Inchiesta antimafia a Bari, ricostruite gerarchie e attività illecite del clan Strisciuglio
Si parla di estorsioni a commercianti, riti di affiliazione, conflitti con altri gruppi criminali, minacce e pestaggi per punire sodali infedeli, cattivi pagatori o risolvere questioni sentimentali
lunedì 26 aprile 2021
10.31
L'inchiesta che ha portato questa mattina all'arresto di 99 persone (di cui 53 già in carcere) a Bari ha ricostruito gerarchia e attività illecite del clan Strisciuglio tra il 2015 e oggi.
Si parla, come riporta Ansa, di operazioni per il controllo del territorio nei quartieri baresi Libertà, San Paolo, San Pio-Enziteto, Santo Spirito e San Girolamo e, in provincia, nei comuni di Palo del Colle e Conversano. Estorsioni a commercianti, riti di affiliazione, conflitti con altri gruppi criminali, minacce e pestaggi per punire sodali infedeli, cattivi pagatori o risolvere questioni sentimentali.
A capo dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, c'erano i pluripregiudicati Vito Valentino e Lorenzo Caldarola, oltre ai referenti nei vari rioni e città della provincia (Alessandro Ruta, Saverio Faccilongo, Giacomo Campanale). Tra gli arrestati anche i figli di Caldarola, Francesco e Ivan, e Antonio Busco, ritenuto uno dei fornitori di droga.
Si parla, come riporta Ansa, di operazioni per il controllo del territorio nei quartieri baresi Libertà, San Paolo, San Pio-Enziteto, Santo Spirito e San Girolamo e, in provincia, nei comuni di Palo del Colle e Conversano. Estorsioni a commercianti, riti di affiliazione, conflitti con altri gruppi criminali, minacce e pestaggi per punire sodali infedeli, cattivi pagatori o risolvere questioni sentimentali.
A capo dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, c'erano i pluripregiudicati Vito Valentino e Lorenzo Caldarola, oltre ai referenti nei vari rioni e città della provincia (Alessandro Ruta, Saverio Faccilongo, Giacomo Campanale). Tra gli arrestati anche i figli di Caldarola, Francesco e Ivan, e Antonio Busco, ritenuto uno dei fornitori di droga.