Interravano rifiuti nelle campagne: un arresto e 14 indagati
I rifiuti provenivano da quattro aziende che avrebbero risparmiato circa 100mila euro sui costi di smaltimento dei materiali
mercoledì 6 ottobre 2021
14.41
Nelle prime ore della mattinata odierna in Adelfia, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, al termine di articolate indagini, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare per l'applicazione degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari a carico di un imprenditore per il delitto di cui all'art. 452 bis c.p. L'attività di indagine, originata da un esposto, è proseguita in relazione ad illecite attività di smaltimento rifiuti, in prevalenza di natura edile, presso un'area privata sita in Adelfia.
Gli accertamenti, esperiti dagli investigatori anche mediante attività tecnica attuata con videosorveglianza dei luoghi e con intercettazioni di conversazioni, hanno permesso di acclarare la consumazione deli delitto di inquinamento ambientale introdotto dalla riforma del 2015 in cui i 14 indagati, a vario titolo, interravano ingenti quantitativi di rifiuti speciali di varia tipologia, costituiti perlopiù da inerti da demolizione, di natura sconosciuta, a cui spesso veniva appiccato il fuoco, per poi sotterrarli direttamente, al fine - altresì - di innalzare il "piano campagna" di un' area depressa, destinata ad uso agricolo con l'intenzione di costruire un parcheggio, abusivo, in totale assenza di permessi.
Tali inerti, smaltiti mediante tombamento, provenivano da almeno altre 4 aziende, i cui titolari, beneficiando del "servizio offerto" riuscivano ad evitare i costi di smaltimento e le lavorazioni che avrebbero reso i materiali innocui per l'ambiente e, per la maggior parte, riutilizzabili. La quantificazione dei soli costi di smaltimento "risparmiati" dagli imprenditori ammonta a circa 100.000 euro, senza considerare l'ingente danno ambientale che ha causato l'inquinamento del terreno che verrà successivamente quantificato.
I conferimenti, protrattisi per quasi tutto l'anno 2020 hanno comportato lo smaltimento illecito di circa 120 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi.
Nel corso delle operazioni i militari del NOE Carabinieri di Bari hanno anche sottoposto a sequestro l'area oggetto del tombamento, dell'estensione di circa 15.000 mq, ed i 7 automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti.
Gli accertamenti, esperiti dagli investigatori anche mediante attività tecnica attuata con videosorveglianza dei luoghi e con intercettazioni di conversazioni, hanno permesso di acclarare la consumazione deli delitto di inquinamento ambientale introdotto dalla riforma del 2015 in cui i 14 indagati, a vario titolo, interravano ingenti quantitativi di rifiuti speciali di varia tipologia, costituiti perlopiù da inerti da demolizione, di natura sconosciuta, a cui spesso veniva appiccato il fuoco, per poi sotterrarli direttamente, al fine - altresì - di innalzare il "piano campagna" di un' area depressa, destinata ad uso agricolo con l'intenzione di costruire un parcheggio, abusivo, in totale assenza di permessi.
Tali inerti, smaltiti mediante tombamento, provenivano da almeno altre 4 aziende, i cui titolari, beneficiando del "servizio offerto" riuscivano ad evitare i costi di smaltimento e le lavorazioni che avrebbero reso i materiali innocui per l'ambiente e, per la maggior parte, riutilizzabili. La quantificazione dei soli costi di smaltimento "risparmiati" dagli imprenditori ammonta a circa 100.000 euro, senza considerare l'ingente danno ambientale che ha causato l'inquinamento del terreno che verrà successivamente quantificato.
I conferimenti, protrattisi per quasi tutto l'anno 2020 hanno comportato lo smaltimento illecito di circa 120 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi.
Nel corso delle operazioni i militari del NOE Carabinieri di Bari hanno anche sottoposto a sequestro l'area oggetto del tombamento, dell'estensione di circa 15.000 mq, ed i 7 automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti.