L'impianto di ossido-combustione a Bari si farà, protesta il sindaco di Modugno
La Newo di Foggia realizzerà la nuova struttura per lo smaltimento dei rifiuti nella zona industriale
lunedì 4 dicembre 2017
Il nuovo inceneritore nella zona industriale di Bari, alle porte di Modugno, si farà. Sono giunte, infatti, dopo una serie di diatribe e rifiuti le autorizzazioni necessarie alla costruzione del nuovo impianto da parte di Newo. La società, con sede a Foggia, ha ottenuto dagli uffici regionali la Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla costruzione di un impianto di ossido-combustione che si occuperà di bruciare i rifiuti provenienti dall'impianto di bio-stabilizzazione di AMIU Puglia.
Nello specifico, il progetto che ha ottenuto l'approvazione della Regione Puglia prevede che siano due i tipi di rifiuti che verranno smaltiti da questo nuovo impianto per essere poi rimescolati e bruciati. Questo impianto è molto importante per la gestione dei rifiuti baresi, in quanto utile al recupero di materia e di conseguenza di percentuale di raccolta differenziata. Ma non tutti sono d'accordo con la costruzione di questo impianto.
Primo detrattore è il sindaco di Modugno, Nicola Magrione, che seppur non essendo territorialmente di sua competenza, protesta per la vicinanza dell'impianto all'abitato della sua città, in quanto verrà costruito nella zona industriale di Bari che con Modugno è confinante.
«Ci sono nuovi pericoli ambientali – sottolinea Magrone – anche se la nostra amministrazione comunale è l'unica a dire no all'inceneritore rifiuti che la società Newo impianterà in territorio di bari, alle porte di Modugno. Il nulla osta è stato infatti ottenuto grazie al parere favorevole del Comune di Bari, dell'Asl Bari, di Arpa Puglia, Vigiie del Fuoco, Asi e soprintendenza. Si andrà così a realizzare un impianto che brucerà rifiuti pericolosi nella zona industriale di Bari-Modugno, per il quale la Newo ha anche presentato istanza per ottenere finanziamenti regionali».
«Mentre tutti si affannano ad incolpare gli altri cercando di discolparsi - gli fa eco il M5S di Modugno - per l'insediamento dell'inceneritore Newo-Amiu in zona industriale vicino il quartiere Cecilia a Bari, autorizzato da regione Puglia, comune di Bari ed Arpa Puglia, noi attivisti in collaborazione con M5S in regione, stiamo già attivandoci per capire come contrastare questo ulteriore scempio ai danni dei cittadini».
Nello specifico, il progetto che ha ottenuto l'approvazione della Regione Puglia prevede che siano due i tipi di rifiuti che verranno smaltiti da questo nuovo impianto per essere poi rimescolati e bruciati. Questo impianto è molto importante per la gestione dei rifiuti baresi, in quanto utile al recupero di materia e di conseguenza di percentuale di raccolta differenziata. Ma non tutti sono d'accordo con la costruzione di questo impianto.
Primo detrattore è il sindaco di Modugno, Nicola Magrione, che seppur non essendo territorialmente di sua competenza, protesta per la vicinanza dell'impianto all'abitato della sua città, in quanto verrà costruito nella zona industriale di Bari che con Modugno è confinante.
«Ci sono nuovi pericoli ambientali – sottolinea Magrone – anche se la nostra amministrazione comunale è l'unica a dire no all'inceneritore rifiuti che la società Newo impianterà in territorio di bari, alle porte di Modugno. Il nulla osta è stato infatti ottenuto grazie al parere favorevole del Comune di Bari, dell'Asl Bari, di Arpa Puglia, Vigiie del Fuoco, Asi e soprintendenza. Si andrà così a realizzare un impianto che brucerà rifiuti pericolosi nella zona industriale di Bari-Modugno, per il quale la Newo ha anche presentato istanza per ottenere finanziamenti regionali».
«Mentre tutti si affannano ad incolpare gli altri cercando di discolparsi - gli fa eco il M5S di Modugno - per l'insediamento dell'inceneritore Newo-Amiu in zona industriale vicino il quartiere Cecilia a Bari, autorizzato da regione Puglia, comune di Bari ed Arpa Puglia, noi attivisti in collaborazione con M5S in regione, stiamo già attivandoci per capire come contrastare questo ulteriore scempio ai danni dei cittadini».