In Puglia nasce l'osservatorio regionale contro i neofascismi. Firmato il protocollo
C'è l'intesa fra Regione e Coordinamento antifascista. Emiliano: «La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza»
giovedì 2 maggio 2019
19.58
La Puglia si dota di un osservatorio regionale contro la crescita dei neofascismi. Questa mattina, nell'aula G. Contento dell'Università degli Studi di Bari, è stato firmato il protocollo d'intesa tra Regione Puglia e Coordinamento regionale antifascista - Puglia, alla presenza del governatore Michele Emiliano.
«La Regione Puglia - ha detto Emiliano - di fronte ad alcuni fenomeni di confusione culturale e storica che mirano a giustificare o a recuperare esperienze legate al fascismo, ha ritenuto di accogliere la richiesta del Coordinamento antifascista per attuare iniziative che mirano soprattutto a spiegare alle giovani generazioni ciò che è storicamente avvenuto e a ribadire la vocazione antifascista della Repubblica italiana e della sua Costituzione. Tutti coloro che giurano sulla Costituzione della Repubblica giurano di essere antifascisti: non c'è compatibilità tra la Costituzione della Repubblica e il fascismo. Anzi, quella Costituzione è nata dalla Resistenza, cominciata anche prima della guerra e della battaglia dei partigiani, ed è la resistenza che poi ha forgiato le istituzioni che attualmente consentono a tutti di esprimere le proprie opinioni».
Del coordinamento antifascista pugliese fanno parte realtà come l'Anpi, la Cgil, l'Arci, Libera, la Rete della Conoscenza e Act, i cui rappresentanti hanno firmato oggi il protocollo insieme al presidente Emiliano. La struttura, come precisato dal governatore, potrà essere aperta ad altre organizzazioni che richiedano di farne parte e che rappresentano la memoria storica dell'antifascismo e della Resistenza. Lo scorso 18 aprile la giunta aveva approvato il protocollo sottoscritto oggi, per istituire nella sede della presidenza della Regione Puglia l'osservatorio sui neofascismi, così da contrastare ogni manifestazione di apologia del fascismo, nonché di propaganda e di discriminazione razziale, avvalendosi della collaborazione del Coordinamento antifascista regionale e delle sue articolazioni nel territorio pugliese.
Le organizzazioni e il coordinamento, da parte loro, si impegnano a contribuire al costante monitoraggio, su tutto il territorio regionale, degli episodi, delle iniziative, delle attività di singoli o di gruppi organizzati che rivelino ispirazione e caratteri fascisti, razzisti, xenofobi, fornendone adeguata documentazione all'Osservatorio regionale sui neofascismi, che provvederà, con cadenza annuale, a renderne conto in un rapporto cui andrà assicurata la massima pubblicità.
L'Osservatorio regionale sui neofascismi avrà cura di sollecitare le istituzioni locali – Comuni, Province, Città Metropolitana – a prestare attenzione a eventuali fenomeni fascisti e razzisti, e a predisporre adeguate misure per prevenire e contrastarne la diffusione.
Nei casi di procedimenti penali intentati in Puglia a carico di quanti incorressero nei reati di apologia di fascismo, di istigazione all'odio razziale, di incitamento alla violenza e alla discriminazione per motivi di razza, di religione, di genere, di orientamento sessuale, nonché per ogni atto riconducibile alla ideologia fascista, la Regione valuterà la sussistenza dei presupposti perché possa costituirsi parte civile, a fronte di segnalazioni provenienti dall'Osservatorio, dal Coordinamento antifascista, da altre associazioni, da Comuni e Province, dai singoli cittadini.
«La Regione Puglia - ha detto Emiliano - di fronte ad alcuni fenomeni di confusione culturale e storica che mirano a giustificare o a recuperare esperienze legate al fascismo, ha ritenuto di accogliere la richiesta del Coordinamento antifascista per attuare iniziative che mirano soprattutto a spiegare alle giovani generazioni ciò che è storicamente avvenuto e a ribadire la vocazione antifascista della Repubblica italiana e della sua Costituzione. Tutti coloro che giurano sulla Costituzione della Repubblica giurano di essere antifascisti: non c'è compatibilità tra la Costituzione della Repubblica e il fascismo. Anzi, quella Costituzione è nata dalla Resistenza, cominciata anche prima della guerra e della battaglia dei partigiani, ed è la resistenza che poi ha forgiato le istituzioni che attualmente consentono a tutti di esprimere le proprie opinioni».
Del coordinamento antifascista pugliese fanno parte realtà come l'Anpi, la Cgil, l'Arci, Libera, la Rete della Conoscenza e Act, i cui rappresentanti hanno firmato oggi il protocollo insieme al presidente Emiliano. La struttura, come precisato dal governatore, potrà essere aperta ad altre organizzazioni che richiedano di farne parte e che rappresentano la memoria storica dell'antifascismo e della Resistenza. Lo scorso 18 aprile la giunta aveva approvato il protocollo sottoscritto oggi, per istituire nella sede della presidenza della Regione Puglia l'osservatorio sui neofascismi, così da contrastare ogni manifestazione di apologia del fascismo, nonché di propaganda e di discriminazione razziale, avvalendosi della collaborazione del Coordinamento antifascista regionale e delle sue articolazioni nel territorio pugliese.
Le organizzazioni e il coordinamento, da parte loro, si impegnano a contribuire al costante monitoraggio, su tutto il territorio regionale, degli episodi, delle iniziative, delle attività di singoli o di gruppi organizzati che rivelino ispirazione e caratteri fascisti, razzisti, xenofobi, fornendone adeguata documentazione all'Osservatorio regionale sui neofascismi, che provvederà, con cadenza annuale, a renderne conto in un rapporto cui andrà assicurata la massima pubblicità.
L'Osservatorio regionale sui neofascismi avrà cura di sollecitare le istituzioni locali – Comuni, Province, Città Metropolitana – a prestare attenzione a eventuali fenomeni fascisti e razzisti, e a predisporre adeguate misure per prevenire e contrastarne la diffusione.
Nei casi di procedimenti penali intentati in Puglia a carico di quanti incorressero nei reati di apologia di fascismo, di istigazione all'odio razziale, di incitamento alla violenza e alla discriminazione per motivi di razza, di religione, di genere, di orientamento sessuale, nonché per ogni atto riconducibile alla ideologia fascista, la Regione valuterà la sussistenza dei presupposti perché possa costituirsi parte civile, a fronte di segnalazioni provenienti dall'Osservatorio, dal Coordinamento antifascista, da altre associazioni, da Comuni e Province, dai singoli cittadini.