Inaugurazione Fiera del Levante, Decaro ricorda Maria Maugeri
Nel discorso del sindaco parole sul futuro e un ricordo della politica scomparsa
sabato 9 settembre 2017
16.44
Si è aperta stamattina la 81° edizione della Fiera del Levante, con la presenza del Presidente de Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Regione, Michele Emiliano e il sindaco di Bari , Antonio Decaro. Come al solito, molte parole di circostanza come vuole la tradizione ma anche qualche accenno a ciò che è la realtà barese e a ciò che si farà o si sta già facendo. E per quanto riguarda nello specifico la Fiera e la sua organizzazione il sindaco di Bari, Antonio Decaro nel suo discorso ha dichiarato: «Il progetto di rilancio della Fiera dimostra ancora una volta che quando le istituzioni collaborano, quando il sud e il nord dialogano, quando le polemiche politiche lasciano il posto al lavoro paziente di cucitura delle relazioni, non esistono più destini segnati e la storia può cambiare». Riferendosi soprattutto alla nuova gestione della campionaria che ha trovato nell'accordo con Bologna Fiere nuovi motivi di rilancio.
Nel prosieguo, oltre al riferimento a quanto successo quest'anno ad Ischia, come lo scorso anno in centro Italia, c'è spazio per parlare dei progetti relativi alla riqualificazioni delle periferie e di quartieri difficili come il quartiere Libertà di Bari, quello di Giovanni "il terribile" di cui Decaro parlò quest'estate. Quartiere per la cui riqualificazione sono stati stanziati 11 milioni di euro che «saranno destinati alla riqualificazione di piazze, parchi e giardini del quartiere Libertà».
Il sindaco ha fatto poi riferimento all'argomento dei migranti, argomento per cui aveva ricevuto molte critiche in seguito all'arrivo un estate di alcune navi cariche di disperati, e su cui dichiara: «è una questione complessa, epocale e di dimensioni planetarie. Basterebbe questa constatazione per evitare di banalizzarla o ridurla ad un'arma da campagna elettorale. Noi sindaci non dobbiamo trasformarci in imprenditori della paura. Noi sindaci dobbiamo restare quello che siamo. Chi arriva qui da noi non lo fa quasi mai per scelta. E non merita di trovarsi di fronte un Paese ostile, aggressivo, che discrimina il prossimo per il colore della sua pelle o per il continente dal quale proviene. Su questo ciascuno potrà pensarla come vuole, facendo i conti con la propria coscienza di uomo e di rappresentante delle istituzioni. Ma nello stesso tempo, da questo posto di frontiera, dobbiamo far giungere con forza la nostra voce fino a Bruxelles, per dire all'Europa "ora basta". Non si può approfittare per sempre della nostra umanità».
In chiusura del suo discorso Decaro ha voluto ricordare Maria Maugeri e la sua lotta per la Fibronit che in questi giorni sta finalmente vedendo una luce in fondo ad un tunnel durato anni. «Una storia terribile, di morte e sofferenza, di cui stiamo provando a scrivere un lieto fine. Nessuno potrà riportare in vita gli oltre 400 morti per il mesotelioma causato dall'amianto della Fibronit. Nessuno potrà cambiare quel passato. Ma il futuro sì. Perché la bonifica è quasi terminata e in quell'area di morte sorgerà il parco della vita. Per questo voglio ringraziare te, Maria, che non hai mai mollato di un centimetro, nemmeno nei giorni più difficili. A te, che forse in questo momento mi stai ascoltando, vorrei dire che quando il torrino, simbolo della Fibronit, è venuto giù, scoprendo un pezzo di cielo, in quel cielo mi è sembrato di vedere i tuoi occhi. E i tuoi occhi sorridevano, di quel sorriso fiero che avevi quando vincevi le tue battaglie. Le nostre battaglie. Questa città non dimenticherà il tuo sorriso, Maria Maugeri, e continuerà a guardare nella direzione che ci hai indicato».
Nel prosieguo, oltre al riferimento a quanto successo quest'anno ad Ischia, come lo scorso anno in centro Italia, c'è spazio per parlare dei progetti relativi alla riqualificazioni delle periferie e di quartieri difficili come il quartiere Libertà di Bari, quello di Giovanni "il terribile" di cui Decaro parlò quest'estate. Quartiere per la cui riqualificazione sono stati stanziati 11 milioni di euro che «saranno destinati alla riqualificazione di piazze, parchi e giardini del quartiere Libertà».
Il sindaco ha fatto poi riferimento all'argomento dei migranti, argomento per cui aveva ricevuto molte critiche in seguito all'arrivo un estate di alcune navi cariche di disperati, e su cui dichiara: «è una questione complessa, epocale e di dimensioni planetarie. Basterebbe questa constatazione per evitare di banalizzarla o ridurla ad un'arma da campagna elettorale. Noi sindaci non dobbiamo trasformarci in imprenditori della paura. Noi sindaci dobbiamo restare quello che siamo. Chi arriva qui da noi non lo fa quasi mai per scelta. E non merita di trovarsi di fronte un Paese ostile, aggressivo, che discrimina il prossimo per il colore della sua pelle o per il continente dal quale proviene. Su questo ciascuno potrà pensarla come vuole, facendo i conti con la propria coscienza di uomo e di rappresentante delle istituzioni. Ma nello stesso tempo, da questo posto di frontiera, dobbiamo far giungere con forza la nostra voce fino a Bruxelles, per dire all'Europa "ora basta". Non si può approfittare per sempre della nostra umanità».
In chiusura del suo discorso Decaro ha voluto ricordare Maria Maugeri e la sua lotta per la Fibronit che in questi giorni sta finalmente vedendo una luce in fondo ad un tunnel durato anni. «Una storia terribile, di morte e sofferenza, di cui stiamo provando a scrivere un lieto fine. Nessuno potrà riportare in vita gli oltre 400 morti per il mesotelioma causato dall'amianto della Fibronit. Nessuno potrà cambiare quel passato. Ma il futuro sì. Perché la bonifica è quasi terminata e in quell'area di morte sorgerà il parco della vita. Per questo voglio ringraziare te, Maria, che non hai mai mollato di un centimetro, nemmeno nei giorni più difficili. A te, che forse in questo momento mi stai ascoltando, vorrei dire che quando il torrino, simbolo della Fibronit, è venuto giù, scoprendo un pezzo di cielo, in quel cielo mi è sembrato di vedere i tuoi occhi. E i tuoi occhi sorridevano, di quel sorriso fiero che avevi quando vincevi le tue battaglie. Le nostre battaglie. Questa città non dimenticherà il tuo sorriso, Maria Maugeri, e continuerà a guardare nella direzione che ci hai indicato».