"Lupi vs Agnelli", la squadra del Comune di Bari vince il torneo solidale del Redentore
S'impone la selezione guidata dal sindaco Decaro: «Presto al via riqualificazione del Libertà». Don Francesco Preite: «Occupiamo gli spazi con l'amicizia»
lunedì 9 aprile 2018
07.30
Un pomeriggio di calcio, solidarietà e socialità all'insegna della bellezza dello stare insieme. Ieri nell'oratorio della parrocchia Redentore del quartiere Libertà è andata in scena la prima edizione del quadrangolare di calcio a 7 "Lupi vs Agnelli": a vincere l'ambito trofeo è stata a sorpresa la squadra del Comune di Bari, che si è imposta nella finale per 1-0 contro la più quotata selezione dei ragazzi del Redentore.
La rappresentativa guidata in panchina dal consigliere comunale Giuseppe Cascella e in campo dal sindaco numero 10 Antonio Decaro si era guadagnata il pass per la finalissima battendo la squadra dei dipendenti dell'azienda Cippone e Di Bitetto, sponsor dell'iniziativa. Un mesto quarto posto finale per la formazione de La Bari Siamo Noi, composta da tifosi e vecchie glorie del Bari calcio (Gegè Gerson, Pasquale Loseto e l'allenatore Giorgio De Trizio tra gli altri), sconfitta ai rigori nella finalina dalla Cippone e Di Bitetto.
Un bel momento di amicizia e sano divertimento nel rione Libertà, dove si stanno pian piano formando nuovi spazi per la socialità e l'aggregazione. Tra questi c'è, proprio all'interno dell'oratorio parrocchiale, il social pub "Lupi e Agnelli", da cui il quadrangolare di calcetto ha preso il nome e per il rilancio del quale il torneo è stato organizzato. «La formula degli eventi funziona - spiega don Francesco Preite - e adesso apriremo il pub con iniziative specifiche. La missione per cui è stato creato "Lupi e Agnelli" è formare il senso di comunità nel quartiere, e quindi lo terremo aperto dal martedì al venerdì con degli eventi sempre nuovi e coinvolgenti».
Tutto il ricavato della vendita di ottime focacce autoprodotte e della buona birra Paulaner (fornitore del pub) maturato ieri sera è stato destinato alle opere solidali di cui la parrocchia Redentore è artefice nel rione Libertà. «Il pomeriggio - dice soddisfatto don Francesco - è andato molto bene; ci è sembrato un modo per ravvivare il nostro quartiere e creare momenti aggregativi e di comunità. L'invito a sostenerci, a partecipare e a lasciarsi coinvolgere in questo fare comunità è esteso anche ad altre aziende e associazioni . A noi piace occupare gli spazi con la festa e l'amicizia, perché solo così possiamo togliere la possibilità a violenza, delinquenza e prepotenza di diffondersi».
Tra i protagonisti della vittoria sul campo guadagnata dalla squadra del Comune c'è stato anche il sindaco Antonio Decaro, che a bordocampo dice: «È un'emozione indossare la maglia con i colori della squadra di calcio e della città, e lo è ancor di più farlo al Redentore per sostenere il "Lupi e Agnelli", un pub che fa da presidio in questo quartiere e che mi auguro possa crescere ancora di più. Non sono, invece, molto soddisfatto della mia prestazione: ho giocato malissimo i primi dieci minuti di partita», scherza il primo cittadino, attaccante per l'occasione.
L'obiettivo resta sempre quello di dare nuovo impulso al Libertà, promuovendo aggregazione e legalità. Una mission che vede l'opera salesiana andare a braccetto con l'amministrazione comunale: «Partiamo dal Redentore e dagli insegnamenti di Don Bosco per poi estendere le nostre iniziative a tutto il Libertà - continua Decaro. È un quartiere certamente difficile, ma ci sono anche tante scintille positive: questa è la zona della città dove nascono più bambini e dove si insediano più giovani coppie. Dati che ci fanno pensare al futuro con fiducia. Tra poco in questo rione partirà una "rivoluzione degli spazi pubblici", in cui investiremo circa 10 milioni di Euro per riqualificare piazza Redentore, piazza Disfida di Barletta, piazza Enrico de Nicola e il parco di corso Mazzini. Tutti lavori al via entro l'estate».
Tanta solidarietà ma anche tanto calcio giocato. Un'occasione per rivedere all'opera qualche icona del calcio barese come Pasquale Loseto, difensore del Bari tra gli anni '60 e '70, che ricorda: «Oltre al grande Biagio Catalano, su questo campo ho mosso anche io i primi passi da calciatore. Mi fa sempre piacere tornare in questo quartiere, soprattutto se si tratta di rimettere gli scarpini e giocare a pallone». «Siamo contenti di aver potuto contribuire un giornata importante per questo quartiere - continua Franco Spagnuolo, presidente del Bari club La Bari Siamo Noi. Abbiamo fatto da traino per portare qui le vecchie glorie della squadra biancorossa, che danno maggior risalto e visibilità all'evento».
Ad accompagnare le gesta dei calciatori più o meno improvvisati la voce di Michele Salomone, storico cronista al seguito del Bari Calcio da oltre quarant'anni. «Una serata diversa da quelle che trascorro nel ruolo di radiocronista di calcio - dice Salomone - con intenti ben più nobili. Questo è un quartiere travagliato, ma anche grazie a persone come don Francesco Preite ci sono belle attività solidali come il social pub, aperto già da un anno e mezzo. Quando mi hanno invitato non mi sono tirato indietro, anche perché io sono nato in via Bovio, a pochi metri da questa parrocchia, e per me è stato come un ritorno a casa».
La rappresentativa guidata in panchina dal consigliere comunale Giuseppe Cascella e in campo dal sindaco numero 10 Antonio Decaro si era guadagnata il pass per la finalissima battendo la squadra dei dipendenti dell'azienda Cippone e Di Bitetto, sponsor dell'iniziativa. Un mesto quarto posto finale per la formazione de La Bari Siamo Noi, composta da tifosi e vecchie glorie del Bari calcio (Gegè Gerson, Pasquale Loseto e l'allenatore Giorgio De Trizio tra gli altri), sconfitta ai rigori nella finalina dalla Cippone e Di Bitetto.
Un bel momento di amicizia e sano divertimento nel rione Libertà, dove si stanno pian piano formando nuovi spazi per la socialità e l'aggregazione. Tra questi c'è, proprio all'interno dell'oratorio parrocchiale, il social pub "Lupi e Agnelli", da cui il quadrangolare di calcetto ha preso il nome e per il rilancio del quale il torneo è stato organizzato. «La formula degli eventi funziona - spiega don Francesco Preite - e adesso apriremo il pub con iniziative specifiche. La missione per cui è stato creato "Lupi e Agnelli" è formare il senso di comunità nel quartiere, e quindi lo terremo aperto dal martedì al venerdì con degli eventi sempre nuovi e coinvolgenti».
Tutto il ricavato della vendita di ottime focacce autoprodotte e della buona birra Paulaner (fornitore del pub) maturato ieri sera è stato destinato alle opere solidali di cui la parrocchia Redentore è artefice nel rione Libertà. «Il pomeriggio - dice soddisfatto don Francesco - è andato molto bene; ci è sembrato un modo per ravvivare il nostro quartiere e creare momenti aggregativi e di comunità. L'invito a sostenerci, a partecipare e a lasciarsi coinvolgere in questo fare comunità è esteso anche ad altre aziende e associazioni . A noi piace occupare gli spazi con la festa e l'amicizia, perché solo così possiamo togliere la possibilità a violenza, delinquenza e prepotenza di diffondersi».
Tra i protagonisti della vittoria sul campo guadagnata dalla squadra del Comune c'è stato anche il sindaco Antonio Decaro, che a bordocampo dice: «È un'emozione indossare la maglia con i colori della squadra di calcio e della città, e lo è ancor di più farlo al Redentore per sostenere il "Lupi e Agnelli", un pub che fa da presidio in questo quartiere e che mi auguro possa crescere ancora di più. Non sono, invece, molto soddisfatto della mia prestazione: ho giocato malissimo i primi dieci minuti di partita», scherza il primo cittadino, attaccante per l'occasione.
L'obiettivo resta sempre quello di dare nuovo impulso al Libertà, promuovendo aggregazione e legalità. Una mission che vede l'opera salesiana andare a braccetto con l'amministrazione comunale: «Partiamo dal Redentore e dagli insegnamenti di Don Bosco per poi estendere le nostre iniziative a tutto il Libertà - continua Decaro. È un quartiere certamente difficile, ma ci sono anche tante scintille positive: questa è la zona della città dove nascono più bambini e dove si insediano più giovani coppie. Dati che ci fanno pensare al futuro con fiducia. Tra poco in questo rione partirà una "rivoluzione degli spazi pubblici", in cui investiremo circa 10 milioni di Euro per riqualificare piazza Redentore, piazza Disfida di Barletta, piazza Enrico de Nicola e il parco di corso Mazzini. Tutti lavori al via entro l'estate».
Tanta solidarietà ma anche tanto calcio giocato. Un'occasione per rivedere all'opera qualche icona del calcio barese come Pasquale Loseto, difensore del Bari tra gli anni '60 e '70, che ricorda: «Oltre al grande Biagio Catalano, su questo campo ho mosso anche io i primi passi da calciatore. Mi fa sempre piacere tornare in questo quartiere, soprattutto se si tratta di rimettere gli scarpini e giocare a pallone». «Siamo contenti di aver potuto contribuire un giornata importante per questo quartiere - continua Franco Spagnuolo, presidente del Bari club La Bari Siamo Noi. Abbiamo fatto da traino per portare qui le vecchie glorie della squadra biancorossa, che danno maggior risalto e visibilità all'evento».
Ad accompagnare le gesta dei calciatori più o meno improvvisati la voce di Michele Salomone, storico cronista al seguito del Bari Calcio da oltre quarant'anni. «Una serata diversa da quelle che trascorro nel ruolo di radiocronista di calcio - dice Salomone - con intenti ben più nobili. Questo è un quartiere travagliato, ma anche grazie a persone come don Francesco Preite ci sono belle attività solidali come il social pub, aperto già da un anno e mezzo. Quando mi hanno invitato non mi sono tirato indietro, anche perché io sono nato in via Bovio, a pochi metri da questa parrocchia, e per me è stato come un ritorno a casa».