La magia del Natale a Catino è tutta nel presepe del barbiere
È tornata quest'anno la Natività secondo Sebastiano Capogna
mercoledì 22 dicembre 2021
07.00
Ce ne sono tanti in giro per Bari, ma il suo è pluripremiato, realizzato con materiale riciclato ed è ormai un "must" per tutti i bambini del quartiere.
Il presepe artistico di Sebastiano Capogna, barbiere del quartiere Catino, nel V Municipio, è sempre diverso da un anno all'altro e lo scorso 8 dicembre, come da tradizione, è stato inaugurato all'interno della sua sala da barba in via Nicholas Green 111.
Si tratta di una creazione che non si ripete mai, varia negli anni e la sua assenza nel 2020 aveva intristito non poco grandi e piccini, ma il maledetto morbo aveva avuto la meglio ed era saggio non creare assembramenti in uno spazio relativamente piccolo.
Sabbia, legno riciclato, polistirene, ma anche piccoli oggetti che diventano altro (si pensi ai tappi di bottiglia che si trasformano in teglie per il fornaio o alle boccette per la cura del ferro che divengono contenitori per cereali e legumi) sono il segreto più nascosto e meno d'impatto di una Natività che prende a piene mani dalla tradizione partenopea e la rielabora in salsa barese. Quest'anno il Bambinello, Giuseppe e Maria sono posizionati sotto un portone tipico, vagamente barocco, di un nostro palazzo padronale o di una masseria pugliese, omaggio voluto alle radici del barbiere più amato del nord barese.
Nino, come lo chiamano gli amici di Santo Spirito e Catino, erede di una dinastia di "imbellettatori" di uomini, lavora al suo presepe artistico sostanzialmente per tutto l'arco dell'anno e lo tiene in esposizione dall'8 dicembre, solennità della Immacolata Concezione, sino al 20 gennaio almeno, poco dopo il suo onomastico. Talvolta è capitato in passato che la Natività nella sua sala restasse visitabile fino alla Candelora, il 2 febbraio.
Tra elementi tradizionali e continui omaggi alla sua Santo Spirito, Capogna realizza un'opera apprezzata trasversalmente dalle generazioni e si propone come straordinario motore per tramandare questa nobile arte. I premi non si contano più, così come gli articoli o i servizi dei media locali e regionali. Ma lui non se ne cura, non è per questo aspetto che allestisce presepi da 30 anni. Per lui conta la devozione e soprattutto riuscire a creare un punto di aggregazione genuino, che faccia brillare ancora gli occhi ai bimbi di oggi come accadeva a quelli di una volta. Covid permettendo.
Il presepe artistico del Figaro barese, dunque, val bene una visita, anche per gli adulti. Ci si potrebbe riscoprire ragazzini e ragazzine intenti a specchiarsi nel tempo passato dei nostri ricordi più teneri.
Il presepe artistico di Sebastiano Capogna, barbiere del quartiere Catino, nel V Municipio, è sempre diverso da un anno all'altro e lo scorso 8 dicembre, come da tradizione, è stato inaugurato all'interno della sua sala da barba in via Nicholas Green 111.
Si tratta di una creazione che non si ripete mai, varia negli anni e la sua assenza nel 2020 aveva intristito non poco grandi e piccini, ma il maledetto morbo aveva avuto la meglio ed era saggio non creare assembramenti in uno spazio relativamente piccolo.
Sabbia, legno riciclato, polistirene, ma anche piccoli oggetti che diventano altro (si pensi ai tappi di bottiglia che si trasformano in teglie per il fornaio o alle boccette per la cura del ferro che divengono contenitori per cereali e legumi) sono il segreto più nascosto e meno d'impatto di una Natività che prende a piene mani dalla tradizione partenopea e la rielabora in salsa barese. Quest'anno il Bambinello, Giuseppe e Maria sono posizionati sotto un portone tipico, vagamente barocco, di un nostro palazzo padronale o di una masseria pugliese, omaggio voluto alle radici del barbiere più amato del nord barese.
Nino, come lo chiamano gli amici di Santo Spirito e Catino, erede di una dinastia di "imbellettatori" di uomini, lavora al suo presepe artistico sostanzialmente per tutto l'arco dell'anno e lo tiene in esposizione dall'8 dicembre, solennità della Immacolata Concezione, sino al 20 gennaio almeno, poco dopo il suo onomastico. Talvolta è capitato in passato che la Natività nella sua sala restasse visitabile fino alla Candelora, il 2 febbraio.
Tra elementi tradizionali e continui omaggi alla sua Santo Spirito, Capogna realizza un'opera apprezzata trasversalmente dalle generazioni e si propone come straordinario motore per tramandare questa nobile arte. I premi non si contano più, così come gli articoli o i servizi dei media locali e regionali. Ma lui non se ne cura, non è per questo aspetto che allestisce presepi da 30 anni. Per lui conta la devozione e soprattutto riuscire a creare un punto di aggregazione genuino, che faccia brillare ancora gli occhi ai bimbi di oggi come accadeva a quelli di una volta. Covid permettendo.
Il presepe artistico del Figaro barese, dunque, val bene una visita, anche per gli adulti. Ci si potrebbe riscoprire ragazzini e ragazzine intenti a specchiarsi nel tempo passato dei nostri ricordi più teneri.