In costume da bagno in via Sparano, è la protesta contro la crisi climatica di Extinction Rebellion Puglia

Un’attivista si è seduta su una sdraio nella via dello shopping a prendere il sole, incurante dello smog in città e della siccità

giovedì 15 febbraio 2024 12.33
Nel giorno di S. Valentino, Extinction Rebellion Puglia ha portato nella centralissima via Sparano una manifestazione ironica e colorata.

A simboleggiare l'indifferenza di fronte alla crisi climatica, un'attivista si è sdraiata in costume da bagno a prendere il sole, incurante dello smog in città e della siccità.

Le attiviste vogliono far rivolgere l'attenzione al superamento del limite di +1,5°C per dodici mesi di fila: da febbraio 2023 a gennaio 2024, infatti, la temperatura media globale è stata di 1,52°C più alta rispetto alla media dell'epoca preindustriale.

Altre attiviste intanto esponevano cartelli che recitavano "Il governo m'ama o m'ammazza?", mentre offrivano ai passanti finti cioccolatini che hanno rinominato "Baci Ribelli". Di fronte a questa crisi, il governo Meloni durante la COP dello scorso dicembre ha sostenuto l'importanza di frenare il cambiamento climatico. Una dichiarazione che sembra mancare di sostanza considerato che sempre il governo Meloni ha dichiarato l'obiettivo di rendere l'Italia un hub del gas, investendo 3,3 miliardi del fondo per il clima. Una contraddizione sottolineata dalle attiviste scese in piazza.

«Siamo di fronte alla crisi peggiore della storia dell'umanità, che si sta manifestando con un inverno caldo e senza neve, e il Governo invece di agire parla ancora e ancora di investimenti nell'industria fossile» spiega Adriana, «proprio come la nostra compagna che prende il sole laggiù, il Governo vuole far finta che possiamo rimandare il problema e possiamo continuare ad abbronzarci come se non fossimo in piena crisi».

Non è la prima volta che Extinction Rebellion Puglia chiede più attenzione sulla crisi climatica: pochi giorni fa, in occasione della serata precedente alla finale del Festival di Sanremo, le attiviste avevano affisso manifesti all'esterno della sede RAI di Bari per denunciare il silenzio del servizio radiotelevisivo pubblico sulle cause della crisi climatica, che invece offre ampio spazio ai maggiori emettitori di gas climalteranti come l'azienda italiana ENI.

L'azione arriva nel giorno di S. Valentino, dopo quelle avvenute in altre città, come Torino, Milano, Treviso, Bologna e Roma.

Le attiviste chiedono al Governo "un atto d'amore". «Qualche giorno fa abbiamo chiesto alla RAI maggiore e più chiara informazione sulla crisi, mentre oggi ricordiamo al Governo la necessità che si agisca per azzerare le emissioni e che lo si faccia coinvolgendo la cittadinanza. In una parola chiediamo un atto di amore nei confronti della Terra e delle generazioni future» sostiene Manlio.