Lecci, proseguono i lavori della Bari Multiservizi
Negli scorsi mesi erano stati al centro dell'attenzione per la loro precoce morìa
sabato 9 novembre 2024
13.07
Negli scorsi mesi i cittadini si erano preoccupati delle "condizioni di salute" dei lecci presenti in città e soprattutto di quelli che costeggiano i "giardinetti" vicino all'Università di Aldo Moro di Bari. Tante le segnalazioni a cui ha fatto seguito anche l'intervento del sindaco di Bari, Vito Leccese.
Nello specifico questa mattina la squadra della Bari Multiservizi sta lavorando per "la rimonda del secco" sui lecci. Tuttavia, come ha comunicato il comune, i lavori erano iniziati già lo scorso 28 ottobre partendo da piazza Umberto.
"Le operazioni di rimonda del secco dei 200 esemplari di leccio (Quercus ilex) - spiegano del Comune . rappresentano un' operazione di potatura più leggera che può essere effettuata in ogni stagione per rimuovere le parti secche o ammalate delle piante al fine di ridurre l'infestazione di cocciniglie, funghi e parassiti, arieggiare le chiome e favorire l'ingresso della luce, supportando così le piante senza causare stress".
Gli interventi in corso sono una conseguenza dei trattamenti fitosanitari, ovvero azioni di endoterapia con iniezione diretta nel tronco di sostanze caratterizzate da proprietà sistemiche che attraverso il sistema vascolare raggiungono le chiome, condotti in orario notturno sulla gran parte dei lecci presenti sul territorio cittadino.
A illustrare il programma e i futuri step è stata l'assessora al Clima, Transizione ecologica e Ambiente Elda Perlino: "Nell'arco di tre settimane gli interventi di rimonda, già effettuati sugli alberi di leccio in piazza Risorgimento, nel quartiere Libertà, e in piazza Vittorio Emanuele, a Ceglie, saranno estesi ai lecci in via Trevisani, sempre al Libertà, e in piazza San Francesco, a Japigia. Con il settore Giardini, l'assessorato comunale all'Ambiente è impegnato a mettere in atto ogni azione utile a contrasto della patologia che ha colpito i lecci della nostra città, sebbene siamo consapevoli che in alcuni casi, a causa della siccità e delle temperature estreme raggiunte la scorsa estate, i rimedi adottati potrebbero non risultare efficaci, come accaduto purtroppo in alcune città italiane e spagnole".
Nello specifico questa mattina la squadra della Bari Multiservizi sta lavorando per "la rimonda del secco" sui lecci. Tuttavia, come ha comunicato il comune, i lavori erano iniziati già lo scorso 28 ottobre partendo da piazza Umberto.
"Le operazioni di rimonda del secco dei 200 esemplari di leccio (Quercus ilex) - spiegano del Comune . rappresentano un' operazione di potatura più leggera che può essere effettuata in ogni stagione per rimuovere le parti secche o ammalate delle piante al fine di ridurre l'infestazione di cocciniglie, funghi e parassiti, arieggiare le chiome e favorire l'ingresso della luce, supportando così le piante senza causare stress".
Gli interventi in corso sono una conseguenza dei trattamenti fitosanitari, ovvero azioni di endoterapia con iniezione diretta nel tronco di sostanze caratterizzate da proprietà sistemiche che attraverso il sistema vascolare raggiungono le chiome, condotti in orario notturno sulla gran parte dei lecci presenti sul territorio cittadino.
A illustrare il programma e i futuri step è stata l'assessora al Clima, Transizione ecologica e Ambiente Elda Perlino: "Nell'arco di tre settimane gli interventi di rimonda, già effettuati sugli alberi di leccio in piazza Risorgimento, nel quartiere Libertà, e in piazza Vittorio Emanuele, a Ceglie, saranno estesi ai lecci in via Trevisani, sempre al Libertà, e in piazza San Francesco, a Japigia. Con il settore Giardini, l'assessorato comunale all'Ambiente è impegnato a mettere in atto ogni azione utile a contrasto della patologia che ha colpito i lecci della nostra città, sebbene siamo consapevoli che in alcuni casi, a causa della siccità e delle temperature estreme raggiunte la scorsa estate, i rimedi adottati potrebbero non risultare efficaci, come accaduto purtroppo in alcune città italiane e spagnole".