"Lettera di San Nicola per i diritti delle bambine e dei bambini", presentata la seconda edizione

All'Ipercoop di Japigia allestita una mostra a tema, e dal 20 novembre si andrà nelle scuole di Bari, Molfetta e Terlizzi

lunedì 20 novembre 2017
A cura di Guerino Amoruso
San Nicola, un uomo vero che ha sempre difeso e aiutato i più deboli con la ricostruzione, la cura, la prevenzione e la solidarietà, la rinascita, l'amore, il dono e la speranza. La storia della sua vita è contemporanea, se confrontata con l'attualità del momento e dei fatti di cronaca che coinvolgono soprattutto donne e bambini, e che ci fanno riflettere sulla responsabilità e sul ruolo delle nostre azioni verso gli altri.

Venerdì scorso presso l'Ipercoop di Bari Japigia, la Fondazione Myrabilia ha presentato la seconda edizione della Lettera di San Nicola per i diritti delle bambine e dei bambini che anche quest'anno a partire dal 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, sarà distribuita nelle scuole di Bari, Molfetta e Terlizzi. San Nicola scrive ai più piccoli, per invitarli ad avere piena consapevolezza dei loro diritti fondamentali e delle loro responsabilità. La lettera è stata ideata e scritta da Luisa Mattia, autrice di romanzi e format televisivi per l'infanzia e vincitrice del Premio Andersen 2008.

Alla presentazione sono intervenuti l'assessore alle Politiche Giovanili Paola Romano, il Garante per l'infanzia della Regione Puglia Ludovico Abbaticchio e Donato Tedesco, Presidente della Coop zona Bari sud. In questa occasione è stata allestita una mostra che resterà esposta fino al 26 novembre, dove è possibile leggere la nuova lettera di San Nicola ed alcune delle tante letterine scritte dai bambini e dalle bambine delle scuole elementari, dopo aver letto la prima lettera che San Nicola ha scritto lo scorso anno.

«Normalmente sono i bambini che inviano una lettera a Babbo Natale – dichiara l'assessora Romano - in questo caso invece un San Nicola Babbo Natale ha inviato loro una lettera per parlare dei loro diritti e per chiedere che cosa vorrebbero. In una città a misura di bambino entrano in gioco tanti soggetti, le famiglie, le scuole e i comuni. Stiamo attuando giochi nelle piazze, ristrutturazioni e progetti nelle scuole. Diamo sostegno ai bambini con abilità diverse o che hanno delle difficoltà in famiglia. Nei prossimi mesi è previsto un piano per i ragazzi più svantaggiati della città in modo che i loro sogni non restino nel cassetto ma riescano, nonostante le condizioni economiche complicate, a realizzarsi».

«Ricordo la prima lettera che invia a Babbo Natale – ci dice la Romano – e anche l'ultima letterina. Nella prima lettera chiesi un fratellino. Nell'ultima lettera mi è arrivato il fratello e avevo 13 anni».

Presenti anche gli alunni della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo Umberto I San Nicola del Plesso Piccinni. Tra le docenti abbiamo incontrato Maddalena Casella che ci racconta: «L'arrivo della lettera di San Nicola suscita sempre stupore e gioia. Tutti i bambini dopo aver letto la seconda lettera hanno capito che non bisogna chiedere solo doni materiali. Alcuni hanno chiesto più tempo per giocare con la mamma e con il papà».

Andrea Mori, vicepresidente della Fondazione, ci parla di San Nicola come: «Una persona amica di cui fidarsi, adulta e pronta ad ascoltare i nostri desideri». E ci racconta la mostra, accompagnandoci in questo viaggio alla scoperta di alcune, tra le tante letterine esposte e scritte dai bambini che affrontano il tema dei diritti, della protezione, dei desideri e dei doni. E chiedono di intervenire per risolvere alcuni mali del mondo come la povertà, la fame e la guerra affinché vengano liberati da queste minacce. Ma scrivono anche i loro desideri più personali sulla propria famiglia, e di essere ascoltati dai propri genitori. L'ultima parte della mostra è legata al dono, ricordando San Nicola che regala anonimamente tre sacchetti in monete d'oro attraverso la finestra della casa di un mercante, disperato e caduto in disgrazia, per evitare che sacrificasse le proprie figlie per risolvere i suoi problemi economici. Di qui nasce la leggenda di San Nicola che diventa Babbo Natale e dona regali alle bambine e ai bambini di tutto il mondo, per la loro felicità.