Libertà, amianto nel cantiere edile. Scattano denuncia e sequestro
L'operazione della polizia locale a seguito della segnalazione di un cittadino
lunedì 17 aprile 2023
14.44
Grazie alla segnalazione da parte di un cittadino alla centrale operativa del comando di polizia locale di via Aquilino, con cui si ipotizzava la presenza di alcuni pannelli lasciati per strada, presumibilmente in cemento amianto, nel quartiere Libertà personale del settore polizia giudiziaria, ecologia ed ambiente ha proceduto, unitamente ad altro personale del settore viabilità, a ispezionare i luoghi oggetto di segnalazione. Gli agenti hanno, in primis, avuto accesso a un lastrico solare di un edificio dove era presente un operaio, intento a rimuovere manualmente e a sezionare onduline in presunto cemento amianto, non trattate preventivamente con fissativo, con inevitabile sbriciolamento di parti di esse.
Immediatamente è stata ordinata la sospensione dell'attività di rimozione del materiale, presumibilmente in cemento-amianto, che avrebbe dovuto essere, per norma tecnica, prima trattato e poi smaltito, utilizzando un apposito piano di lavoro.
Si è accertato, in seguito, che sul marciapiede antistante l'edificio oggetto della rimozione del cemento amianto vi era la presenza di circa 15 onduline delle dimensioni di metri 1,40 x 1,20 nonché di una tubazione della lunghezza di metri 1,50 circa, in presunto cemento amianto, avvolte all'interno di un telone in plastica. Le stesse risultavano rotte e non trattate preliminarmente alla rimozione e pertanto non rispettavano la normativa vigente inerente il deposito preliminare dei rifiuti pericolosi. Dunque gli agenti hanno a prelevto un campione del materiale per il successivo inoltro e le relative analisi all'Arpa Puglia.
Considerato che le quindici onduline e la tubazione erano state rimosse senza aver redatto alcun piano di lavoro previsto dal D. Lgs. n. 81/08 e depositate non rispettando la normativa inerente il deposito preliminare dei rifiuti pericolosi, si è provveduto a porre sotto sequestro giudiziario l'area oggetto del deposito incontrollato, contenente presunto cemento amianto. Successivamente la zona è stata delimitata mediante recinzione metallica, nastro bicolore e apposizione di cartello indicante il sequestro giudiziario. Il titolare dell'impresa esecutrice dei lavori era nominato custode giudiziario.
Infine, è stato deferito all'autorità giudiziaria il titolare dell'impresa e il soggetto committente dei lavori, in concorso, per i reati previsti agli artt. 256 – 262 del D.Lgs. n. 81/2008, e all'art. 256 comma 2 D.Lgs. n. 152/06, per aver rimosso onduline e una tubazione in presunto cemento amianto senza alcuna redazione di un piano di lavoro e aver posato il materiale predetto sul marciapiede senza rispettare le norme relative al deposito preliminare dei rifiuti speciali pericolosi.
Immediatamente è stata ordinata la sospensione dell'attività di rimozione del materiale, presumibilmente in cemento-amianto, che avrebbe dovuto essere, per norma tecnica, prima trattato e poi smaltito, utilizzando un apposito piano di lavoro.
Si è accertato, in seguito, che sul marciapiede antistante l'edificio oggetto della rimozione del cemento amianto vi era la presenza di circa 15 onduline delle dimensioni di metri 1,40 x 1,20 nonché di una tubazione della lunghezza di metri 1,50 circa, in presunto cemento amianto, avvolte all'interno di un telone in plastica. Le stesse risultavano rotte e non trattate preliminarmente alla rimozione e pertanto non rispettavano la normativa vigente inerente il deposito preliminare dei rifiuti pericolosi. Dunque gli agenti hanno a prelevto un campione del materiale per il successivo inoltro e le relative analisi all'Arpa Puglia.
Considerato che le quindici onduline e la tubazione erano state rimosse senza aver redatto alcun piano di lavoro previsto dal D. Lgs. n. 81/08 e depositate non rispettando la normativa inerente il deposito preliminare dei rifiuti pericolosi, si è provveduto a porre sotto sequestro giudiziario l'area oggetto del deposito incontrollato, contenente presunto cemento amianto. Successivamente la zona è stata delimitata mediante recinzione metallica, nastro bicolore e apposizione di cartello indicante il sequestro giudiziario. Il titolare dell'impresa esecutrice dei lavori era nominato custode giudiziario.
Infine, è stato deferito all'autorità giudiziaria il titolare dell'impresa e il soggetto committente dei lavori, in concorso, per i reati previsti agli artt. 256 – 262 del D.Lgs. n. 81/2008, e all'art. 256 comma 2 D.Lgs. n. 152/06, per aver rimosso onduline e una tubazione in presunto cemento amianto senza alcuna redazione di un piano di lavoro e aver posato il materiale predetto sul marciapiede senza rispettare le norme relative al deposito preliminare dei rifiuti speciali pericolosi.