo gioco, vedendola negli occhi dell'altro, ma nello stesso tempo la paura si vive. L'adrenalina sale vorticosamente in un gioco sottile tra desiderio e paura».
Secondo lo psicologo Di Gioia, «Occuparsi della gestione delle emozioni, è importante per evitare che attraverso l'imitazione di questi giochi sui social si possano vivere sensazioni negative come la paura in maniera non funzionale, scatenando il panico. Per alcuni giovani si sta smarrendo il vero "senso della vita",un malessere che lascia spazio alla noia e all'insoddisfazione. Le emozioni, anche quelle più oscure, sono una componente essenziale nella formazione della personalità di ciascuno e vanno gestite in maniera costruttiva per evitare traumi e situazioni di disagio in età adulta».
«La prevenzione deve iniziare dalle scuole, bisogna intervenire nel sostegno della genitorialità, sia per gli adolescenti che per gli adulti, in modo tale da mettere al corrente tutti sui rischi reali che qualcosa come un gioco apparentemente innocuo può scatenare», dice Massimo Frateschi, componente del consiglio dell'Ordine degli psicologi di Puglia.