Immuni, la signora di Bari negativa al tampone. Lopalco: «Attenzione ai messaggi»
Stando a quanto riferito dall'epidemiologo la app è ancora in fase di rodaggio ed è necessario verificare quel che comunica con le autorità
lunedì 22 giugno 2020
19.05
La signora di Bari, prima in Regione ad essere in isolamento dopo la segnalazione della app Immuni, è risultata negativa al Coronavirus. «Siamo affranti per quanto accaduto con la signora - dichiara Lopalco ai microfoni di Radio 1 Rai - purtroppo non è stato possibile verificare bene cosa è successo perché lei ha cancellato il messaggio e disinstallato la app. In altri due casi, sempre in Puglia, si era trattato di un falso positivo e di un messaggio di Android e non della app. È necessario conservare i messaggi che arrivano, anche tramite screenshot, così è possibile verificare se si tratta di un vero positivo o di un errore di interpretazione».
E in merito all'andamento dell'emergenza Lopalco ha sottolineato che: «Il virus è sempre quello. Le indagini fatte finora non ci dicono che è mutato, è solo cambiata la situazione epidemiologica e ora attacca i giovani, perché è lì che trova spazio e circola a bassa intensità. Siamo comunque alla coda dell'epidemia. Le linee guida date dall'Oms negli ultimi giorni si rivolgono a tutto il mondo, tenendo presente le capacità diagnostiche di tutti i paesi. Al momento, se un soggetto è stato messo un isolamento senza fare il tampone, una volta che sono passati dieci giorni dal contatto e sono 3 giorni senza sintomi può essere ritenuto libero. Invece se fa il tampone deve aspettare l'esito. Per quanto riguarda i tamponi, molto spesso ultimamente sono positivi ma con una carica molto bassa, spesso sono quindi persone non contagiose. Il problema è che non abbiamo uno standard per capire sotto quale livello non si è contagiosi. Necessario mettere in piedi un tavolo tecnico per stabilire delle norme, troppi cittadini sono ora prigionieri di un tampone».
E in merito all'andamento dell'emergenza Lopalco ha sottolineato che: «Il virus è sempre quello. Le indagini fatte finora non ci dicono che è mutato, è solo cambiata la situazione epidemiologica e ora attacca i giovani, perché è lì che trova spazio e circola a bassa intensità. Siamo comunque alla coda dell'epidemia. Le linee guida date dall'Oms negli ultimi giorni si rivolgono a tutto il mondo, tenendo presente le capacità diagnostiche di tutti i paesi. Al momento, se un soggetto è stato messo un isolamento senza fare il tampone, una volta che sono passati dieci giorni dal contatto e sono 3 giorni senza sintomi può essere ritenuto libero. Invece se fa il tampone deve aspettare l'esito. Per quanto riguarda i tamponi, molto spesso ultimamente sono positivi ma con una carica molto bassa, spesso sono quindi persone non contagiose. Il problema è che non abbiamo uno standard per capire sotto quale livello non si è contagiosi. Necessario mettere in piedi un tavolo tecnico per stabilire delle norme, troppi cittadini sono ora prigionieri di un tampone».