Lascia la compagna incinta in stazione e parte per il nord Italia. 22enne soccorsa dalla PolFer
Gli agenti hanno aiutato la ragazza e l'hanno affidata alle cure del Pronto intervento sociale del Comune
venerdì 12 ottobre 2018
15.11
Incinta, senza soldi e un posto dove rifugiarsi, abbandonata sui binari della stazione centrale di Bari dal compagno, salito su un treno per raggiungere il nord Italia. Questa la storia di una 22enne di origini georgiane che, nella serata di mercoledì scorso, ha trovato negli agenti della Polizia ferroviaria soccorso e sostegno.
La ragazza aveva avvicinato i poliziotti nell'atrio biglietteria dello scalo barese; dopo una richiesta di informazioni su alcuni orari ferroviari, la giovane donna è scoppiata in un pianto dirotto e improvviso. La 22enne, dapprima rassicurata dagli agenti e in seguito accompagnata nei propri uffici per ricevere generi di conforto, è stata affidata ad una poliziotta, pronta a instaurare con la sventurata un dialogo amichevole, coadiuvata da collega che parla il russo.
La ragazza, dopo essersi tranquillizzata, ha raccontato agli agenti di essere incinta di uomo italiano, residente in un paese della provincia di Bari, e che, dopo un diverbio con lo stesso, l'uomo l'aveva lasciata in stazione prima di saltare su un treno diretto al nord Italia, lasciandola senza denaro e senza un posto dove poter dimorare. Una situazione che ha fatto precipitare la ragazza in uno stato di profonda disperazione.
Riferendo la sua storia ai poliziotti, la giovane lamentava anche forti dolori addominali, per cui gli agenti, considerato il suo stato di gravidanza, hanno fatto intervenire un'ambulanza del Servizio Sanitario 118 che l'ha accompagnata presso il reparto di ostetricia e ginecologia del policlinico. Dopo la visita la giovane è stata dimessa, dal momento che non erano sopraggiunte complicazioni per la gravidanza.
Ritornata presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria, gli agenti hanno provveduto a contattare il Pronto intervento sociale del Comune di Bari, i cui operatori, recatisi nottetempo in stazione, si sono presi cura della ragazza, collocandola in una casa protetta.
Un intervento nel quale gli agenti della PolFer hanno attuato le procedure previste dal Protocollo "S.O.S. disagio psichico", volto a favorire il dialogo e ad aiutare le persone in difficoltà che gravitano in ambito ferroviario. La polizia sta conducendo, inoltre, tutti gli accertamenti necessari per rintracciare il convivente della donna.
La ragazza aveva avvicinato i poliziotti nell'atrio biglietteria dello scalo barese; dopo una richiesta di informazioni su alcuni orari ferroviari, la giovane donna è scoppiata in un pianto dirotto e improvviso. La 22enne, dapprima rassicurata dagli agenti e in seguito accompagnata nei propri uffici per ricevere generi di conforto, è stata affidata ad una poliziotta, pronta a instaurare con la sventurata un dialogo amichevole, coadiuvata da collega che parla il russo.
La ragazza, dopo essersi tranquillizzata, ha raccontato agli agenti di essere incinta di uomo italiano, residente in un paese della provincia di Bari, e che, dopo un diverbio con lo stesso, l'uomo l'aveva lasciata in stazione prima di saltare su un treno diretto al nord Italia, lasciandola senza denaro e senza un posto dove poter dimorare. Una situazione che ha fatto precipitare la ragazza in uno stato di profonda disperazione.
Riferendo la sua storia ai poliziotti, la giovane lamentava anche forti dolori addominali, per cui gli agenti, considerato il suo stato di gravidanza, hanno fatto intervenire un'ambulanza del Servizio Sanitario 118 che l'ha accompagnata presso il reparto di ostetricia e ginecologia del policlinico. Dopo la visita la giovane è stata dimessa, dal momento che non erano sopraggiunte complicazioni per la gravidanza.
Ritornata presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria, gli agenti hanno provveduto a contattare il Pronto intervento sociale del Comune di Bari, i cui operatori, recatisi nottetempo in stazione, si sono presi cura della ragazza, collocandola in una casa protetta.
Un intervento nel quale gli agenti della PolFer hanno attuato le procedure previste dal Protocollo "S.O.S. disagio psichico", volto a favorire il dialogo e ad aiutare le persone in difficoltà che gravitano in ambito ferroviario. La polizia sta conducendo, inoltre, tutti gli accertamenti necessari per rintracciare il convivente della donna.