Integrazione del ''diverso'', amore per il prossimo, aiuto ai più deboli
''Io sono come il mare'', è il libro che da Voce ad Anto Paninabella
mercoledì 9 gennaio 2019
16.00
Un libro per sensibilizzare i giovanissimi su tematiche molto sentite da Antonella, per dire che diverso non è strano ma bello. Antonella, lo scorso anno all'età di 13 anni, inizia una nuovo percorso con la scuola superiore, trovandosi però di fronte situazioni che non riesce a gestire da sola. Alcune parole rivolte dai propri coetanei le fanno perdere la stima e si convince di essere diventata un problema, vive un disagio adolescenziale che non riesce a raccontare a nessuno. Dopo più di un anno dalla sua scomparsa, la pubblicazione del libro ''Io Sono Come il Mare", nasce per dire ai giovani di non vergognarsi, di parlare, di non sentirsi strani o difettosi, di non sentirsi soli. È utile riflettere sull'integrazione del ''Diverso'', sull'amore incondizionato verso il prossimo al di là delle diversità, sull'interesse per chi è, o sembra, più debole. Vicino a chi vive un disagio sociale. Il libro è nato dagli scritti di Antonella Diacono. Sono le sue parole, i racconti ed i messaggi che ad oggi sono portati in tutte le scuole, e ovunque è possibile, per sensibilizzare i più giovani, grazie all'impegno dei Volontari dell'Associazione ''Anto Paninabella OdV'' nata a maggio 2018 in memoria di Antonella per volere del fratello Paolo e dei genitori Angela e Domenico, perché Antonella non sia dimenticata e perché i suoi pensieri e la sua storia siano d'aiuto a chi attraversa momenti di sofferenza. «Possono cercare aiuto - spiega il Papà Domenico - e troveranno che incredibilmente quel che provano non è così incomprensibile come credono». Dopo un 2018 ricco di attività di sensibilizzazione in tante scuole medie e superiori di Bari, Andria, Brindisi e Bitonto, continuano le attività dell'Associazione anche in questo 2019 con progetti utili a famiglie, insegnanti ed alunni per riflettere su inclusione e dialogo.
La presentazione del libro, lo scorso dicembre presso l'auditorium della Chiesa di San Marcello, è stata utile grazie alla presenza dei genitori, per esplorare la drammatica e terribile esperienza di una ragazza che non ha avuto la voglia, la possibilità e la pazienza di aspettare. Un rapporto di amore in famiglia, ma fuori si è trovata un mondo diverso dalle sue aspettative. Antonella, non aveva mai dato mostra non solo di essere sull'orlo del suicidio ma neanche di essere minimamente triste.
«Il libro di Anto ci permette di diffondere la sua voce - spiega la Mamma Angela - Non è un libro facile, non è un romanzo e non c'è lieto fine. Non c'è consolazione, non può esserci. Il libro ha bisogno di essere integrato, veicolato dalla lettura di un genitore o di un insegnante, che faccia comprendere come il suo senso profondo sia sottolineare la assurdità della scelta di Antonella. Una ragazza che avrebbe dovuto applicare a se stessa il suo stesso messaggio, capire che non era sola e che come tutti aveva DIRITTO ad una speranza, ad un'altra possibilità».
Francesco Minervini docente di lettere classiche e Paola Armenti psicologa, hanno curato testo e editing del libro. «Da insegnante la prima cosa che mi ha sconvolto - spiega Minervini - è la fluidità di linguaggio e la proprietà linguistica. La perfezione è impressionante per una bambina di 12 anni».
«Lei ha voluto lasciare - spiega la psicologa Armenti - quello che di se doveva dirsi a noi, che con i giovani non ci sappiamo fare. Curare il suo libro è stato significativo perché mi ha richiamato all'ordine. Abbiamo riportato quello che lei sperava, che le sue parole potessero avere un senso per qualcun altro».
Durante la presentazione, racconti e poesie attraverso la voce di amici hanno permesso al pubblico di conoscere un po' meglio Antonella. Letture, interpretazioni e tanta musica.
«No, non è vero che non sei capace, che non c'è una chiave». Sono versi di una canzone dal titolo ''Una Chiave'' contenuta nell'ultimo lavoro discografico di Caparezza, Prisoner 709, tra gli artisti preferiti di Antonella che con questo brano ci ha salutati alla prima della presentazione del suo libro. «Per parlare ai ragazzi - conclude la Mamma Angela - e per dire che che Non Siete Soli, che se soffrite c'è una strada per tornare a vivere, che non è vero che non c'è una chiave...una chiave c'è sempre ».
Ascolta anche l'intervista radio e per gli approfondimenti segui il sito paninabella.it o la pagina facebook.
La presentazione del libro, lo scorso dicembre presso l'auditorium della Chiesa di San Marcello, è stata utile grazie alla presenza dei genitori, per esplorare la drammatica e terribile esperienza di una ragazza che non ha avuto la voglia, la possibilità e la pazienza di aspettare. Un rapporto di amore in famiglia, ma fuori si è trovata un mondo diverso dalle sue aspettative. Antonella, non aveva mai dato mostra non solo di essere sull'orlo del suicidio ma neanche di essere minimamente triste.
«Il libro di Anto ci permette di diffondere la sua voce - spiega la Mamma Angela - Non è un libro facile, non è un romanzo e non c'è lieto fine. Non c'è consolazione, non può esserci. Il libro ha bisogno di essere integrato, veicolato dalla lettura di un genitore o di un insegnante, che faccia comprendere come il suo senso profondo sia sottolineare la assurdità della scelta di Antonella. Una ragazza che avrebbe dovuto applicare a se stessa il suo stesso messaggio, capire che non era sola e che come tutti aveva DIRITTO ad una speranza, ad un'altra possibilità».
Francesco Minervini docente di lettere classiche e Paola Armenti psicologa, hanno curato testo e editing del libro. «Da insegnante la prima cosa che mi ha sconvolto - spiega Minervini - è la fluidità di linguaggio e la proprietà linguistica. La perfezione è impressionante per una bambina di 12 anni».
«Lei ha voluto lasciare - spiega la psicologa Armenti - quello che di se doveva dirsi a noi, che con i giovani non ci sappiamo fare. Curare il suo libro è stato significativo perché mi ha richiamato all'ordine. Abbiamo riportato quello che lei sperava, che le sue parole potessero avere un senso per qualcun altro».
Durante la presentazione, racconti e poesie attraverso la voce di amici hanno permesso al pubblico di conoscere un po' meglio Antonella. Letture, interpretazioni e tanta musica.
«No, non è vero che non sei capace, che non c'è una chiave». Sono versi di una canzone dal titolo ''Una Chiave'' contenuta nell'ultimo lavoro discografico di Caparezza, Prisoner 709, tra gli artisti preferiti di Antonella che con questo brano ci ha salutati alla prima della presentazione del suo libro. «Per parlare ai ragazzi - conclude la Mamma Angela - e per dire che che Non Siete Soli, che se soffrite c'è una strada per tornare a vivere, che non è vero che non c'è una chiave...una chiave c'è sempre ».
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