Inceneritore di Bari-Modugno, Decaro e Magrone ribadiscono il loro No
In un incontro con l'assessore regionale all'ambiente il sindaco ha sottolineato le ragioni della sua contrarietà al progetto Newo
giovedì 14 dicembre 2017
Si è tenuto ieri pomeriggio a Bari, presso la sede dell'assessorato regionale alla Qualità dell'Ambiente un incontro relativo al nuovo inceneritore che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Bari, adiacente l'abitato di Modugno. L'incontro era stato convocato la scorsa settimana dall'assessore regionale all'ambiente Caracciolo, per sentire le diverse parti in causa, data la crescente insoddisfazione relativa all'autorizzazione data alla Newo di Foggia, da parte della Regione Puglia, a costruire questo nuovo impianto di ossido-combustione.
Presente all'incontro il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha ribadito la sua contrarietà alla costruzione dell'impianto. «Ribadisco il parere negativo – ha dichiarato il sindaco – già espresso per diverse ragioni: in primo luogo l'impianto utilizza rifiuti di provenienza da cicli urbani, nonostante non sia previsto dalla pianificazione regionale, che non ha localizzato impianti per la valorizzazione nell'area metropolitana di Bari; inoltre questa tipologia di impianto contrasta con le politiche ambientali intraprese da Comune e Regione, che intendono investire sul potenziamento della raccolta differenziata porta a porta».
«Un ulteriore motivo di perplessità riguarda l'assenza di qualsiasi casistica circa il funzionamento dell'impianto, trattandosi ad oggi di un impianto oggetto di sola sperimentazione. Non a caso abbiamo rifiutato la proposta dell'ingresso di AMIU nella società proponente né l'azienda ha sottoscritto alcun accordo circa la gestione e il trattamento dei rifiuti. Per tutte queste motivazioni auspico che la Regione non finanzi con fondi pubblici un impianto che contrasta con le politiche regionali indicate dal piano del 2013 che prevedono l'incremento della raccolta differenziata e l'assenza di nuovi impianti di valorizzazione».
Presente all'incontro anche l'amministrazione comunale di Modugno, rappresentata dal sindaco Nicola Magrone e dall'assessore all'ambiente comunale Tina Luciano, amministrazione da sempre contraria alla costruzione dell'impianto e che in sede di discussione ha riaffermato la contrarietà alla realizzazione dell'inceneritore Newo. «Il progetto Newo è antistorico – così ha detto l'assessore Tina Luciano – nel momento in cui molto comuni si sono appena organizzati e molti altri si stanno organizzando con la raccolta differenziata porta a porta. Il progetto Newo incentiva sistemi di raccolta che vanno in direzione opposta rispetto all'obiettivo generale della riduzione della produzione di rifiuti, favorendo l'inquinamento dell'ambiente».
Sono stati inoltre evidenziati a Caracciolo i diversi dubbi relativi alla costruzione e che danno man forte al fronte del No, sempre più ampio. Come sottolineato dalla Luciano nello studio di impatto ambientale relativo a questo tipo di impianto non sono presenti molti degli effetti pericolosi, inoltre mancano i requisiti che permettano di sostenere che le scorie vetrose prodotte dall'incenerimento dei rifiuti provenienti da Amiu perdano la qualifica di rifiuto. Inoltre non ci sono ancora certezze sull'eventuale riutilizzo di tali scorie, che si ipotizza possano essere utilizzate in edilizia, ma non ci sono certezze in merito.
«Durante le conferenze di servizi - ha concluso Tina Luciano - abbiamo fatto queste obiezioni, e anche tante altre, senza ricevere mai risposte convincenti. Per non parlare delle criticità che abbiamo fatto notare relativamente alle emissioni pericolose in atmosfera».
La comclusione a cui si è giunti sl termine dell'incontro è quella che si debba trovare un modo per impedire la realizzazione dell'inceneritore previsto in territorio di Bari al confine col Comune di Modugno.
«È un primo successo – ha detto il sindaco di Modugno, Nicola Magrone - da attribuire alla sensibilità dell'opinione pubblica e alla capacità che, a partire dall'amministrazione modugnese, è stata dimostrata nel mobilitare l'opinione pubblica stessa nel senso dell'opposizione al nuovo insediamento industriale in un contesto già compromesso dal punto di vista ambientale».
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, al fronte del No si erano aggregate anche le parrocchie del territorio di Modugno, che avevano fatto sapere che in occasione della celebrazione delle Messe a partire dal prossimo fine settimana ai fedeli dei diversi centri parrocchiali del territorio verranno rivolti inviti a firmare una petizione cartacea, per chiedere di fermare il progetto di insediamento dell'impianto che brucerà rifiuti, anche pericolosi, in territorio di Bari al confine col Comune di Modugno.
Presente all'incontro il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha ribadito la sua contrarietà alla costruzione dell'impianto. «Ribadisco il parere negativo – ha dichiarato il sindaco – già espresso per diverse ragioni: in primo luogo l'impianto utilizza rifiuti di provenienza da cicli urbani, nonostante non sia previsto dalla pianificazione regionale, che non ha localizzato impianti per la valorizzazione nell'area metropolitana di Bari; inoltre questa tipologia di impianto contrasta con le politiche ambientali intraprese da Comune e Regione, che intendono investire sul potenziamento della raccolta differenziata porta a porta».
«Un ulteriore motivo di perplessità riguarda l'assenza di qualsiasi casistica circa il funzionamento dell'impianto, trattandosi ad oggi di un impianto oggetto di sola sperimentazione. Non a caso abbiamo rifiutato la proposta dell'ingresso di AMIU nella società proponente né l'azienda ha sottoscritto alcun accordo circa la gestione e il trattamento dei rifiuti. Per tutte queste motivazioni auspico che la Regione non finanzi con fondi pubblici un impianto che contrasta con le politiche regionali indicate dal piano del 2013 che prevedono l'incremento della raccolta differenziata e l'assenza di nuovi impianti di valorizzazione».
Presente all'incontro anche l'amministrazione comunale di Modugno, rappresentata dal sindaco Nicola Magrone e dall'assessore all'ambiente comunale Tina Luciano, amministrazione da sempre contraria alla costruzione dell'impianto e che in sede di discussione ha riaffermato la contrarietà alla realizzazione dell'inceneritore Newo. «Il progetto Newo è antistorico – così ha detto l'assessore Tina Luciano – nel momento in cui molto comuni si sono appena organizzati e molti altri si stanno organizzando con la raccolta differenziata porta a porta. Il progetto Newo incentiva sistemi di raccolta che vanno in direzione opposta rispetto all'obiettivo generale della riduzione della produzione di rifiuti, favorendo l'inquinamento dell'ambiente».
Sono stati inoltre evidenziati a Caracciolo i diversi dubbi relativi alla costruzione e che danno man forte al fronte del No, sempre più ampio. Come sottolineato dalla Luciano nello studio di impatto ambientale relativo a questo tipo di impianto non sono presenti molti degli effetti pericolosi, inoltre mancano i requisiti che permettano di sostenere che le scorie vetrose prodotte dall'incenerimento dei rifiuti provenienti da Amiu perdano la qualifica di rifiuto. Inoltre non ci sono ancora certezze sull'eventuale riutilizzo di tali scorie, che si ipotizza possano essere utilizzate in edilizia, ma non ci sono certezze in merito.
«Durante le conferenze di servizi - ha concluso Tina Luciano - abbiamo fatto queste obiezioni, e anche tante altre, senza ricevere mai risposte convincenti. Per non parlare delle criticità che abbiamo fatto notare relativamente alle emissioni pericolose in atmosfera».
La comclusione a cui si è giunti sl termine dell'incontro è quella che si debba trovare un modo per impedire la realizzazione dell'inceneritore previsto in territorio di Bari al confine col Comune di Modugno.
«È un primo successo – ha detto il sindaco di Modugno, Nicola Magrone - da attribuire alla sensibilità dell'opinione pubblica e alla capacità che, a partire dall'amministrazione modugnese, è stata dimostrata nel mobilitare l'opinione pubblica stessa nel senso dell'opposizione al nuovo insediamento industriale in un contesto già compromesso dal punto di vista ambientale».
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, al fronte del No si erano aggregate anche le parrocchie del territorio di Modugno, che avevano fatto sapere che in occasione della celebrazione delle Messe a partire dal prossimo fine settimana ai fedeli dei diversi centri parrocchiali del territorio verranno rivolti inviti a firmare una petizione cartacea, per chiedere di fermare il progetto di insediamento dell'impianto che brucerà rifiuti, anche pericolosi, in territorio di Bari al confine col Comune di Modugno.