Insegnanti diplomati in sciopero a Roma, a rischio il prosieguo del sit-in
La denuncia del Movimento DM Revoca Sentenza Plenaria: «Lo Stato ci sta negando non solo il diritto alle Gae, ma anche quello di scioperare»
domenica 29 aprile 2018
È iniziato ieri e proseguirà ad oltranza lo sciopero della fame dei diplomati magistrali esclusi dalla Gae e dall'insegnamento. Ieri mattina in molti, da tutte le regioni d'Italia e anche dalla Puglia e dalla nostra città si sono dati appuntamento a Roma, di fronte alla sede del Miur per mettere in atto la loro protesta e pretendere che le loro ragioni vengano ascoltate. Ma non tutto è andato liscio, come ci hanno comunicato dal Movimento DM Revoca Sentenza Plenaria, uno dei movimenti che raggruppa gli insegnanti interessati dalla vicenda.
«Una situazione assurda - scrivono in una nota - questa mattina (ieri ndr) i diplomati magistrale hanno iniziato lo sciopero della fame con un presidio pacifico davanti alla sede del Miur, per protestare contro la sentenza della Plenaria che porterà al più grande licenziamento della storia della Repubblica. Alle 14, però, i manifestanti sono stati invitati, con minacce e toni poco garbati, dagli addetti alla sicurezza a sgomberare il sit-in. I colleghi, sempre pacificamente, hanno chiesto di poter sostare nel marciapiede di fronte, ma gli è stato risposto negativamente. È davvero grave che lo Stato impedisca a dei pacifici docenti di esercitare il loro diritto allo sciopero, senza tenere conto che i colleghi erano già provati essendo a digiuno. Da aggiungere, inoltre, che tra loro c'è anche collega con problemi di salute. Lo Stato ci sta negando non solo il diritto alle Gae, ma anche il diritto a scioperare».
Nonostante tutto i manifestanti hanno continuato nella loro protesta e in serata, grazie soprattutto alla loro tenacia, è giunta l'autorizzazione da parte della questura. Si spera ora che non ci siano sltri intoppi, e che la manifestaziond finisca perché si è riusciti ad ottenere qualcosa, e non per imposizione.
«Una situazione assurda - scrivono in una nota - questa mattina (ieri ndr) i diplomati magistrale hanno iniziato lo sciopero della fame con un presidio pacifico davanti alla sede del Miur, per protestare contro la sentenza della Plenaria che porterà al più grande licenziamento della storia della Repubblica. Alle 14, però, i manifestanti sono stati invitati, con minacce e toni poco garbati, dagli addetti alla sicurezza a sgomberare il sit-in. I colleghi, sempre pacificamente, hanno chiesto di poter sostare nel marciapiede di fronte, ma gli è stato risposto negativamente. È davvero grave che lo Stato impedisca a dei pacifici docenti di esercitare il loro diritto allo sciopero, senza tenere conto che i colleghi erano già provati essendo a digiuno. Da aggiungere, inoltre, che tra loro c'è anche collega con problemi di salute. Lo Stato ci sta negando non solo il diritto alle Gae, ma anche il diritto a scioperare».
Nonostante tutto i manifestanti hanno continuato nella loro protesta e in serata, grazie soprattutto alla loro tenacia, è giunta l'autorizzazione da parte della questura. Si spera ora che non ci siano sltri intoppi, e che la manifestaziond finisca perché si è riusciti ad ottenere qualcosa, e non per imposizione.