L'Imam di Bari, Sharif Lorenzini, accusato di frode

La guardia di finanza ha interdetto l'uomo dall'attività imprenditoriale e sequestrato preventivamente alcuni conti

martedì 23 gennaio 2018 14.55
L'Imam di Bari Sharif Lorenzini nei guai per frode ed appropriazione indebita. L'uomo, portavoce della comunità islamica di Bari, avrebbe sottratto circa 360 mila euro dalle casse della società di certificazione Halal di cui risultava amministratore insieme al fratello fino al 2015. La Guardia di Finanza ha notificato quindi a Lorenzini e ad un suo ex socio, l'egiziano Ahmed Sabry Mohamed Hefny, l'interdizione per la durata di un anno dall'attività imprenditoriale oltre al sequestro preventivo delle somme presenti su diversi conti correnti che sono riconducibili alla sfera di influenza dell'Imam.

«A partire dallo stesso mese di novembre 2015 - è possibile leggere nella nota della procura - ha posto in essere condotte fraudolente di vario tipo tese, fra l'altro, ad estromettere indebitamente il fratello dalle lucrose attività aziendali,alterando artatamente la maggioranza assembleare sociale, nonché, azzerando l'avviamento commerciale della stessa, cagionando così intenzionalmente un danno patrimoniale, dato dalla conseguente cessazione dell'attività, per un valore di complessivi 1.865.000 euro e dall'ingiusta appropriazione di 360.000 euro circa».

Dalle indagini sarebbe anche emerso che Lorenzini in diverse occasioni avrebbe anche dichiarato il falso in merito a luogo e data di nascita, dichiarando in diverse occasioni, di essere nato a Teekret (Iraq) il 27 aprile1978, mentre si è scoperto essere nato ad Alessandria d'Egitto il 27 aprile 1973, oltre ad avere dichiarato una laurea ed un dottorato conseguiti a Torino che in realtà non avrebbe mai avuto.