Magdi Allam denuncia l'Imam di Bari, Lorenzini risponde «Falsità e strumentalizzazione»

Acceso scontro dopo l'intervista durante la festa del sacrificio e del dialogo nel centro islamico barese

martedì 5 settembre 2017 12.07
A cura di Elga Montani
Un articolo e un'intervista all'interno del centro islamico di Bari accendono polemiche e scatenano odio. Dopo gli insulti e le critiche alla giornalista che ha effettuato l'intervista, oggi Magdi Cristiano Allam denuncia una presunta Fatwa nei suoi confronti da parte dell'Imam barese Lorenzini.

«C'è una implicita condanna a morte – dichiara Allam – nei miei confronti nella minaccia proferita dal cosiddetto "imam di Bari" Sharif Lorenzini in un'intervista a Repubblica TV. Il riferimento a "concetti corrotti" presente nelle sua parole richiama la condanna a morte prescritta da Allah nel Corano per i "corrotti". Denuncerò alla magistratura queste minacce con l'auspicio che chi di dovere abbia la capacità culturale di acquisire l'autentico significato islamico del concetto di "corruzione" e abbia il coraggio umano di sanzionare i predicatori d'odio che aspirano a sottometterci all'islam vietandoci di usare la ragione per affermare la verità in libertà di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto».

E ad Allam si aggrega il Pai – partito anti islamizzazione c6he aggiunge: «Chiediamo l'intervento delle autorità, a partire dalla Questura di Bari e della Digos e procederemo a presentare una formale denuncia di fronte a quello che appare essere un palese invito alla violenza nei confronti di quelli che l'imam cita esplicitamente dicendo che "è il momento di fare nomi e cognomi"».

A tutto questo però Lorenzini prontamente risponde, sottolineando come le sue parole siano state strumentalizzate. «In meno di 48 ore si conferma quanto è stato annunciato durante il saluto istituzionale seguito alla Festa del Sacrificio. I personaggi e partiti disfattisti pescano ancora una volta nel torbido – afferma Lorenzin – inventano macabre falsità e ricorrono a un vile vittimismo per spaccare le fila del popolo italiano, alimentando ulteriore odio inter-etnico e fobie anti religiose pur di elemosinare posizione sociale o credito populista. Vogliono importare in Italia il neo nazismo. Dimentichiamo che la prima e seconda guerra mondiale hanno prodotto più di 50 milioni di vittime, la distruzione delle economie d'Europa. Il tutto era iniziato proprio dalla discriminazione. E ci sono voluti più di trent'anni per risalire la china. Nulla di quanto dichiarato corrisponde a verità».