Lungomare di Bari, salvata una tartaruga coperta di catrame
L'animale, una caretta caretta, sarebbe stato abbandonato lì. Intervenuto il WWF Molfetta
mercoledì 27 dicembre 2017
Recuperata sul lungomare di Bari una tartaruga coperta di catrame. Sono stati i volontari del Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta ad intervenire nella mattinata di ieri, a seguito di un invito della Capitaneria di Porto di Bari, e hanno recuperato il giovane esemplare di tartaruga marina della specie caretta caretta ancora in vita sul tratto di costa sottostante via Alfredo Giovine a Bari. Il nome a lei destinato è Péce. Dal rilevamento è chiaro che l'animale è stato lì abbandonato già bisognoso di cure, considerando che in alcun modo sarebbe riuscita ad arrivare dove è stata ritrovata, oltre che non vi era alcuna traccia di catrame se non esattamente sotto il suo corpo.
L'ipotesi che qualche malintenzionato abbia infierito su di lei sul posto sembra da scartare, resta il feroce gesto di inciviltà dell'abbandono della creatura già sofferente. Péce è stata segnalata dalla signora Antonella C., la quale passeggiando sul lungomare l'ha avvistata e subito soccorsa, oltre a provvedere alla dovuta telefonata per segnalare la notizia alla Capitaneria. Ora la tartaruga è in osservazione al Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta in attesa di ricevere tutte le cure necessarie presso il Dipartimento di medicina veterinaria di Valenzano, sotto l'attenzione del Professor Di Bello, nel disperato tentativo di essere salvata e tornare un giorno a nuotare libera in mare.
L'ipotesi che qualche malintenzionato abbia infierito su di lei sul posto sembra da scartare, resta il feroce gesto di inciviltà dell'abbandono della creatura già sofferente. Péce è stata segnalata dalla signora Antonella C., la quale passeggiando sul lungomare l'ha avvistata e subito soccorsa, oltre a provvedere alla dovuta telefonata per segnalare la notizia alla Capitaneria. Ora la tartaruga è in osservazione al Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta in attesa di ricevere tutte le cure necessarie presso il Dipartimento di medicina veterinaria di Valenzano, sotto l'attenzione del Professor Di Bello, nel disperato tentativo di essere salvata e tornare un giorno a nuotare libera in mare.