Mafia a Bari, ieri altri interrogatori. E Parisi rigetta le accuse

Il boss di Japigia «ha rinnegato qualsiasi addebito». Oggi tocca all'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e Tommaso Lovreglio

giovedì 29 febbraio 2024 7.09
A cura di Nicola Miccione
Ancora interrogatori di garanzia, nell'ambito della operazione antimafia di lunedì scorso. In attesa di quello di Giacomo Oliveri, previsto oggi, ieri Savino Parisi, già in carcere a Terni, davanti al giudice per le indagini preliminari Alfredo Ferraro, «ha rinnegato qualsiasi addebito», ha spiegato il suo avvocato Rubio Di Ronzo.

Parisi, infatti, ha spiegato come le contestazioni a lui rivolte siano già state giudicate nell'ambito dell'inchiesta "Do ut des" e che «dalla contestazione, risalente a maggio 2018 - ha detto -, non gli sia stato imputato, ancora una volta, neppure un singolo reato-fine, con riferimento a quegli omicidi che hanno insanguinato le vie di Japigia. E tutto ciò - ha concluso Di Ronzo - è incompatibile con la prospettazione accusatoria che lo vuole a capo, e non quale mero partecipe, del clan».

L'interrogatorio di Eugenio Palermiti, tornato al gabbio da due settimane con l'accusa di essere il mandante di un tentato omicidio del 2013, è slittato ad oggi. Ieri, invece, è toccato, fra gli altri, a Cosimo Fortunato, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, a Fabio Fiore, che, invece, «si è reso estraneo agli addebiti», e a Leonardo Montani. Verranno ascoltati in carcere in giornata anche Tommaso Lovreglio, nipote di Parisi, e i due fratelli di Savinuccio, Nicola e Massimo Parisi.

È previsto oggi, inoltre, nel carcere di Brindisi, l'interrogatorio di Olivieri, indagato per aver favorito l'elezione al consiglio comunale di Bari (nel 2019) della moglie Maria Carmen Lorusso. Si terranno la prossima settimana, invece, gli interrogatori degli indagati ristretti ai domiciliari, tra cui la stessa Lorusso e il padre Vito.