La Sovrintendenza "ridimensiona" i dehors di Bari vecchia, la protesta dei ristoratori
Gli esercenti annunciano ricorso al Tar contro il provvedimento di allontanamento di 1 metro e 20
sabato 23 settembre 2023
«Nei giorni scorsi è pervenuta a molte attività di ristorazione una comunicazione da parte del Comune in cui si informa che ci sono 45 giorni (ma ormai ne rimangono parecchi di meno) per adeguarsi alla nuova prescrizione della Sovrintendenza che impone l allontanamento di 1 metro e 20 dei dehors dagli edifici adiacenti per assicurare la più completa percezione delle cortine degli edifici». Lo si legge in una nota diramata dall'associazione We are in Bari vecchia.
L'associazione, raccogliendo la protesta dei ristoratori di Bari vecchia, dice la sua: «Al di là della motivazione sinceramente discutibile per gli inutili effetti che avrebbe la sua applicazione, la norma risulta inapplicabile per alcune strade (via Manfredi ad esempio) in quanto la traslazione in avanti della struttura renderebbe pressoché impossibile il passaggio pedonale e il transito dei mezzi di soccorso. In più renderebbe totalmente instabili e insicuri i paraventi che disancorati dagli edifici metterebbero così a rischio l incolumità di chi è seduto a ridosso date le frequenti condizioni climatiche di vento avverso soprattutto in inverno».
E ancora: «L'effetto complessivo sarebbe il sostanziale inutilizzo dei dehors. Inoltre nel provvedimento compare, contrariamente a quanto previsto dal regolamento cittadino comunale, il divieto di alzare i paraventi oltre la misura di 1 metro e 20 se non in casi eccezionali. Sostanzialmente spazio esterno inutilizzabile. Si tratta di un provvedimento estremamente penalizzante per tutte quelle attività che non hanno o hanno pochi posti a sedere all'interno in cui il sostanziale paventato inutilizzo delle strutture esterne invernali renderebbe assai concreto il rischio di una loro chiusura definitiva».
L'associazione rincara: «Invece la stagione che volge al termine ha dimostrato ancora una volta quanto la gastronomia e l'intrattenimento abbiano un ruolo determinante nella considerazione e nei giudizi dei tanti turisti che affollano la regione e in particolare la nostra città. Senza dimenticare che sarebbe nefasto l'impatto che tale provvedimento avrebbe sul mantenimento dei livelli occupazionali garantiti attualmente dalle nostre attività».
E poi l'annuncio delle contromisure: «Abbiamo affidato ad un pool di avvocati amministrativisti l'avvio della procedura di ricorso al Tar, con l'effetto di sospendere l'efficacia del provvedimento e mercoledì prossimo con una conferenza stampa aperta a tutti spiegheremo all opinione pubblica, sulla cui solidarietà e sostegno contiamo, le ragioni della nostr ferma opposizione e l'avvio di una mobilitazione generale nel caso in cui le nostre ragioni venissero ignorate».
L'associazione, raccogliendo la protesta dei ristoratori di Bari vecchia, dice la sua: «Al di là della motivazione sinceramente discutibile per gli inutili effetti che avrebbe la sua applicazione, la norma risulta inapplicabile per alcune strade (via Manfredi ad esempio) in quanto la traslazione in avanti della struttura renderebbe pressoché impossibile il passaggio pedonale e il transito dei mezzi di soccorso. In più renderebbe totalmente instabili e insicuri i paraventi che disancorati dagli edifici metterebbero così a rischio l incolumità di chi è seduto a ridosso date le frequenti condizioni climatiche di vento avverso soprattutto in inverno».
E ancora: «L'effetto complessivo sarebbe il sostanziale inutilizzo dei dehors. Inoltre nel provvedimento compare, contrariamente a quanto previsto dal regolamento cittadino comunale, il divieto di alzare i paraventi oltre la misura di 1 metro e 20 se non in casi eccezionali. Sostanzialmente spazio esterno inutilizzabile. Si tratta di un provvedimento estremamente penalizzante per tutte quelle attività che non hanno o hanno pochi posti a sedere all'interno in cui il sostanziale paventato inutilizzo delle strutture esterne invernali renderebbe assai concreto il rischio di una loro chiusura definitiva».
L'associazione rincara: «Invece la stagione che volge al termine ha dimostrato ancora una volta quanto la gastronomia e l'intrattenimento abbiano un ruolo determinante nella considerazione e nei giudizi dei tanti turisti che affollano la regione e in particolare la nostra città. Senza dimenticare che sarebbe nefasto l'impatto che tale provvedimento avrebbe sul mantenimento dei livelli occupazionali garantiti attualmente dalle nostre attività».
E poi l'annuncio delle contromisure: «Abbiamo affidato ad un pool di avvocati amministrativisti l'avvio della procedura di ricorso al Tar, con l'effetto di sospendere l'efficacia del provvedimento e mercoledì prossimo con una conferenza stampa aperta a tutti spiegheremo all opinione pubblica, sulla cui solidarietà e sostegno contiamo, le ragioni della nostr ferma opposizione e l'avvio di una mobilitazione generale nel caso in cui le nostre ragioni venissero ignorate».