Legambiente premia 31 "Comuni Ricicloni" in Puglia. Caracciolo: «Investiremo sugli impianti»
La raccolta differenziata in Puglia sale dal 12% al 41%. Decaro: «Città più belle senza cassonetti»
mercoledì 20 dicembre 2017
13.59
Piccoli ma significativi passi in avanti della Puglia in materia di raccolta differenziata. A dirlo è la più autorevole delle fonti, Legambiente, che stamattina ha celebrato la decima edizione del progetto "Comuni Ricicloni" con una conferenza tenutasi presso l'Hotel Palace di Bari e la conseguente consegna dei diplomi di merito alle realtà locali particolarmente distintesi per gli sforzi di cittadini e amministrazione nel corretto riciclo dei rifiuti.
Sono trentuno i comuni pugliesi che potranno affiggere nelle stanze dei vari palazzi di città la pergamena di Comune Ricilcone, l'ambito premio conferito dall'associazione ambientalista. A quelli che raggiungono il vertice della classifica con la media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% registrata nel 2016 e nei primi nove mesi del 2017, si aggiungono altri cinquantatré Comuni che si sono messi sulla buona strada (per un totale di 84 esempi virtuosi o potenzialmente tali), ricevendo menzioni speciali da Legambiente per gli impegni profusi.
Il lavoro da fare, però, è ancora tanto. Come sottolinea Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, «La vicina Campania è stata premiata con oltre 260 Comuni Ricicloni», quindi per la Puglia si tratta di un miglioramento netto, ma che ancora non fa strabuzzare gli occhi. Se, infatti, la media percentuale regionale di raccolta differenziata è salita dal 12,3% al 41,5%, oltre il 50% dei rifiuti urbani prodotti finisce ancora in discarica. Per questo, fanno sapere da Legambiente, «È necessario che la Regione Puglia, nella revisione del piano regionale dei rifiuti, tenga conto degli obiettivi del pacchetto dell'economia circolare, puntando su un nuovo sistema di premialità e penalità che incentivi la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti».
Una sfida che la Regione Puglia intende raccogliere e portare fino in fondo, come spiega l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente Filippo Caracciolo a margine della presentazione: «Stiamo preparando una legge conforme a quelle che sono le disposizioni della Comunità Europea; al momento in Italia la sola Emilia Romagna si è dotata di una legge che metta a regime l'economia circolare. Dal canto suo, la Regione Puglia ha iniziato una campagna di ascolto presso i singoli territori, che termina oggi con l'incontro tra sindaci, associazioni di categoria e stakeholder interessati. Con questa nuova legge, infatti, cambierà radicalmente l'approccio al rifiuto: non più un'economia lineare, ma un'economia circolare intesa come riutilizzo del materiale riciclato. Da questo ascolto, che abbiamo iniziato con il Piano Regionale dei Rifiuti, nasce la nostra nuova scommessa, che riguarda l'impiantistica a più riprese domandataci dai sindaci. Si tratta di uno step di fondamentale importanza per non vanificare i sacrifici dei cittadini, egregiamente enumerati da Legambiente, in termini di raccolta differenziata e chiusura del ciclo dei rifiuti, e per consentire alle singole amministrazioni locali di non andare in affanno».
L'altra partita si gioca sul terreno della tassazione: in molti casi, infatti, a impegno e sacrificio dal punto di vista dell'ambiente non corrisponde un adeguato alleggerimento della pressione fiscale che grava sui cittadini. «Stiamo provando - prosegue Caracciolo - non soltanto a mettere al riparo i cittadini da qualsiasi aumento di tasse, ma soprattutto stiamo studiando modelli di premialità nei confronti dei comuni proprio per evitare che i cittadini subiscano la beffa di un aumento sulla tassa dopo i tanti sacrifici fatti per raccogliere correttamente i rifiuti».
Tra le città capoluogo, si confermano modelli virtuosi i comuni di Barletta e Andria, rispettivamente con il 69,9% e il 65,5%, sebbene salga vertiginosamente il rendimento di Brindisi, che ha visto impennarsi i propri numeri dopo l'estensione su tutto il territorio comunale del porta a porta. Ancora lontana dal vertice la città di Bari (37% insieme a Lecce), ma anche qui i miglioramenti sono più che sensibili e sono dovuti ai primi, positivi, passi mossi dall'amministrazione Decaro con la sperimentazione del porta a porta nella zona nord della città. Chiude, invece, la classifica la città di Taranto con il 16,3% di raccolta differenziata.
«A Bari - spiega Decaro nella sua triplice veste di Presidente ANCI, Presidente della Città Metropolitana di Bari e sindaco di Bari - siamo già arrivati a 50.000 abitanti interessati dal servizio porta a porta: se fossero un comune indipendente oggi sarebbero stati premiati come i più ricicloni di Puglia con l'80% di differenziata. Raccogliere correttamente i rifiuti, però, non è solo una questione ambientale, ma anche un vantaggio estetico: nei nostri quartieri nord non ci sono più i cassonetti per strada e, di conseguenza, non c'è più il sovraffollamento di sacchetti e rifiuti ingombranti. Con la raccolta porta a porta, infatti, aumenta il senso di responsabilità dei cittadini nel sentire proprio il rifiuto dovendolo custodire in casa per diversi giorni; un motivo in più per restringerne al minimo la produzione».
Dopo gli sforzi dei singoli enti locali, la palla passa ancora una volta alla Regione, a cui si chiede un'accelerata importante per sostenere il lavoro delle amministrazioni e l'impegno dei residenti. «Quando i comuni ancora indietro sul fronte della differenziata completeranno le procedure di gara - continua Decaro - avranno la possibilità di aumentare in brevissimo tempo le percentuali di raccolta. Allo stato attuale, però, manca ancora una pianificazione complessiva da parte della Regione sul trattamento terminale dei rifiuti e sulla localizzazione dei nuovi impianti pubblici di biostabilizzazione e compostaggio che dovranno essere finanziati. Un impegno che anche oggi l'assessore Caracciolo ha ribadito e che va nella direzione intrapresa dalle amministrazioni locali».
Salta immediatamente all'occhio il dato sui piccoli comuni, che vincono la classifica dei Comuni Ricicloni pugliesi con un netto distacco rispetto ai grandi centri. Il sindaco di Bari ha una sua spiegazione del fenomeno: «I piccoli comuni sono virtuosi non perché di dimensioni ridotte e quindi più facili da gestire, ma perché in essi è maggiore il senso di comunità e la sua presenza sul territorio. Una serie di esempi virtuosi, come quello della vicina Rutigliano, che noi centri più grandi proviamo a emulare. Trovo, inoltre, che sia fondamentale la nuova "Legge Realacci" a tutela delle piccole realtà locali e contro lo spopolamento, che potrebbe causare seri problemi in termini di tenuta della cosa pubblica e anche del tessuto idrogeologico».
Sul tavolo delle discussioni ambientali di Bari e dintorni, però, in questi giorni c'è la questione relativa alla paventata costruzione di un inceneritore nell'area industriale che insiste nei territori del Capoluogo e di Modugno. Un'ipotesi a cui si sono opposti fermamente nei giorni scorsi tanto il sindaco modugnese Nicola Magrone quanto il suo omologo barese Decaro, che anche in questa circostanza ribadisce il suo «No categorico, in quanto si tratta di una possibilità contraria a quanto previsto dal piano regionale. Inoltre, sebbene si tratti un impianto di ossicombustione, la struttura sarebbe in aperto contrasto anche con le politiche della Città Metropolitana e del Comune di Bari, tutte orientate verso la diffusione capillare del porta a porta. Infine, è un no perché non credo sia opportuno finanziare con fondi pubblici un impianto privato, soprattutto se esso si trovi a sfruttare rifiuti pubblici che vengono prodotti dai comuni e che sono soggetti a privativa da parte degli enti locali stessi. Credo che sia opportuno da parte della Regione non finanziare l'impianto e nemmeno autorizzarlo; da parte mia assicuro che né il Comune di Bari né l'azienda di proprietà del Comune conferirà rifiuti all'interno di quella struttura».
LA CLASSIFICA DEI COMUNI RICICLONI
- Conferme rispetto alla precedente edizione:
Rutigliano (Ba) 78,7%, Faggiano (Ta) con il 75,9%, Latiano (Br) con il 74%, Monteparano (Ta) con il 72,9 %, Casalvecchio di Puglia (Fg) con il 70,6%, Troia(Fg) con il 70,5%, Barletta (Bt) con il 69,9%, Poggio Imperiale (Fg) con il 70,1%, San Vito dei Normanni (Br) con il 69,7%, San Giorgio Ionico (Ta) e Laterza (Ta) con il 68,2%, Canosa di Puglia (Bt) e Crispiano (Ta) con il 67%, Cellamare (Ba) con il 67,3%, Cassano delle Murge (Ba) con il 66,2%, Andria (Bt) con il 65,5%, Sava (Ta) con il 65,4%
- Nuovi Comuni Ricicloni:
Torricella (Ta) con il 72,8%, Ruvo di Puglia (Ba) con il 71,2%, Erchie (Br) con il 70,5%, Copertino (Le) con il 69,9%, Apricena (Fg) con il 69,6%, Mesagne (Br) con il 69%, Torre Santa Susanna (Br) con il 68,9%, San Michele Salentino (Br) con il 67,6%, San Pancrazio Salentino (Br) con il 66,1%, Ostuni (Br) e Villa Castelli (Br) con il 66,2%, Corato (Ba) con il 65,7%, Terlizzi (Ba) con il 65%
- Premio di Seconda Categoria (65% o più di RD nei primi nove mesi del 2017):
Bitritto (Ba) con l'81,6%, Turi (Ba) con il 79,5%, Binetto (Ba) con il 76,9%, Sammichele di Bari (Ba) con il 76,5%, Bitetto(Ba) con il 75,9%, Motta Montecorvino (Fg) e Sannicandro di Bari (Ba) con il 73,2%, Carosino (Ta) con il 72,7%, Palo del Colle (Ba) e Conversano (Ba) con il 72,2%, Acquaviva delle Fonti (Ba) con il 71,7%, Leverano (Le) con il 70,6%, Modugno (Ba) con il 69,5%, Giovinazzo (Ba) con il 69%, Casamassima (Ba) con il 68,7%, Adelfia (Ba) con il 68,1%, Molfetta (Ba) con il 67,6%, Chieuti (Fg) con il 67,4%, Zapponeta (Fg) e Lizzano (Ta) con il 67,3%, Roccaforzata (Ta) con il 67%, Castelluccio dei Sauri (Fg) con il 66,4%, Biccari (Fg) con il 66,3%, Grumo Appula(Ba) con il 65,6%, Ascoli Satriano (Fg) con il 65%
- Menzione Speciale "Teniamoli d'Occhio" (tra il 55% e il 65% di RD nei primi nove mesi del 2017):
Volturino (Fg) con il 64,2%, Serracapriola (Fg) con il 64%, San Marco La Catola (Fg) con il 63,8%, Mola di Bari (Ba) con il 63,1%, Galatina(Le) con il 62,3%, Putignano (Ba) con il 61,4%,Bisceglie (Bt) con il 61,3%, Francavilla Fontana (Br) con il 61,1%, Torchiarolo (Br) con il 60,7%, Oria (Br) con il 60,5%, Polignano a Mare (Ba) con il 60,4%, San Severo (Fg) con il 59,7%, Massafra (Ta) con il 59,7%, Triggiano (Ba) con il 59,5%, Casalnuovo Monterotaro(Fg) con il 58%,Monteiasi (Ta) con il 57,7%, Spinazzola (Bt) con il 57,4%, Capurso(Ba) con il 57,3%, San Giovanni Rotondo (Fg) con il 57%,Locorotondo (Ba) con il 56,5%, Candela (Fg) con il 56,2%,Noicattaro (Ba) con il 55,5%, e Rocchetta Sant'Antonio (Fg), con il 55,3%
- Menzione Speciale Start-Up (riconoscimento conferito alle Amministrazioni che negli ultimi mesi del 2017 hanno avviato sistemi di raccolta innovativi, raggiugendo percentuali significative di RD)
Noci (Ba), Brindisi, Novoli (Le) e Trepuzzi (Le)
- Menzione Negativa "Gli Indifferenti" (meno del 10% di RD o dati non comunicati alla Regione Puglia):
Accadia (Fg), Alberona(Fg), Alezio (Le), Arnesano (Le), Avetrana (Ta), Carapelle (Fg), Celenza Valfortore(Fg), Celle di San Vito (Fg), Cerignola (Fg), Faeto (Fg), Margherita di Savoia (Bt), Nardò (Le), Orta Nova (Fg), Ortelle (Le), Rodi Garganico (Fg), San Pietro Vernotico (Br), Scorrano (Le), Sogliano Cavour (Le), Stornara (Fg), Stornarella(Fg), Supersano (Le), Surbo (Le), Vernole (Le) e Zapponeta (Fg), con una percentuale di RD non determinata. Fragagnano (Ta) con il 9,5%, Martina Franca(Ta) con il 9,2%, Palagianello (Ta) con l'8,7%, Aradeo (Le) con l'8,5%, Casamassima (Ba) con l'8,1%, Minervino Murge (Bt) con il 7,9%, Carpino (Fg) con il 7,8%, Gallipoli (Le) con il 6,8%, Gravina in Puglia (Ba) con il 6,8%, Volturara Appula (Fg) con il 2,5%, e infine le Isole Tremiti (Fg) con lo 0,6% di RD.
Sono trentuno i comuni pugliesi che potranno affiggere nelle stanze dei vari palazzi di città la pergamena di Comune Ricilcone, l'ambito premio conferito dall'associazione ambientalista. A quelli che raggiungono il vertice della classifica con la media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% registrata nel 2016 e nei primi nove mesi del 2017, si aggiungono altri cinquantatré Comuni che si sono messi sulla buona strada (per un totale di 84 esempi virtuosi o potenzialmente tali), ricevendo menzioni speciali da Legambiente per gli impegni profusi.
Il lavoro da fare, però, è ancora tanto. Come sottolinea Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, «La vicina Campania è stata premiata con oltre 260 Comuni Ricicloni», quindi per la Puglia si tratta di un miglioramento netto, ma che ancora non fa strabuzzare gli occhi. Se, infatti, la media percentuale regionale di raccolta differenziata è salita dal 12,3% al 41,5%, oltre il 50% dei rifiuti urbani prodotti finisce ancora in discarica. Per questo, fanno sapere da Legambiente, «È necessario che la Regione Puglia, nella revisione del piano regionale dei rifiuti, tenga conto degli obiettivi del pacchetto dell'economia circolare, puntando su un nuovo sistema di premialità e penalità che incentivi la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti».
Una sfida che la Regione Puglia intende raccogliere e portare fino in fondo, come spiega l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente Filippo Caracciolo a margine della presentazione: «Stiamo preparando una legge conforme a quelle che sono le disposizioni della Comunità Europea; al momento in Italia la sola Emilia Romagna si è dotata di una legge che metta a regime l'economia circolare. Dal canto suo, la Regione Puglia ha iniziato una campagna di ascolto presso i singoli territori, che termina oggi con l'incontro tra sindaci, associazioni di categoria e stakeholder interessati. Con questa nuova legge, infatti, cambierà radicalmente l'approccio al rifiuto: non più un'economia lineare, ma un'economia circolare intesa come riutilizzo del materiale riciclato. Da questo ascolto, che abbiamo iniziato con il Piano Regionale dei Rifiuti, nasce la nostra nuova scommessa, che riguarda l'impiantistica a più riprese domandataci dai sindaci. Si tratta di uno step di fondamentale importanza per non vanificare i sacrifici dei cittadini, egregiamente enumerati da Legambiente, in termini di raccolta differenziata e chiusura del ciclo dei rifiuti, e per consentire alle singole amministrazioni locali di non andare in affanno».
L'altra partita si gioca sul terreno della tassazione: in molti casi, infatti, a impegno e sacrificio dal punto di vista dell'ambiente non corrisponde un adeguato alleggerimento della pressione fiscale che grava sui cittadini. «Stiamo provando - prosegue Caracciolo - non soltanto a mettere al riparo i cittadini da qualsiasi aumento di tasse, ma soprattutto stiamo studiando modelli di premialità nei confronti dei comuni proprio per evitare che i cittadini subiscano la beffa di un aumento sulla tassa dopo i tanti sacrifici fatti per raccogliere correttamente i rifiuti».
Tra le città capoluogo, si confermano modelli virtuosi i comuni di Barletta e Andria, rispettivamente con il 69,9% e il 65,5%, sebbene salga vertiginosamente il rendimento di Brindisi, che ha visto impennarsi i propri numeri dopo l'estensione su tutto il territorio comunale del porta a porta. Ancora lontana dal vertice la città di Bari (37% insieme a Lecce), ma anche qui i miglioramenti sono più che sensibili e sono dovuti ai primi, positivi, passi mossi dall'amministrazione Decaro con la sperimentazione del porta a porta nella zona nord della città. Chiude, invece, la classifica la città di Taranto con il 16,3% di raccolta differenziata.
«A Bari - spiega Decaro nella sua triplice veste di Presidente ANCI, Presidente della Città Metropolitana di Bari e sindaco di Bari - siamo già arrivati a 50.000 abitanti interessati dal servizio porta a porta: se fossero un comune indipendente oggi sarebbero stati premiati come i più ricicloni di Puglia con l'80% di differenziata. Raccogliere correttamente i rifiuti, però, non è solo una questione ambientale, ma anche un vantaggio estetico: nei nostri quartieri nord non ci sono più i cassonetti per strada e, di conseguenza, non c'è più il sovraffollamento di sacchetti e rifiuti ingombranti. Con la raccolta porta a porta, infatti, aumenta il senso di responsabilità dei cittadini nel sentire proprio il rifiuto dovendolo custodire in casa per diversi giorni; un motivo in più per restringerne al minimo la produzione».
Dopo gli sforzi dei singoli enti locali, la palla passa ancora una volta alla Regione, a cui si chiede un'accelerata importante per sostenere il lavoro delle amministrazioni e l'impegno dei residenti. «Quando i comuni ancora indietro sul fronte della differenziata completeranno le procedure di gara - continua Decaro - avranno la possibilità di aumentare in brevissimo tempo le percentuali di raccolta. Allo stato attuale, però, manca ancora una pianificazione complessiva da parte della Regione sul trattamento terminale dei rifiuti e sulla localizzazione dei nuovi impianti pubblici di biostabilizzazione e compostaggio che dovranno essere finanziati. Un impegno che anche oggi l'assessore Caracciolo ha ribadito e che va nella direzione intrapresa dalle amministrazioni locali».
Salta immediatamente all'occhio il dato sui piccoli comuni, che vincono la classifica dei Comuni Ricicloni pugliesi con un netto distacco rispetto ai grandi centri. Il sindaco di Bari ha una sua spiegazione del fenomeno: «I piccoli comuni sono virtuosi non perché di dimensioni ridotte e quindi più facili da gestire, ma perché in essi è maggiore il senso di comunità e la sua presenza sul territorio. Una serie di esempi virtuosi, come quello della vicina Rutigliano, che noi centri più grandi proviamo a emulare. Trovo, inoltre, che sia fondamentale la nuova "Legge Realacci" a tutela delle piccole realtà locali e contro lo spopolamento, che potrebbe causare seri problemi in termini di tenuta della cosa pubblica e anche del tessuto idrogeologico».
Sul tavolo delle discussioni ambientali di Bari e dintorni, però, in questi giorni c'è la questione relativa alla paventata costruzione di un inceneritore nell'area industriale che insiste nei territori del Capoluogo e di Modugno. Un'ipotesi a cui si sono opposti fermamente nei giorni scorsi tanto il sindaco modugnese Nicola Magrone quanto il suo omologo barese Decaro, che anche in questa circostanza ribadisce il suo «No categorico, in quanto si tratta di una possibilità contraria a quanto previsto dal piano regionale. Inoltre, sebbene si tratti un impianto di ossicombustione, la struttura sarebbe in aperto contrasto anche con le politiche della Città Metropolitana e del Comune di Bari, tutte orientate verso la diffusione capillare del porta a porta. Infine, è un no perché non credo sia opportuno finanziare con fondi pubblici un impianto privato, soprattutto se esso si trovi a sfruttare rifiuti pubblici che vengono prodotti dai comuni e che sono soggetti a privativa da parte degli enti locali stessi. Credo che sia opportuno da parte della Regione non finanziare l'impianto e nemmeno autorizzarlo; da parte mia assicuro che né il Comune di Bari né l'azienda di proprietà del Comune conferirà rifiuti all'interno di quella struttura».
LA CLASSIFICA DEI COMUNI RICICLONI
- Conferme rispetto alla precedente edizione:
Rutigliano (Ba) 78,7%, Faggiano (Ta) con il 75,9%, Latiano (Br) con il 74%, Monteparano (Ta) con il 72,9 %, Casalvecchio di Puglia (Fg) con il 70,6%, Troia(Fg) con il 70,5%, Barletta (Bt) con il 69,9%, Poggio Imperiale (Fg) con il 70,1%, San Vito dei Normanni (Br) con il 69,7%, San Giorgio Ionico (Ta) e Laterza (Ta) con il 68,2%, Canosa di Puglia (Bt) e Crispiano (Ta) con il 67%, Cellamare (Ba) con il 67,3%, Cassano delle Murge (Ba) con il 66,2%, Andria (Bt) con il 65,5%, Sava (Ta) con il 65,4%
- Nuovi Comuni Ricicloni:
Torricella (Ta) con il 72,8%, Ruvo di Puglia (Ba) con il 71,2%, Erchie (Br) con il 70,5%, Copertino (Le) con il 69,9%, Apricena (Fg) con il 69,6%, Mesagne (Br) con il 69%, Torre Santa Susanna (Br) con il 68,9%, San Michele Salentino (Br) con il 67,6%, San Pancrazio Salentino (Br) con il 66,1%, Ostuni (Br) e Villa Castelli (Br) con il 66,2%, Corato (Ba) con il 65,7%, Terlizzi (Ba) con il 65%
- Premio di Seconda Categoria (65% o più di RD nei primi nove mesi del 2017):
Bitritto (Ba) con l'81,6%, Turi (Ba) con il 79,5%, Binetto (Ba) con il 76,9%, Sammichele di Bari (Ba) con il 76,5%, Bitetto(Ba) con il 75,9%, Motta Montecorvino (Fg) e Sannicandro di Bari (Ba) con il 73,2%, Carosino (Ta) con il 72,7%, Palo del Colle (Ba) e Conversano (Ba) con il 72,2%, Acquaviva delle Fonti (Ba) con il 71,7%, Leverano (Le) con il 70,6%, Modugno (Ba) con il 69,5%, Giovinazzo (Ba) con il 69%, Casamassima (Ba) con il 68,7%, Adelfia (Ba) con il 68,1%, Molfetta (Ba) con il 67,6%, Chieuti (Fg) con il 67,4%, Zapponeta (Fg) e Lizzano (Ta) con il 67,3%, Roccaforzata (Ta) con il 67%, Castelluccio dei Sauri (Fg) con il 66,4%, Biccari (Fg) con il 66,3%, Grumo Appula(Ba) con il 65,6%, Ascoli Satriano (Fg) con il 65%
- Menzione Speciale "Teniamoli d'Occhio" (tra il 55% e il 65% di RD nei primi nove mesi del 2017):
Volturino (Fg) con il 64,2%, Serracapriola (Fg) con il 64%, San Marco La Catola (Fg) con il 63,8%, Mola di Bari (Ba) con il 63,1%, Galatina(Le) con il 62,3%, Putignano (Ba) con il 61,4%,Bisceglie (Bt) con il 61,3%, Francavilla Fontana (Br) con il 61,1%, Torchiarolo (Br) con il 60,7%, Oria (Br) con il 60,5%, Polignano a Mare (Ba) con il 60,4%, San Severo (Fg) con il 59,7%, Massafra (Ta) con il 59,7%, Triggiano (Ba) con il 59,5%, Casalnuovo Monterotaro(Fg) con il 58%,Monteiasi (Ta) con il 57,7%, Spinazzola (Bt) con il 57,4%, Capurso(Ba) con il 57,3%, San Giovanni Rotondo (Fg) con il 57%,Locorotondo (Ba) con il 56,5%, Candela (Fg) con il 56,2%,Noicattaro (Ba) con il 55,5%, e Rocchetta Sant'Antonio (Fg), con il 55,3%
- Menzione Speciale Start-Up (riconoscimento conferito alle Amministrazioni che negli ultimi mesi del 2017 hanno avviato sistemi di raccolta innovativi, raggiugendo percentuali significative di RD)
Noci (Ba), Brindisi, Novoli (Le) e Trepuzzi (Le)
- Menzione Negativa "Gli Indifferenti" (meno del 10% di RD o dati non comunicati alla Regione Puglia):
Accadia (Fg), Alberona(Fg), Alezio (Le), Arnesano (Le), Avetrana (Ta), Carapelle (Fg), Celenza Valfortore(Fg), Celle di San Vito (Fg), Cerignola (Fg), Faeto (Fg), Margherita di Savoia (Bt), Nardò (Le), Orta Nova (Fg), Ortelle (Le), Rodi Garganico (Fg), San Pietro Vernotico (Br), Scorrano (Le), Sogliano Cavour (Le), Stornara (Fg), Stornarella(Fg), Supersano (Le), Surbo (Le), Vernole (Le) e Zapponeta (Fg), con una percentuale di RD non determinata. Fragagnano (Ta) con il 9,5%, Martina Franca(Ta) con il 9,2%, Palagianello (Ta) con l'8,7%, Aradeo (Le) con l'8,5%, Casamassima (Ba) con l'8,1%, Minervino Murge (Bt) con il 7,9%, Carpino (Fg) con il 7,8%, Gallipoli (Le) con il 6,8%, Gravina in Puglia (Ba) con il 6,8%, Volturara Appula (Fg) con il 2,5%, e infine le Isole Tremiti (Fg) con lo 0,6% di RD.