Mafia nigeriana al Cara, la Lega effettua un blitz nel centro

Sasso: «Qui solo uomini adulti, non è questa l'immigrazione che serve. Necessario maggiore controllo»

giovedì 5 dicembre 2019 16.32
Di ieri la notizia relativa alle infiltrazioni della mafia nigeriana al Cara di Bari Palese, e questa mattina una delegazione della Lega cittadina ha effettuato un blitz all'interno del centro per comprendere la situazione attuale. Capitanati dal deputato Rossano Sasso, alcuni consiglieri baresi come Fabio Romito, Michele Picaro e Laura Manginelli, hanno effettuato una visita, parlando con i responsabili del centro e facendosi dare i dati degli ospiti ad oggi.

«In questo Cara - sottolinea Sasso durante una diretta - nei giorni scorsi è successo qualcosa di molto importante. Quello che dovrebbe essere un centro di accoglienza era una vera e propria base logistica della mafia nigeriana. Nei dati in mio possesso, su 702 ospiti i minori sono solo 14 (3 maschi e 11 femmine), le donne sono 43, mentre i restanti 659 sono uomini. Le donne rappresentano uno dei drammi che si sono consumati qui dentro. Le donne sono state fatte venire con un solo scopo, in quanto gli sbarchi da documenti erano organizzati per essere sfruttati come prostitute o mendicanti.Da qui sono passati tanti terroristi e tanti criminali. Questa non è l'immigrazione necessaria, questo centro va controllato e i porti vanno chiusi».

«Quasi tutti i migranti sbarcati in Puglia negli ultimi mesi sono ancora qui a Bari - sottolinea Romito - e i famosi "ricollocamenti" presso gli amici francesi e tedeschi avvengono dopo "colloqui" svolti dalle loro delegazioni per scegliere i fortunati che andranno in Francia e Germania. Ecco perché chi resta qui spesso delinque e ingrossa le fila della mafia nigeriana e della criminalità locale».

«Dopo quanto emerso dalle indagini delle forze dell'ordine, che ringrazio, con 32 arresti riconducibili alla mafia nigeriana con sedi operative nel cara e nel quartiere Libertá - ribadisce Picaro - abbiamo voluto presenziare il centro d'accoglienza e verificarne l'organizzazione. A breve presenteremo in consiglio comunale la proposta di emettere un'ordinanza sindacale anti-accattonaggio. Dalle indagini è emerso che i proventi delle elemosina servono per finanziare le bande criminali presenti a Bari e Provincia».