Irma Melini si candida a sindaco di Bari: «Con me scende in campo tutta la città»
La presentazione della campagna elettorale sul waterfront di San Girolamo: «Simbolo di un'occasione persa»
lunedì 30 luglio 2018
12.15
«Oggi non mi candido io ma si candida Bari». Sono le prime parole della campagna elettorale di Irma Melini, che lancia la sua candidatura per la corsa al ruolo di prima cittadina del capoluogo pugliese in vista delle comunali del 2019. «Dieci punti del programma che scriverò con i cittadini - dice Irma Melini. Invito i baresi a correre in dieci mesi per riscrivere la città: a loro offro un contenitore civico e chiunque voglia sedersi con noi per scrivere il programma sarà ben accetto. Stiamo riportando Bari a Bari».
Lo start della campagna elettorale della lista Irma Melini per Bari in un luogo simbolo delle tante battaglie portate avanti da Melini in quattordici anni prima da consigliera di circoscrizione e poi da consigliera comunale. Il progetto politico di Irma Melini parte dal waterfront di San Girolamo. «Il lungomare di San Girolamo - spiega la candidata - è un'opportunità persa per questo Comune. 11 milioni di Euro arrivati e mal spesi, due anni di ritardi, un cantiere permanente e una spiaggia inaccessibile non solo ai diversamente abili ma anche a coloro che semplicemente vorrebbero fare un bagno. Si parte da qui, dal fallimento, dalle menzogne, da quello che definisco un "inganno a mare" di questo sindaco che ha avuto la sua possibilità e che adesso deve fare spazio ai baresi che hanno chiesto risposte».
Una candidatura che, come afferma la candidata a sindaco, prende le distanze dalla "vecchia politica", dalle distinzioni ormai desuete tra destra e sinistra. Il "contenitore civico" di Irma Melini godrà dell'appoggio del Partito Repubblicano Italiano, «Una realtà antica che sa guardare lontano, che sa come stringere un patto con i cittadini - afferma Melini. Ho raccolto l'interessamento di Salvatore Matarrese, politico che è sempre stato dalla parte dei baresi, e spero che al mio fianco possa essere anche il civico Domenico Di Paola, con cui ho condiviso numerose battaglie».
La proposta di Melini vuole essere alternativa a quella del centrodestra partitico, che sta già iniziando ad avanzare nomi per le comunali del prossimo anno. «La differenza - dice Melini - è che tutti si candidano e nessuno inizia. Io credo che il tempo sia un valore aggiunto in questa campagna elettorale e parto con dieci mesi di anticipo per andare in mezzo ai baresi. Chi mi conosce sa che non frequento i partiti, i colletti bianchi e continuerò su questa strada. Userò tutto il tempo a mia disposizione per parlare con i cittadini, a differenza di quello che fanno i partiti, in perenne attesa di un grande uomo o una grande donna calati dall'alto. Sono stata invitata ai tavoli del centrodestra ma ho declinato quando ho visto che chi partecipava alle discussioni si auto imponeva candidato. Il mio messaggio non è rivolto ai partiti ma ai baresi: chiunque vorrà sottoscrivere con me il patto con i cittadini di Bari sarà ben accetto. Il mio programma avrà dieci punti, come le dita della mia mano; sono concreta e leale e ai baresi non racconterò favole e menzogne ma semplicemente quello che si può fare».
Dalla sua Melini può contare sulla possibilità di far tesoro degli errori commessi negli ultimi anni dalle forze politiche cittadine: «Il peccato più grande - afferma la consigliera candidata al ruolo di sindaco - è stato non ascoltare i baresi, costituitisi in comitati e associazioni per chiedere servizi e manifestare bisogni rimasti inascoltati. L'errore principale è stato non avere avuto una visione di Bari, e io corro per restituire una visione unitaria a questa città. Siamo su un lungomare lungo quasi 2 chilometri, ma io invece voglio che si parli di 42 chilometri di costa. Vorrei che non si parlasse più di periferie come fa l'attuale sindaco ma di quartieri, ognuno dei quali con il suo centro. Vorrei che si parlasse di Bari; se pensiamo che non abbiamo nemmeno il PUG possiamo certificare l'assoluta assenza di visione di questa città. Io voglio restituire a Bari l'identità perduta di città marinara, con una storia commerciale che si è andata perdendo. Penso che questo vada fatto ascoltando i baresi, come ho sempre fatto e come continuerò a fare».
Melini, infine, sottolinea la novità di una candidatura femminile, lanciando l'appello: «Più donne ci sono e meglio sarà per tutti, perché le donne sono un valore aggiunto. Di sicuro al momento c'è solo che io sono l'unica donna politico», conclude Irma Melini.
Lo start della campagna elettorale della lista Irma Melini per Bari in un luogo simbolo delle tante battaglie portate avanti da Melini in quattordici anni prima da consigliera di circoscrizione e poi da consigliera comunale. Il progetto politico di Irma Melini parte dal waterfront di San Girolamo. «Il lungomare di San Girolamo - spiega la candidata - è un'opportunità persa per questo Comune. 11 milioni di Euro arrivati e mal spesi, due anni di ritardi, un cantiere permanente e una spiaggia inaccessibile non solo ai diversamente abili ma anche a coloro che semplicemente vorrebbero fare un bagno. Si parte da qui, dal fallimento, dalle menzogne, da quello che definisco un "inganno a mare" di questo sindaco che ha avuto la sua possibilità e che adesso deve fare spazio ai baresi che hanno chiesto risposte».
Una candidatura che, come afferma la candidata a sindaco, prende le distanze dalla "vecchia politica", dalle distinzioni ormai desuete tra destra e sinistra. Il "contenitore civico" di Irma Melini godrà dell'appoggio del Partito Repubblicano Italiano, «Una realtà antica che sa guardare lontano, che sa come stringere un patto con i cittadini - afferma Melini. Ho raccolto l'interessamento di Salvatore Matarrese, politico che è sempre stato dalla parte dei baresi, e spero che al mio fianco possa essere anche il civico Domenico Di Paola, con cui ho condiviso numerose battaglie».
La proposta di Melini vuole essere alternativa a quella del centrodestra partitico, che sta già iniziando ad avanzare nomi per le comunali del prossimo anno. «La differenza - dice Melini - è che tutti si candidano e nessuno inizia. Io credo che il tempo sia un valore aggiunto in questa campagna elettorale e parto con dieci mesi di anticipo per andare in mezzo ai baresi. Chi mi conosce sa che non frequento i partiti, i colletti bianchi e continuerò su questa strada. Userò tutto il tempo a mia disposizione per parlare con i cittadini, a differenza di quello che fanno i partiti, in perenne attesa di un grande uomo o una grande donna calati dall'alto. Sono stata invitata ai tavoli del centrodestra ma ho declinato quando ho visto che chi partecipava alle discussioni si auto imponeva candidato. Il mio messaggio non è rivolto ai partiti ma ai baresi: chiunque vorrà sottoscrivere con me il patto con i cittadini di Bari sarà ben accetto. Il mio programma avrà dieci punti, come le dita della mia mano; sono concreta e leale e ai baresi non racconterò favole e menzogne ma semplicemente quello che si può fare».
Dalla sua Melini può contare sulla possibilità di far tesoro degli errori commessi negli ultimi anni dalle forze politiche cittadine: «Il peccato più grande - afferma la consigliera candidata al ruolo di sindaco - è stato non ascoltare i baresi, costituitisi in comitati e associazioni per chiedere servizi e manifestare bisogni rimasti inascoltati. L'errore principale è stato non avere avuto una visione di Bari, e io corro per restituire una visione unitaria a questa città. Siamo su un lungomare lungo quasi 2 chilometri, ma io invece voglio che si parli di 42 chilometri di costa. Vorrei che non si parlasse più di periferie come fa l'attuale sindaco ma di quartieri, ognuno dei quali con il suo centro. Vorrei che si parlasse di Bari; se pensiamo che non abbiamo nemmeno il PUG possiamo certificare l'assoluta assenza di visione di questa città. Io voglio restituire a Bari l'identità perduta di città marinara, con una storia commerciale che si è andata perdendo. Penso che questo vada fatto ascoltando i baresi, come ho sempre fatto e come continuerò a fare».
Melini, infine, sottolinea la novità di una candidatura femminile, lanciando l'appello: «Più donne ci sono e meglio sarà per tutti, perché le donne sono un valore aggiunto. Di sicuro al momento c'è solo che io sono l'unica donna politico», conclude Irma Melini.