Mafia a Bari, Gemmato preoccupato incontra Piantedosi
Il sottosegretario ed ex consigliere comunale: «Avrei convocato immediatamente assise monotematica»
martedì 5 marzo 2024
12.59
«Mai avrei pensato di dover interloquire con il ministro dell'Interno Piantedosi, che ringrazio, per cercare di difendere Bari dalla più terribile delle piaghe, l'infiltrazione dei clan malavitosi nella vita politica, economica ed amministrativa barese».
Così Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, deputato terlizzese a lungo consigliere comunale nel capoluogo.
«Le notizie che ci arrivano da fonti di stampa, e che derivano da atti giudiziari - scrive ancora Gemmato -, fanno venire i brividi: vertici dell'amministrazione comunale che incontrano al bar boss della malavita promettendo assunzioni all'AMTAB (municipalizzata dei trasporti) che puntualmente avvengono, assunzioni di altri affiliati nella stessa municipalizzata, vigili urbani che si rivolgono allo stesso clan per risolvere controversie e torti subiti, funzionari della Prefettura che chiamano esponenti sempre dello stesso clan per riottenere un'auto rubata, consiglieri comunali arrestati per voto di scambio mafioso.
Un vero vaso di pandora, ogni giorno purtroppo emergono nuovi ed inquietanti particolari con la platea dei coinvolti che si allarga sempre più e con risvolti sempre più allarmanti».
«Ritengo - insiste il sottosegretario - che di fronte a fatti così gravi si debba tutti insieme ricercare la verità evitando barricate o inutili negazionismi, se fossi stato il Sindaco Decaro avrei convocato immediatamente un Consiglio monotematico e parlato alla Città. Non mi resta che chiederlo ai consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e del Centrodestra; se non si parla di questo nella massima assise cittadina dove se ne deve parlare ?
Non mi resta che ringraziare la magistratura e le forze dell'ordine per l'operazione svolta, un grazie sentito, non di forma ma di sostanza, da un padre che vorrebbe che le proprie figlie crescessero in una Bari migliore».
Così Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, deputato terlizzese a lungo consigliere comunale nel capoluogo.
«Le notizie che ci arrivano da fonti di stampa, e che derivano da atti giudiziari - scrive ancora Gemmato -, fanno venire i brividi: vertici dell'amministrazione comunale che incontrano al bar boss della malavita promettendo assunzioni all'AMTAB (municipalizzata dei trasporti) che puntualmente avvengono, assunzioni di altri affiliati nella stessa municipalizzata, vigili urbani che si rivolgono allo stesso clan per risolvere controversie e torti subiti, funzionari della Prefettura che chiamano esponenti sempre dello stesso clan per riottenere un'auto rubata, consiglieri comunali arrestati per voto di scambio mafioso.
Un vero vaso di pandora, ogni giorno purtroppo emergono nuovi ed inquietanti particolari con la platea dei coinvolti che si allarga sempre più e con risvolti sempre più allarmanti».
«Ritengo - insiste il sottosegretario - che di fronte a fatti così gravi si debba tutti insieme ricercare la verità evitando barricate o inutili negazionismi, se fossi stato il Sindaco Decaro avrei convocato immediatamente un Consiglio monotematico e parlato alla Città. Non mi resta che chiederlo ai consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e del Centrodestra; se non si parla di questo nella massima assise cittadina dove se ne deve parlare ?
Non mi resta che ringraziare la magistratura e le forze dell'ordine per l'operazione svolta, un grazie sentito, non di forma ma di sostanza, da un padre che vorrebbe che le proprie figlie crescessero in una Bari migliore».