Incinta scopre di avere un tumore, doppio intervento salva mamma e bimba
I medici del Policlinico sono intervenuti rimuovendo la massa e contemporaneamente facendo nascere la piccola col cesareo
venerdì 13 settembre 2024
16.17
Un valore anomalo nelle analisi di routine durante la gravidanza ha messo in allerta l'endocrinologo, il prof. Sebastio Perrini. Sono seguite le analisi di approfondimento ed è arrivata la diagnosi: tumore tiroideo con metastasi latocervicali bilaterali da trattare chirurgicamente per l'evoluzione rapida della malattia. Per la paziente di 29 anni, alla prima gravidanza, al Policlinico di Bari, centro di riferimento nazionale nell'ambito della società di endocrinochirurgia, si è subito riunito un team multidisciplinare di esperti con il Prof. Francesco Giorgino direttore della Unità Operativa Complessa di Endocrinologia, il prof. Sebastio Perrini, la professoressa Angela Pezzolla, direttrice della Chirurgia generale 'Marinaccio', il prof. Ettore Cicinelli, direttore dell'unità operativa di ginecologia e ostetricia, il prof. Nicola Laforgia, direttore della neonatologia e l'anestesista dottoressa Katarzyna Trojanowska, dell'unità operativa di rianimazione II diretta dal prof. Salvatore Grasso e l'oncologa Stefania Stucci, del reparto di oncologia medica diretto dal prof. Camillo Porta.
"Abbiamo condiviso insieme la necessità, per il grado di avanzamento del carcinoma, di combinare una tiroidectomia totale e una linfoadenectomia bilaterale dopo il taglio cesareo per la nascita della bambina in un'unica seduta operatoria", spiegano la prof.ssa Angela Pezzolla e il Prof. Francesco Giorgino.
"La paziente era alla trentasettesima settimana di gestazione, la bambina aveva anche un giro anomalo del cordone ombelicale e abbiamo valutato indispensabile per la salute del feto e della mamma procedere presto e in modo combinato al taglio cesareo. Nonostante la complessità del quadro clinico, il parto è avvenuto senza complicazioni, la bambina pesava quasi tre chili alla nascita ed è stata affidata alle cure dei neonatologi", aggiunge il prof. Cicinelli.
Subito dopo il parto, si è proceduto con la rimozione della tiroide e dei linfonodi. La paziente dovrà sottoporsi a radioterapia metabolica.
"Voglio sottolineare l'importanza della tempestività delle diagnosi. I tumori tiroidei, se diagnosticati precocemente, hanno generalmente un'ottima prognosi, e per questo è necessaria anche la giusta attività di prevenzione. Diagnosi tardive possono richiedere trattamenti più complessi come quello che abbiamo effettuato. La cooperazione tra diverse figure specialistiche, possibile solo in centri di riferimento come il Policlinico di Bari, ha contribuito a garantire il miglior risultato possibile per la paziente e la neonata", conclude la prof. Pezzolla.
"Abbiamo condiviso insieme la necessità, per il grado di avanzamento del carcinoma, di combinare una tiroidectomia totale e una linfoadenectomia bilaterale dopo il taglio cesareo per la nascita della bambina in un'unica seduta operatoria", spiegano la prof.ssa Angela Pezzolla e il Prof. Francesco Giorgino.
"La paziente era alla trentasettesima settimana di gestazione, la bambina aveva anche un giro anomalo del cordone ombelicale e abbiamo valutato indispensabile per la salute del feto e della mamma procedere presto e in modo combinato al taglio cesareo. Nonostante la complessità del quadro clinico, il parto è avvenuto senza complicazioni, la bambina pesava quasi tre chili alla nascita ed è stata affidata alle cure dei neonatologi", aggiunge il prof. Cicinelli.
Subito dopo il parto, si è proceduto con la rimozione della tiroide e dei linfonodi. La paziente dovrà sottoporsi a radioterapia metabolica.
"Voglio sottolineare l'importanza della tempestività delle diagnosi. I tumori tiroidei, se diagnosticati precocemente, hanno generalmente un'ottima prognosi, e per questo è necessaria anche la giusta attività di prevenzione. Diagnosi tardive possono richiedere trattamenti più complessi come quello che abbiamo effettuato. La cooperazione tra diverse figure specialistiche, possibile solo in centri di riferimento come il Policlinico di Bari, ha contribuito a garantire il miglior risultato possibile per la paziente e la neonata", conclude la prof. Pezzolla.