Il Tar dice no all'inceneritore a Bari, Comitati e Comune festeggiano
Decaro: "Spero che sia calato definitivamente il sipario su questa vicenda”
lunedì 13 dicembre 2021
17.44
Stop all'inceneritore NewO nella zona industriale tra Bari e Modugno. Il Tar ha depositato la sentenza con la quale è stato accolto il ricorso del Comune di Bari, cui avevano aderito numerose altre amministrazioni tra cui la Città Metropolitana, il Comune di Modugno e il Consorzio ASI oltre a diversi Comitati.
Il Comune di Bari aveva, infatti, impugnato la determina regionale di rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) in favore della NewO S.p.A. per la realizzazione di un impianto di ossicombustione dei rifiuti nel territorio di Bari e a ridosso del Comune di Modugno.
Il Tribunale Amministrativo ha ritenuto fondati tutti i motivi di ricorso censurando tutte le lacune nel procedimento autorizzativo segnalate dal Comune di Bari già con la nota del sindaco del 17 dicembre 2017. Nell'ambito di una sentenza molto articolata, risultano particolarmente interessanti i passaggi che chiariscono come l'utilizzo dichiarato, ma non dimostrato, di rifiuti provenienti dal ciclo dei Rifiuti Solidi Urbani avrebbe richiesto la realizzazione di una procedura pubblica di selezione. Peraltro, i giudici baresi segnalano come l'impianto non fosse compreso nel Piano Regionale dei Rifiuti.
Altrettanto interessanti le osservazioni sulla incompletezza della sperimentazione dell'impianto di Gioia del Colle, che erano state segnalate sia dal Comune che dalle associazioni ambientaliste e che motivavano la forte preoccupazione dei cittadini baresi per una iniziativa industriale molto acerba dal punto di vista della sicurezza industriale. Infine, il Collegio ha ricordato che la declassificazione dei risultati industriali dell'impianto NewO (le cd. 'perle vetrose') è una attività che compete al Ministero dell'Ambiente e non può essere decisa dalle singole Regioni.
"Abbiamo sempre considerato la vicenda dell'impianto NewO un serio rischio per il nostro territorio - ha commentato il sindaco Antonio Decaro -. Sono lieto che il TAR abbia accolto tutte le nostre osservazioni, che abbiamo condiviso con le associazioni ambientaliste e con il Comune di Modugno, e abbia chiarito che le 'sperimentazioni' si evolvono in progetti industriali solo e soltanto se la sicurezza dei cittadini e del territorio è cosa certa. Spero che sia calato definitivamente il sipario su questa vicenda".
Il Comune di Bari aveva, infatti, impugnato la determina regionale di rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) in favore della NewO S.p.A. per la realizzazione di un impianto di ossicombustione dei rifiuti nel territorio di Bari e a ridosso del Comune di Modugno.
Il Tribunale Amministrativo ha ritenuto fondati tutti i motivi di ricorso censurando tutte le lacune nel procedimento autorizzativo segnalate dal Comune di Bari già con la nota del sindaco del 17 dicembre 2017. Nell'ambito di una sentenza molto articolata, risultano particolarmente interessanti i passaggi che chiariscono come l'utilizzo dichiarato, ma non dimostrato, di rifiuti provenienti dal ciclo dei Rifiuti Solidi Urbani avrebbe richiesto la realizzazione di una procedura pubblica di selezione. Peraltro, i giudici baresi segnalano come l'impianto non fosse compreso nel Piano Regionale dei Rifiuti.
Altrettanto interessanti le osservazioni sulla incompletezza della sperimentazione dell'impianto di Gioia del Colle, che erano state segnalate sia dal Comune che dalle associazioni ambientaliste e che motivavano la forte preoccupazione dei cittadini baresi per una iniziativa industriale molto acerba dal punto di vista della sicurezza industriale. Infine, il Collegio ha ricordato che la declassificazione dei risultati industriali dell'impianto NewO (le cd. 'perle vetrose') è una attività che compete al Ministero dell'Ambiente e non può essere decisa dalle singole Regioni.
"Abbiamo sempre considerato la vicenda dell'impianto NewO un serio rischio per il nostro territorio - ha commentato il sindaco Antonio Decaro -. Sono lieto che il TAR abbia accolto tutte le nostre osservazioni, che abbiamo condiviso con le associazioni ambientaliste e con il Comune di Modugno, e abbia chiarito che le 'sperimentazioni' si evolvono in progetti industriali solo e soltanto se la sicurezza dei cittadini e del territorio è cosa certa. Spero che sia calato definitivamente il sipario su questa vicenda".