Inceneritore Bari-San Paolo, #CiSiamoRottiIPolmoni e lo striscione della discordia

Cippone: «Con gli studenti del PoliBa chiediamo che il sindaco lo esponga». Decaro: «Dopo San Nicola e senza volgarità»

venerdì 4 maggio 2018 15.56
A cura di Riccardo Resta
Continua a far discutere la questione dell'inceneritore che l'azienda Newo SpA è in predicato di costruire sul territorio del rione San Paolo di Bari, nell'area industriale al confine con il comune di Modugno.

La lotta non si consuma ormai più soltanto nelle sedi istituzionali e amministrative, ma il "No" ribadito da più fronti ha assunto anche forti connotazioni simboliche. L'iconografia anti-inceneritore ha trovato il suo vessillo nello striscione esposto durante la grande manifestazione dello scorso 21 aprile in piazza Libertà, organizzata dai comitati Terra di Bari e dall'eloquente movimento di opinione #CiSiamoRottiIPolmoni. Uno stendardo, recante la dicitura "Inceneritore: Ora Decidiamo Noi!", che gli attivisti vorrebbero venisse esposto sulla facciata del Palazzo di Città, in corrispondenza del balcone esterno alla stanza del sindaco, quale testimonianza della vicinanza delle istituzioni a chi s'impegna perché la costruzione dell'impianto di ossi-combustione venga scongiurata.

Un'ipotesi più volte ventilata dal primo cittadino, che però ancora non ha avuto pratica applicazione: «Oggi siamo qui per chiedere al sindaco se ha intenzione di dar seguito all'impegno di esporre lo striscione all'esterno della sede del Comune, come ha egli stesso promesso in diretta radio - dice Donato Cippone, tra i più attivi nel gridare forte il "No" all'inceneritore, che stamani ha chiesto udienza a Decaro. Un impegno a cui vorremmo che tenesse fede, dal momento che il 21 aprile sfilò insieme a noi con la fascia tricolore indosso, in rappresentanza di tutta la città di Bari. Con un gruppo di studenti del Politecnico abbiamo più volte provato a parlare con il sindaco, prima che nelle scorse ore ci venisse detto che oggi (04/05/'18, NdR) sarebbe stato esposto lo striscione. Sulla facciata del Palazzo, però, non c'è: ecco perché vogliamo chiedere spiegazioni».

Dalla sua, il sindaco Decaro ha fatto sapere che lo striscione verrà esposto non appena trascorsi i vari impegni previsti dalla festa di San Nicola, a una condizione: che lo slogan non rechi affermazioni volgari o allusive.

«Non vorremmo che questo striscione facesse la fine del ricorso che il primo cittadino ha presentato al TAR - prosegue Cippone. Nutriamo, infatti, fondati e legittimi dubbi in merito a questa azione. Su indicazione del sindaco, l'avvocatura comunale non ha richiesto alcuna misura cautelare, quindi sono sconosciuti i tempi con cui il Tribunale Amministrativo metterà in agenda il ricorso, come ignote sono le tempistiche con cui sarà comunicato se il ricorso stesso verrà dichiarato ammissibile o meno. Nel frattempo, l'inceneritore sarà già stato costruito, e ovviamente tutto questo ci crea non poco panico».
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