Inchiesta Bari, Meloni ironizza: «Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano»
La premier ha subito reagito alla notizia di un ex dipendente di Intesa Sanpaolo di Bitonto che era riuscito ad entrare nei suoi conti bancari
giovedì 10 ottobre 2024
14.45
«Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano».
È tra l'ironico e l'amaro il commento della presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, alla notizia dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sull'accesso al suo conto bancario (e ad altre centinaia) da parte di un impiegato della filiale bitontina di Intesa Sanpaolo.
Ironia di una primo ministro evidentemente esasperata da quanto emerso dalle indagini di ben due Procure.
Parallela all'inchiesta barese, infatti, va avanti da mesi quella della Procura della Repubblica di Perugia su presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia e la conseguente rivelazione di informazioni che avrebbero dovuto essere riservate. Nel mirino ancora politici, militari, anche giudici, in una colossale operazione di dossieraggio che richiama alla mente gli anni bui dell'eversione.
Come confermato dagli inquirenti, non si conoscerebbero al momento i motivi che hanno spinto il funzionario ad accedere per quasi 7mila volte, tra febbraio 2022 e l'aprile del 2024, ai conti bancari di oltre 3.500 clienti dell'istituto, che aveva provveduto l'8 agosto a licenziare l'uomo.
È tra l'ironico e l'amaro il commento della presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, alla notizia dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sull'accesso al suo conto bancario (e ad altre centinaia) da parte di un impiegato della filiale bitontina di Intesa Sanpaolo.
Ironia di una primo ministro evidentemente esasperata da quanto emerso dalle indagini di ben due Procure.
Parallela all'inchiesta barese, infatti, va avanti da mesi quella della Procura della Repubblica di Perugia su presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia e la conseguente rivelazione di informazioni che avrebbero dovuto essere riservate. Nel mirino ancora politici, militari, anche giudici, in una colossale operazione di dossieraggio che richiama alla mente gli anni bui dell'eversione.
Come confermato dagli inquirenti, non si conoscerebbero al momento i motivi che hanno spinto il funzionario ad accedere per quasi 7mila volte, tra febbraio 2022 e l'aprile del 2024, ai conti bancari di oltre 3.500 clienti dell'istituto, che aveva provveduto l'8 agosto a licenziare l'uomo.