Lorusso ai domiciliari: «Mi dimetto». E ritira la candidatura per le elezioni
L'ex consigliera comunale ha rilasciato dichiarazioni spontanee dicendosi pronta a «chiarire la sua posizione»
martedì 5 marzo 2024
9.53
Ha annunciato le proprie dimissioni dal consiglio comunale di Bari, oltre al ritiro della sua candidatura per le prossime amministrative di primavera, la consigliera comunale Maria Carmen Lorusso, agli arresti domiciliari dallo scorso lunedì nell'ambito dell'inchiesta "Codice interno" per scambio elettorale politico-mafioso.
Lorusso, accusata di voto di scambio politico-mafioso, in concorso con il marito Giacomo Olivieri, il padre Vito Lorusso e alcuni mafiosi di Bari, sottoposta ieri all'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Alfredo Ferraro, ha rilasciato sue dichiarazioni spontanee dicendosi poi pronta a «chiarire la sua posizione» non appena avrà contezza di tutti gli elementi a suo carico, come chiarito dal suo legale, l'avvocato Luca Castellaneta.
Per il resto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere insieme al padre, l'oncologo Vito, anch'egli agli arresti domiciliari per scambio elettorale politico mafioso. Secondo i pubblici ministeri antimafia Fabio Buquicchio, Marco D'Agostino e Federico Perrone Capano, Lorusso e suo padre, in concorso col marito della donna - l'ex consigliere regionale Olivieri - avrebbero pagato esponenti di clan mafiosi baresi, in particolare dei quartieri Japigia e San Paolo, per condizionarne il voto.
Olivieri, arrestato nell'ambito della stessa inchiesta e rinchiuso nel carcere di Brindisi, è stato interrogato giovedì scorso e anche lui, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande, ha reso dichiarazioni spontanee, dichiarandosi disponibile «a rendere interrogatorio appena avrà avuto conoscenza degli atti».
Lorusso, accusata di voto di scambio politico-mafioso, in concorso con il marito Giacomo Olivieri, il padre Vito Lorusso e alcuni mafiosi di Bari, sottoposta ieri all'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Alfredo Ferraro, ha rilasciato sue dichiarazioni spontanee dicendosi poi pronta a «chiarire la sua posizione» non appena avrà contezza di tutti gli elementi a suo carico, come chiarito dal suo legale, l'avvocato Luca Castellaneta.
Per il resto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere insieme al padre, l'oncologo Vito, anch'egli agli arresti domiciliari per scambio elettorale politico mafioso. Secondo i pubblici ministeri antimafia Fabio Buquicchio, Marco D'Agostino e Federico Perrone Capano, Lorusso e suo padre, in concorso col marito della donna - l'ex consigliere regionale Olivieri - avrebbero pagato esponenti di clan mafiosi baresi, in particolare dei quartieri Japigia e San Paolo, per condizionarne il voto.
Olivieri, arrestato nell'ambito della stessa inchiesta e rinchiuso nel carcere di Brindisi, è stato interrogato giovedì scorso e anche lui, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande, ha reso dichiarazioni spontanee, dichiarandosi disponibile «a rendere interrogatorio appena avrà avuto conoscenza degli atti».