La storia di Darko, dalla Serbia a Bari per il trapianto di fegato nel giorno del suo compleanno
Intervento salvavita per il 40enne di Belgrado
lunedì 20 dicembre 2021
16.46
È stato trasportato d'urgenza in Italia ed operato cinque giorni dopo al Policlinico di Bari. Un paziente di nazionalità serba di 40 anni è stato sottoposto a trapianto di fegato dall'equipe del professor Luigi Lupo. L'ospedale pugliese, infatti, attraverso il Centro nazionale trapianti ha risposto all'sos internazionale, arrivato dal reparto di Medicina interna dell'ospedale di Belgrado, per il giovane paziente affetto da insufficienza epatica acuta e che aveva necessità di trapianto salvavita.
L'uomo è stato trasferito a Bari con un volo sanitario organizzato dal ministero della salute serbo ed è stato ricoverato nell'unità operativa complessa Chirurgia epatobiliare con Trapianto di fegato del Policlinico dove ha effettuato tutte le analisi cliniche. Non appena si è reso disponibile un fegato compatibile, cinque giorni dopo il ricovero, il paziente è stato sottoposto a trapianto. Dopo una degenza di cinque giorni in Rianimazione è rientro nel reparto del centro trapianti.
È stato lì nel letto in corsia che ha festeggiato il suo 40esimo compleanno. Medici e infermieri gli hanno voluto regalare una torta con le candeline da spegnere. "Ma il regalo più grande che ho ricevuto per il mio compleanno è stato un fegato nuovo e per questo devo ringraziare l'Italia e tutta l'equipe del Policlinico di Bari " ha commentato Darko. Il 40enne è tornato ad avere piena funzionalità epatica e sta bene. Ora torna a casa, dalla sua famiglia in Serbia.
"È una storia di solidarietà e di buona sanità che dimostra il funzionamento di tutto il sistema sanitario, dall'allerta internazionale alla risposta italiana attraverso il centro nazionale trapianti, alla sanità pugliese che ha assicurato la pronta assistenza ad un paziente proveniente da uno dei Paesi vicini – commenta il professor Luigi Lupo, direttore dell'unità operativa di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di fegato. È una bella storia resa possibile dalle competenze e dall'impegno di tutti i Collaboratori dell'unità operativa, dott. Panzera, dott.ssa Roselli, dott.ssa Scalera, dott.ssa Valentini ed infermieri, coinvolti nei prelievi d'organo, in sala operatoria e nell'assistenza intensiva, e grazie alla collaborazione degli Anestesisti, Rianimatori e dei servizi a supporto".
"L'attività delle equipe del Policlinico di Bari sui trapianti è stata eccezionale nel 2021. Potremo tracciare un bilancio completo alla fine dell'anno ma possiamo già dire di aver superato di gran lunga i numeri non solo del 2020 ma anche del 2019, prima della pandemia. Da un lato, abbiamo lavorato sulla cultura della donazione degli organi che ha determinato un incremento dei consensi; dall'altro lo spostamento dell'assistenza Covid in Fiera del Levante ci ha consentito di avere completamente a disposizione le sale operatorie presenti dentro Asclepios da dedicare a interventi chirurgici e trapianti" commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.
"Ancora una volta il Coordinamento pugliese trapianti ha saputo dare prova di grande generosità, accogliendo l'sos internazionale, di efficienza organizzativa e di eccellenza sanitaria. Il Policlinico di Bari con i suoi professionisti è stato in grado esprimere grande umanità, restituendo al giovane serbo una vita normale, grazie a un nuovo fegato, e regalandogli un momento di gioia in corsia" commenta il coordinatore del Centro regionale trapianti, prof. Loreto Gesualdo.
L'uomo è stato trasferito a Bari con un volo sanitario organizzato dal ministero della salute serbo ed è stato ricoverato nell'unità operativa complessa Chirurgia epatobiliare con Trapianto di fegato del Policlinico dove ha effettuato tutte le analisi cliniche. Non appena si è reso disponibile un fegato compatibile, cinque giorni dopo il ricovero, il paziente è stato sottoposto a trapianto. Dopo una degenza di cinque giorni in Rianimazione è rientro nel reparto del centro trapianti.
È stato lì nel letto in corsia che ha festeggiato il suo 40esimo compleanno. Medici e infermieri gli hanno voluto regalare una torta con le candeline da spegnere. "Ma il regalo più grande che ho ricevuto per il mio compleanno è stato un fegato nuovo e per questo devo ringraziare l'Italia e tutta l'equipe del Policlinico di Bari " ha commentato Darko. Il 40enne è tornato ad avere piena funzionalità epatica e sta bene. Ora torna a casa, dalla sua famiglia in Serbia.
"È una storia di solidarietà e di buona sanità che dimostra il funzionamento di tutto il sistema sanitario, dall'allerta internazionale alla risposta italiana attraverso il centro nazionale trapianti, alla sanità pugliese che ha assicurato la pronta assistenza ad un paziente proveniente da uno dei Paesi vicini – commenta il professor Luigi Lupo, direttore dell'unità operativa di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di fegato. È una bella storia resa possibile dalle competenze e dall'impegno di tutti i Collaboratori dell'unità operativa, dott. Panzera, dott.ssa Roselli, dott.ssa Scalera, dott.ssa Valentini ed infermieri, coinvolti nei prelievi d'organo, in sala operatoria e nell'assistenza intensiva, e grazie alla collaborazione degli Anestesisti, Rianimatori e dei servizi a supporto".
"L'attività delle equipe del Policlinico di Bari sui trapianti è stata eccezionale nel 2021. Potremo tracciare un bilancio completo alla fine dell'anno ma possiamo già dire di aver superato di gran lunga i numeri non solo del 2020 ma anche del 2019, prima della pandemia. Da un lato, abbiamo lavorato sulla cultura della donazione degli organi che ha determinato un incremento dei consensi; dall'altro lo spostamento dell'assistenza Covid in Fiera del Levante ci ha consentito di avere completamente a disposizione le sale operatorie presenti dentro Asclepios da dedicare a interventi chirurgici e trapianti" commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.
"Ancora una volta il Coordinamento pugliese trapianti ha saputo dare prova di grande generosità, accogliendo l'sos internazionale, di efficienza organizzativa e di eccellenza sanitaria. Il Policlinico di Bari con i suoi professionisti è stato in grado esprimere grande umanità, restituendo al giovane serbo una vita normale, grazie a un nuovo fegato, e regalandogli un momento di gioia in corsia" commenta il coordinatore del Centro regionale trapianti, prof. Loreto Gesualdo.