Incendi boschivi, nel Barese sono stati oltre 21 nel 2024. Ecco cosa fare per scongiurare il pericolo

Il Comandante regionale carabinieri forestale Puglia, Angelo Vita: "Non agite d'impulso e chiamate il 112, 115 o il 1515"

sabato 27 luglio 2024
A cura di Rosanna Luise
Caldo torrido, piogge scarse e azione umana. Sono alcuni dei fattori che determinano ogni anno gli incendi boschivi. Fino al 14 luglio di quest'anno gli incendi registrati in provincia di Bari sono stati 21, un numero però che tende a crescere.

Per fare il punto della situazione sul nostro territorio e per capire come comportarci in caso di incendio abbiamo intervistato il Comandante regionale carabinieri forestale Puglia, Angelo Vita.

Qual è la situazione attuale?
"La provincia di Bari presenta degli incendi in linea con quelli registrati nel 2022, anno in cui si è verificato un aumento del fenomeno. Mentre i dati del 2023 sono più rassicuranti perché riguardano una stagione che per le abbondanti piogge ha limitato le probabilità di incendi sull'intera regione. Se si fa una panoramica degli ultimi 5 anni va detto che il 2019 e il 2020 sono stati gli anni con il minor numero di incendi. Dal 2022 i fenomeni sono aumentati e, ad eccezione del 2023, sono rimasti costanti fino ad oggi".

Cosa determina l'incendio?
"Bisogna distinguere due tipologie di fattori che possono causare l'incendio i fattori predisponenti e quelli determinanti".

Ci spieghi nel dettaglio
"I fattori predisponenti sono condizioni che favoriscono la presenza dell'incendio come: temperature, aridità e la siccità. Invece i fattori determinanti sono cause dirette dell'incendio e la maggior parte di queste sono riconducibili all'azione dell'uomo con incendi dolosi (volontari) o colposi (involontari)".

Quali sono quelli più comuni nel nostro territorio?
"Nel Barese gli incendi sono legati soprattutto al rinnovo del pascolo o alla riproduzione dei prodotti del sottobosco come ad esempio gli asparagi. Nello specifico per questi ultimi c'è la credenza che un incendio possa determinare la rinascita della piantina, liberandone i germogli".

E l'uomo?
"Alle pratiche del pascolo e della riproduzione dei prodotti del sottobosco si aggiungono le azioni degli incendiari ovvero di alcune persone che accendono il fuoco per questioni legate a vendette tra vicini o rancori personali verso la società".

Davanti a un incendio chi bisogna chiamare?
"Il cittadino ha tre numeri di riferimento: 115 (Vigili del fuoco, per un diretto intervento), 112 (Arma dei carabinieri) o il 1515 (Numero d'emergenza ambientale)".

Cosa succede dopo la chiamata?
"Se si chiama il 112 o il 1515 risponderà la centrale operativa dell'Arma dei carabinieri". L'intervento passa per la Sala operativa unificata permanente (S.O.U.P.) presente alla Regione. Quest'ultima è l'ente gestore dell'intervento e organizza e coordina tutte le squadre di pronto intervento presenti sul territorio. Mentre i carabinieri forestali si interessano dell'attività di investigazione per individuare gli autori del reato".

Il cittadino può agire di sua volontà davanti a un incendio?
"È preferibile che il cittadino non agisca di sua volontà perché si tratta di un intervento che ha una forte dose di pericolosità per chi non è esperto. Basta poco per morire d'asfissia se non si ha la giusta formazione e l'abbigliamento adatto. Il consiglio è quello di telefonare subito i numeri 115, 112 o1515 ed essere il più possibile chiari sul luogo in cui è divampato l'incendio e su cosa stia bruciando".

Dato il numero di incendi presenti sul territorio, negli scorsi giorni, la Protezione civile ha pubblicato una nota proprio sul potenziamento del personale da impegnare per la prevenzione degli incendi boschivi citando un accordo tra Regione Puglia e Ministero degli Interni.

I dati e l'accordo sono recuperabili a questo link.