Maga delle marche da bollo al Tribunale del Lavoro di Bari

Truffava avvocati e cittadini riciclando i contrassegni su note di trascrizioni e iscrizioni a ruolo

giovedì 7 marzo 2019 17.55
A cura di La Redazione
Una vera e propria maga delle marche da bollo è stata scoperta dalla Guardia di Finanza in azione nella sezione del Lavoro del tribunale di Bari. Invece di mettere i contrassegni sui documenti, la dipendente se ne appropriava facendosi consegnare il denaro, oppure li riciclava, in questo modo aveva incassato indebitamente circa 20mila euro. Con l'accusa di peculato, sottrazione, distruzione ed occultamento di atti veri, truffa aggravata in danno dello Stato, autoriciclaggio a seguito di una complessa indagine disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, militari della Guardia di Finanza hanno proceduto alla notifica dell'ordinanza applicativa della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di mesi 12, nei confronti di Manfredi Stellina,
La donna nella qualità di operatore giudiziario presso la Sezione Lavoro del Tribunale Civile di Bari, a partire dall'anno 2013 e fino all'anno 2016, ha posto in essere plurime e reiterate condotte fraudolente, finalizzate all'ottenimento di indebiti vantaggi patrimoniali, consistite in: asportazione e susseguente appropriazione di numerosissime marche di contributo unificato applicate sulle note di iscrizione a ruolo delle controversie in materia di lavoro, di cui aveva la disponibilità in ragione del proprio Ufficio; sottrazione, occultamento e distruzione delle note di iscrizione a ruolo di cui al punto primo, tale condotta era propedeutica all'asportazione del contributo unificato precedentemente apposto; riutilizzo delle marche di contributo unificato oggetto del peculato di cui al punto mediante riapposizione su nuove note di iscrizione a ruolo, dissimulando artificiosamente i segni dell'annullo precedente; induzione in errore di avvocati, tramite artifici e raggiri, a cui prometteva falsamente di provvedere personalmente all'apposizione dei citati valori bollati sulle note di iscrizione a ruolo in corso di deposito, facendosi così consegnare il denaro corrispondente al valore delle marche ovvero le stesse marche non ancora applicate adesivamente all'atto.