La tradizione delle orecchiette, i turisti, e la legge. Quando un simbolo fa discutere

Negli ultimi giorni è tornato alla ribalta il problema legato alla tracciabilità dei prodotti delle signore dell'arco basso

lunedì 11 novembre 2024 13.07
A cura di Elga Montani
Se chiedessimo ad un turista o a un qualunque visitatore straniero a Bari cosa rappresenta Bari, oltre ovviamente San Nicola, è quasi certo che risponderà "le orecchiette". D'altronde, le immagini delle signore che fanno a mano la pasta all'arco basso sono finite non solo a New York durante un viaggio istituzionale in cui l'ex sindaco portò con lui l'ormai famosissima Nunzia nel 2020, ma anche sulle riviste glamour a causa di una famosa campagna di Dolce e Gabbana, con le modelle (le figlie di Sylvester Stallone) in posa tra i vicoli della città vecchia (risale al 2017).

Ma puntuale come un orologio svizzero si ripropone l'eterna questione della regolamentazione della produzione di questa pasta fresca, che tanto fresca a volte non è, come sottolineato in estate da un turista che in un video pubblicato sui social aveva lamentato di essere stato "truffato". Su questo argomento, anche un noto quotidiano online locale ha più volte evidenziato le incongruenze di questo ormai simbolo di Bari.

Negli ultimi anni sono stati sempre di più i commercianti e i cittadini che ritenevano ingiusto che in quel piccolo pezzo di Bari Vecchia in qualche modo la legge non valesse, o valesse solo in modo limitato. Ma come risolvere il problema? Già l'ex sindaco qualche anno fa aveva tentato di trovare un compromesso tra tradizione, normativa, Hccp, igiene e chi più ne ha più ne metta. Nei giorni scorsi l'attuale primo cittadino Vito Leccese, in diretta, aveva spiegato: «Non è possibile smantellare una via molto attrattiva per i turisti, ma è necessario individuare una forma condivisa con le signore dell'arco basso per garantire l'autenticità dei prodotti in vendita».

Ma c'è chi anche in questa diatriba vede un segno dei tempi, quelli che hanno portato la città vecchia a perdere la sua autenticità, sacrificata in nome del turismo di massa, con i sottani ormai trasformati in B&b e i cittadini del quartiere ormai deportati altrove, e sfrattati per far posto alla locazione turistica.

«Decenni fa c'era persino una certa poesia che circondava Bari vecchia. Incluso arco basso e chi sbarcava il lunario con la vendita delle orecchiette (quelle vere) e le cartellate a Natale - scrive una cittadina via social -. A titolo personale c'era poesia persino in quel tentativo di vendita di prodotto artigianale al di là delle normative vigenti e fiscali. Attualmente arco basso è solo uno spettacolo allestito da vendere al turista di passaggio. Una lunga fila di B&b e bancarelle. Di originale non è rimasto granché, a parte qualche nonnina che campa sfidando il tempo che passa».