Illegalità Ambientale, Puglia al terzo posto in classifica
Ecomafia 2018, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia.
lunedì 9 luglio 2018
13.30
È l'anno delle inchieste su traffici organizzati dei rifiuti, 77 solo nel 2017 e nei primi mesi del 2018. Alto il numero degli illeciti nel settore agroalimentare. Il business dell'ecomafia sale a 14 miliardi di euro. È stato presentato il rapporto Ecomafia 2018, storie di criminalità ambientale e del lavoro che ogni anno, le forze dell'ordine e la magistratura svolgono per contrastarla. Il 2017 è stato il boom degli arresti, 538, più del doppio del 2016. Aumentano anche i reati accertati, 30.692 in più rispetto al 2016.
Questa mattina presso la sede di Legambiente sono stati analizzati i numeri e le storie della criminalità ambientale. In apertura della conferenza il Presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, ha fornito qualche dato sulla Puglia, che nella classifica dell' illegalità ambientale si colloca nuovamente al terzo posto con 3.119 infrazioni accertate, il 10% sul totale nazionale, 938 sequestri effettuati, 3.316 persone denunciate e 65 arrestate. Nel 2017 grazie alla legge 68/2015 sugli ecoreati, le forze dell'ordine su 1.201 controlli eseguiti, hanno contestato 41 infrazioni, effettuato 9 sequestri e denunciato 41 persone. «È fondamentale - spiega Tarantini - che siano approvate quelle norme che mancano ancora all'appello, a partire da una legge che semplifichi l'iter di abbattimento delle costruzioni abusive. Servono delle norme che prevedano i delitti contro la flora e la fauna protette, pene più severe contro le archeomafie, le agromafie e, sul fronte dei controlli, occorre dare gambe forti alle Agenzie regionali di protezione ambientale che aspettano ancora i decreti attuativi, previsti dalla recente riforma del sistema delle Agenzie, da parte del Ministero dell'Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri». Presenti in conferenza Renato Nitti, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, il Ten. Col. Savino Raimo Capo Ufficio del Comando R.O.A.N. Guardia di Finanza Puglia e il Comandante dei Carabinieri Forestale Puglia Danilo Mostacchi: «È importante, anche nelle scuole, l'educazione al rispetto della legalità ambientale. Promosso degli enti locali in particolare dalla Regione, alla quale possono dare un loro particolare e specifico competente professionale contributo, anche gli operatori delle forze dell'ordine, di tutte le forze di polizia impegnate ogni giorno per contrastare l'aggressione antropica del territorio».
Questa mattina presso la sede di Legambiente sono stati analizzati i numeri e le storie della criminalità ambientale. In apertura della conferenza il Presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, ha fornito qualche dato sulla Puglia, che nella classifica dell' illegalità ambientale si colloca nuovamente al terzo posto con 3.119 infrazioni accertate, il 10% sul totale nazionale, 938 sequestri effettuati, 3.316 persone denunciate e 65 arrestate. Nel 2017 grazie alla legge 68/2015 sugli ecoreati, le forze dell'ordine su 1.201 controlli eseguiti, hanno contestato 41 infrazioni, effettuato 9 sequestri e denunciato 41 persone. «È fondamentale - spiega Tarantini - che siano approvate quelle norme che mancano ancora all'appello, a partire da una legge che semplifichi l'iter di abbattimento delle costruzioni abusive. Servono delle norme che prevedano i delitti contro la flora e la fauna protette, pene più severe contro le archeomafie, le agromafie e, sul fronte dei controlli, occorre dare gambe forti alle Agenzie regionali di protezione ambientale che aspettano ancora i decreti attuativi, previsti dalla recente riforma del sistema delle Agenzie, da parte del Ministero dell'Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri». Presenti in conferenza Renato Nitti, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, il Ten. Col. Savino Raimo Capo Ufficio del Comando R.O.A.N. Guardia di Finanza Puglia e il Comandante dei Carabinieri Forestale Puglia Danilo Mostacchi: «È importante, anche nelle scuole, l'educazione al rispetto della legalità ambientale. Promosso degli enti locali in particolare dalla Regione, alla quale possono dare un loro particolare e specifico competente professionale contributo, anche gli operatori delle forze dell'ordine, di tutte le forze di polizia impegnate ogni giorno per contrastare l'aggressione antropica del territorio».