Indagine su Emiliano, la Procura di Bari chiede una proroga di sei mesi
Il governatore è attenzionato dalla magistratura per presunte irregolarità nella campagna elettorale per le primarie Pd del 2017
giovedì 11 aprile 2019
13.26
Una proroga di sei mesi è stata notificata dalla Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Bari, al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, in seguito alle perquisizioni nella sede della presidenza della Regione Puglia e nelle aziende riconducibili agli imprenditori indagati in concorso con lo stesso Emiliano. Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti ci sono dei pagamenti sospetti a beneficio della società di comunicazione Eggers di Torino che curò la campagna elettorale di Emiliano per le primarie del Pd del 2017.
Nel provvedimento emesso dal gip Antonella Cafagna, su richiesta del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e del sostituto Savina Toscani, compaiono i nomi dei cinque indagati e i reati ipotizzati nei loro confronti. Oltre a Emiliano, su cui pendono le accuse di abuso d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e concorso in reati tributari per l'emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, sono indagati il capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, gli imprenditori Giacomo Mescia, Vito Ladisa e Pietro Dotti.
Nel provvedimento emesso dal gip Antonella Cafagna, su richiesta del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e del sostituto Savina Toscani, compaiono i nomi dei cinque indagati e i reati ipotizzati nei loro confronti. Oltre a Emiliano, su cui pendono le accuse di abuso d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e concorso in reati tributari per l'emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, sono indagati il capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, gli imprenditori Giacomo Mescia, Vito Ladisa e Pietro Dotti.