Insulti a consigliera Melini, Di Rella: «Si faccia perizia calligrafica volontaria»

La proposta del Presidente del Consiglio Comunale per isolare il responsabile

mercoledì 22 novembre 2017 11.31
L'ultimo Consiglio Comunale continua a far discutere la politica barese. Pietra dello scandalo la scheda sporcata da uno dei membri con degli insulti di natura sessista rivolti all'indirizzo della consigliera di centro-destra Irma Melini.

Dopo la presa di distanze pressoché universale del Consiglio e della Giunta e dopo la decisione del sindaco Decaro di sporgere formale denuncia, una nuova proposta arriva direttamente dal presidente del Consiglio Comunale Pasquale Di Rella, il quale avanza l'ipotesi di sottoporre la scheda incriminata a una perizia calligrafica per risalite all'identità del consigliere colpevole di un gesto così turpe.

La proposta arriva tramite un documento ufficiale inoltrato da Di Rella direttamente a Irma Melini e, per estensione, al sindaco e a tutto il Consiglio Comunale. «Invito la Consigliera Irma Melini – in possesso di una copia conforme della scheda "incriminata" - a contattare prontamente un perito iscritto all'apposito albo – che applichi il minimo della tariffa professionale prevista – per procedere ad immediata perizia calligrafica dei partecipanti alla votazione della nota seduta consiliare del 14.11. u.s.», si legge nella lettera, che porta data di oggi (22 novembre 2017), avente all'oggetto "Scritta ingiuriosa nei confronti della Consigliera Irma Melini. Perizia calligrafica "volontaria" - Disponibilità a sostenerne il costo".

Il presidente del CC, infatti, specifica più avanti che «Sottoporsi a tale perizia sarà atto ovviamente non obbligatorio ed esclusivamente finalizzato ad escludere i "volontari" - in attesa che la giustizia faccia il suo corso – dall'infamante sospetto che grava su ciascuno dei partecipanti a detta votazione».

Di Rella, inoltre, si dice disposto a «Sostenere l'intero costo della perizia. se né la Consigliera Melini né altro/a collega Consigliere/a o il Sindaco vorranno condividerne l'onere». L'obiettivo del presidente, infatti, è innanzitutto accertare la propria e assoluta «estraneità al fatto», e in secondo luogo dimostrare «La capacità della politica di reagire e di porre in essere azioni concrete – e non solo inascoltati appelli o solidarietà di maniera – per l'individuazione dell'autore o dell'autrice della scritta ingiuriosa, pur nel massimo rispetto del lavoro avviato dalla Magistratura», si legge a conclusione della lettera scritta da Di Rella.