Inquinamento dell'aria, Legambiente premia Bari
La nostra città non compare più nella classifica tra quelle in cui ci sono sforamenti da PM10
domenica 24 febbraio 2019
13.54
Nel dossier Mal'Aria 2019, ma soprattutto nella classifica dei capoluoghi di provincia in cui l'aria è inquinata, di Legambiente Bari non c'è. Una buona notizia per la nostra città dato che si parla di inquinamento atmosferico e di sforamento dei limiti di PM10 nell'aria. Questo indica che nella nostra città se si sono sforati i limiti previsti è successo in meno di 35 giorni nell'arco del 2018.
Stando a quanto riportato da Legambiente che ha analizzato i dati di Arpa: «nel 2018 sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l'ozono (35 giorni per il Pm10 e 25 per l'ozono) in ben 55 capoluoghi di provincia. In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa 4 mesi nell'anno. Capofila delle città che hanno registrato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni, Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121). La prima città non ubicata nella pianura padana è Frosinone, nel Lazio, con 116 giorni di superamento, seguita da Genova con 103 giorni, Avellino con 89 e Terni con 86.
«Guardate questa classifica di Legambiente - commenta Decaro - È quella delle città dove ci sono gli sforamenti da PM10, cioè dell'inquinamento dell'aria. Bari non c'è, non è più presente in questo elenco. Questo grazie ai Park& ride, alle zone a sosta regolamentata e alla scelta di tanti cittadini di lasciare le auto a casa per utilizzare mezzi alternativi. È il caso di dire che in questi anni siamo retrocessi. Ecco, questo è l'unico caso di retrocessione che riesce a farmi felice».
Al dato positivo vanno comunque affiancate alcune eccezioni negative: dall'inizio dell'anno, per tre giorni, il limite è stato superato in via Caldarola. A Bari si è inoltre provveduto a monitorare 8 punti "critici", nei giorni del 28 e 29 gennaio, scelti in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente. Il risultato di tali monitoraggi ha evidenziato alcuni pocchi tra cui un picco preoccupante è stato registrato in Via Maratona, dove le Pm10 hanno superato il limite di legge consentito di 50µg/mc arrivando a toccare il valore di 171 µg/mc. In generale i valori medi registrati di polveri sottili, nei punti rilevati in città, variano tra 7,13 e 66,37 microgrammi/mc.
Stando a quanto riportato da Legambiente che ha analizzato i dati di Arpa: «nel 2018 sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l'ozono (35 giorni per il Pm10 e 25 per l'ozono) in ben 55 capoluoghi di provincia. In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa 4 mesi nell'anno. Capofila delle città che hanno registrato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni, Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121). La prima città non ubicata nella pianura padana è Frosinone, nel Lazio, con 116 giorni di superamento, seguita da Genova con 103 giorni, Avellino con 89 e Terni con 86.
«Guardate questa classifica di Legambiente - commenta Decaro - È quella delle città dove ci sono gli sforamenti da PM10, cioè dell'inquinamento dell'aria. Bari non c'è, non è più presente in questo elenco. Questo grazie ai Park& ride, alle zone a sosta regolamentata e alla scelta di tanti cittadini di lasciare le auto a casa per utilizzare mezzi alternativi. È il caso di dire che in questi anni siamo retrocessi. Ecco, questo è l'unico caso di retrocessione che riesce a farmi felice».
Al dato positivo vanno comunque affiancate alcune eccezioni negative: dall'inizio dell'anno, per tre giorni, il limite è stato superato in via Caldarola. A Bari si è inoltre provveduto a monitorare 8 punti "critici", nei giorni del 28 e 29 gennaio, scelti in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente. Il risultato di tali monitoraggi ha evidenziato alcuni pocchi tra cui un picco preoccupante è stato registrato in Via Maratona, dove le Pm10 hanno superato il limite di legge consentito di 50µg/mc arrivando a toccare il valore di 171 µg/mc. In generale i valori medi registrati di polveri sottili, nei punti rilevati in città, variano tra 7,13 e 66,37 microgrammi/mc.